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Lo scontro tra Papato e Impero e la lotta per le investiture
L'origine del dissidio tra i due poteri universali
Ponendo la corona sul capo di Carlo Magno (800), papa Leone III aveva voluto manifestare pubblicamente la preminenza del pontefice sull'imperatore.
Sia i pontefici sia gli imperatori legittimavano la propria autorità sulla base di un'ideale investitura divina.
La questione era sapere quale dei due poteri era superiore all'altro.
I vescovi-conti
I rapporti fra le due autorità si deteriorarono in modo decisivo in seguito alla ricostruzione del Sacro romano impero germanico con Ottone I di Sassonia.
Per limitare l'autonomia dei grandi vassalli e imporre la sua effettiva autorità Ottone I si affidò a uomini di chiesa, scegliendo i suoi feudatari fra vescovi e abati.
Il ricorso ai "vescovi-conti" offriva all'imperatore un vantaggio fondamentale: agli ecclesiastici non era permesso avere figli, perciò alla loro morte il feudo tornava nelle mani dei sovrano.
L'iniziativa di Ottone I favorì una graduale intrusione dell'imperatore nelle questioni ecclesiastiche. Venne a mancare quindi la separazione fra potere temporale e potere spirituale.
Il papa Gregorio VII e i Dictatus Papae
Nel corso dell'XI secolo le tensioni tra papato e impero finirono per generare un conflitto che prese il nome di lotta per le investiture.
I rapporti divennero apertamente ostili quando nel 1073 a Niccolò II successe Gregorio VII.
Da canto suo il nuovo imperatore Enrico IV aveva assunto un atteggiamento di sfida verso la Chiesa.
Nel 1075 Papa Gregorio VII riconfermò ufficialmente in una raccolta di 27 proposizioni nota come Dictatus Papae, le prerogative fondamentali della Chiesa.
Lo scontro tra papa e imperatore: Enrico IV a Canossa
Per tutta risposta Enrico IV nel gennaio del 1076 convocò la dieta di Worms, dove i vescovi tedeschi deposero Gregorio VII, dichiarandone illegittima l'elezione.
Da parte sua Gregorio VII il mese successivo lanciò la scomunica contro il sovrano.
All'imperatore non rimase che affrettarsi a scendere in Italia.
Alla notizia che l'imperatore era giunto nella Pianura Padana, Gregorio VII si rinchiuse nel castello di Canossa.
Nel 1077 a Canossa Enrico IV venne introdotto alla presenza del pontefice, il quale gli concesse il perdono e la revoca della scomunica.
Enrico IV attacca Roma
Enrico IV fece deporre nuovamente Gregorio VII e al suo posto fece eleggere un antipapa che prese il nome di Clemente III. Nel giugno 1083 Enrico IV poté entrare in città.
Il concordato di Worms
Nel 1122 Enrico V, successore di Enrico IV, giunse ad un accordo con il papa Callisto II: il concordato di Worms.
Con questo atto venne stabilito che:
L'investitura spirituale dei vescovi spettava solo al papa
L'imperatore poteva aggiungere l'investitura temporale con la spada sol nel caso che alla dignità episcopale si accompagnasse quella feudale
Si trattò di un accordo di compromesso che poneva fine alla lotta per le investiture e rendeva il Papato indipendente dalle interferenze laiche.
In Germania la consacrazione temporale doveva precedere quella religiosa, mentre in Italia l'investitura temporale doveva essere successiva a quella ecclesiastica.