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Il risveglio della cultura - Coggle Diagram
Il risveglio della cultura
Verso i nuovi valori
A partire dal Mille, vi fu un profondo mutamento nella vita e nella mentalità degli uomini
In altre parole l'uomo si sentiva di poter determinare il corso della propria vita.
Cultura cittadina e cultura monastica
La rivalutazione del corpo e della "materialità" in genere finì per provocare a sua volta una rivalutazione del lavoro e delle attività manuali
I nuovi ceti urbani ponevano poi una nuova tentazione al profitto, al rischio calcolato, al valore del tempo come denaro.
Nel XII secolo si può dire che coesistessero due culture: da una parte la cultura dei monasteri, dall'altra la cultura delle città
Furono queste due impostazioni a determinare due modi diversi di affrontare il controverso rapporto tra fede e cultura.
Il rinnovamento degli studi
Un primo tentativo di conciliare la cultura tradizionale con le nuove esigenze del mondo urbano venne dalle scuole cattedrali.
A differenza di quanto accadeva nei monasteri, qui si insegnava anche la dialettica, cioè l'arte che duca a utilizzare il ragionamento per raggiungere, attraverso la discussione logica, la verità.
Il risveglio culturale fu particolarmente vivo nelle città francesi di Parigi e Chartes, dove sorsero due grandi scuole cattedrali di grande prestigio, specializzate la prima in filosofia e teologia, la seconda in studi più propriamente scientifici.
La nascita delle università
Ma a un certo punto nelle città si formarono anche nuove scuole, laiche. Le università infatti erano "associazioni" di studenti e maestri che appartenevano ai nuovi ceti urbani.
Le università si diedero una complessa organizzazione basata prevalentemente su quattro ordini di studio o facoltà: le arti liberali, il diritto comune, la medicina e la teologia.
Importantissimo fu il contributo di Imerio, dotto commentatore del diritto romano e fondatore dell'università di Bologna, la prima scuola di diritto in Europa.
La diffusione della lingua volgare
La rinascita culturale ebbe i suoi effetti anche sulla diffusione della lingua volgare, chiamata così perché parlata dal volgo.
Già nel X secolo si ebbero le prime testimonianze scritte di volgare: una lingua nuova e diversa, nata dalla trasformazione del latino.
Nacquero le lingue neolatine.
Nell'Europa del Nord si svilupparono le lingue di ceppo germanico. In Europa anche le lingue di ceppo slavo cominciarono a definirsi e trovarono forma scritta
A poco a poco il volgare si affermò anche come lingua letteraria: fu utilizzato nelle cronache.
Il rinnovamento dell'arte: Romanico e Gotico
Il generale risveglio culturale di questo periodo si manifestò anche nell'arte, e in particolare nell'architettura.
Tra XI e XII secolo si impose l'arte romanica detta così in quanto ispirata alla tradizione architettonica romana e diffusa soprattutto nelle regioni dove maggiore era stata l'influenza di Roma antica, in primo luogo nella penisola italiana.
Verso la metà del XII secolo nella Francia settentrionale nacque un nuovo stile, definito "Gotico".
Con il Gotico furono elaborate nuove tecniche costruttive basate sull'uso di volte a crociera, archi acuti, cuspidi e pinnacoli.