Erikson, la gioventù è stata organizzata socialmente come fase a sé stante, diversa dall'infanzia e dall'età adulta, solo nelle società capitalistiche avanzate. questo periodo storico, costituisce contesto di «moratoria psicosociale» di «intervallo» e di situazione di attesa in cui all'individuo è consentita una vasta esplorazione sociale libera da obblighi specifici. Gioventù > sperimentare ruoli, occupazioni, stili di vita, senza che vengano richiesti impegni precisi.
contribuito la scolarizzazione di massa e allontanamento dell'ingresso nel mondo del lavoro, tappa necessaria del passaggio alla fase adulta.
La crisi di identità attraversata dai giovani di oggi è, Erikson, conseguenza della creazione della gioventù come fase di attesa e di esplorazione priva di punti di riferimento, possono reagire opponendo una «identità negativa», essere «tutto quello che "la società" dice loro di non essere» vita a movimenti e forme di protesta attiva.
relazione tra ampliamento delle possibilità di sperimentazione, provvisorietà e indeterminatezza della condizione sociale, incertezza obiettiva del futuro, nuove generazioni portatrici di valori universalistici.
Il «disancoramento» caratteristico delle culture e identità generazionali, che non sono radicate nella struttura di relazioni istituzionalizzata della società, che i valori a cui aderiscono sono percepiti e presentati come autonomi, non locali né particolari, universalmente legati a un'umanità generica e indifferenziata.
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