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LA TERRA E LA SUA EROSIONE - Coggle Diagram
LA TERRA E LA SUA EROSIONE
Com'è fatta la Terra
I geologi grazie allo studio dei terremoti sono riusciti a definire la composizione della terra, infatti, le onde sismiche si propagano nella crosta terrestre e se incontrano delle discontinuità esse cambiano direzione e velocità.
La terra si divide in vari strati e partendo dal più interno possiamo trovare:
IL NUCLEO INTERNO che è una sfera la quale possiede un diametro di 2400km e si trova a una temperatura di 4000 gradi, anche se è solido per la pressione degli strati esterni del pianeta.
La discontinuità di LEHMANN che è una discontinuità che separa il nucleo interno da quello esterno.
IL NUCLEO ESTERNO ha uno spessore di 2300km e si trova ad una temperatura di 3000 gradi ed è fluido.
La discontinuità di GUTENBERG che separa il nucleo esterno dal mantello.
IL MANTELLO è spesso 2900km e occupa 80% del globo.
La parte più superficiale è solida mentre la parte sottostante è allo stato fuso chiamato astenosfera. Il magma può anche fuoriuscire in superficie tramite dei vulcani.
La discontinuità di MOHOROVICIC che separa il mantello dalla crosta terrestre.
LA CROSTA TERRESTRE è il guscio superficiale che ricopre il pianeta e comprende le masse dei continenti e le masse oceaniche.
La crosta terrestre è la parte più superficiale del mantello che è solida ed è chiamata litosfera ed è spessa 100km.
La tettonica delle placche
Agli inizi del 900 lo scienziato Alfred Wegener propose la teoria della deriva dei continenti secondo la quale in origine i territori erano tutti uniti per poi staccarsi col trascorrere di milioni di anni.
Circa 200 mila anni fa infatti la terra ferma emersa era tutta unita e costituiva la c.d. Pangea, circondata dal mare detto Pantalassa.
Oggi sappiamo che la Litosfera è composta da grandi placche che si spostano trascinando con loro i continenti.
I movimenti delle placche vengono chiamati movimenti Tettonici e sono provocati da agenti endogeni che si trovano nel mantello.
Nel mantello avvengono dei movimenti, il calore viene portato verso l'alto, si raffredda e scede verso il basso e poi ritorna verso l'alto formando così un ciclo che provoca lo spostamento delle placche, questo movimento crea così delle celle convettive.
Quando i territori si allontanano molto dal sottosuolo emerge nuova crosta terrestre.
Là dove due celle convettive spingono l'una contro l'altra il territorio più piccolo finisce sotto l'altro territorio.
Questa parte di crosta viene presa nel sottosuolo per poi essere riciclata.
Le placche interagiscono fra di loro tramite i margini che sono linee di confine instabili e possono essere di 3 tipi diversi:
-MARGINI DIVERGENTI O COSTRUTTIVI: dove due placche si allontanano tra di loro facendo emergere nuova crosta terrestre.
-MARGINI CONVERGENTI O DISTRUTTIVI: dove due placche si scontrano ed una finisce sotto l'altra oppure si innalzano formando catene montuose.
-MARGINI TRASCORRENTI O CONSERVATIVI: dove due placche adiacenti scorrono l'una contro l'altra in direzioni opposte.
Sui fondali oceanici troviamo le dorsali oceaniche ovvero catene montuose che sono margini tra le placche dove si crea nuova crosta terrestre e sono lunghe migliaia di chilometri. La nuova crosta terrestre si genera grazie ai rift, infatti, quando due placche si allontanano lasciano dello spazio vuoto, e da lì fuoriesce del magma che si solidifica e crea nuova terra.
Quando due placche si avvicinano una all'altra si ha un margine convergente e si possono verificare due fenomeni:
-La subduzione: mentre la parte di crosta terrestre sprofonda e si fonde parte del magma risale e forma catene di vulcani.
-L'orogènesi: è il sollevamento di catene montuose.
Esiste anche un tipo di margine chiamato trascorrente ovvero quando due placche scorrono l'una contro l'altra. Il margine trascorrente è detto anche conservativo poichè la litosfera non si ricrea ma non si consuma. Lo scorrimento crea nelle rocce grandi fratture chiamate Faglie.
L'erosione, il trasporto e la sedimentazione
La superfice terrestre è modificata da agenti atmosferici detti esogeni, ovvero, tutti quei fenomeni che avvengono fuori dalla terra.
Le precipitazioni e il vento modellano il territorio con processi di erosione che disgregano la roccia e portano a valle i detriti, detti sedimenti, dove si accumulano. Dove troviamo una valle a forma di V si può capire che è stata modella da da un torrente come nel caso della Gola del Furlo nelle Marche. Mentre dove troviamo una valle a forma di U è a causa dei ghiacciai come nel caso della Val d'Aosta
I detriti prodotti dall'erosione degli agenti esogeni vengono portati a valle con fiumi e ghiacciai e si depositano in pianura o nei bacini sedimentari e lentamente creano nuove rocce chiamate rocce sedimentarie con il processo chiamato Diagenesi.
I fossili
I resti di un organismo inglobati nei sedimenti possono subire le diagenesi questo processo produce un fossile.
Quando un animale muore viene ricoperto dai sedimenti e se successivamente muore un altro animale un altro stato di sedimenti lo ricoprirà questi resti di animali resteranno ben conservati, la pelle si disgregherà ma lo scheletro resterà.
Un fossile può rimanere sepolto per milioni di anni ma se per il movimento delle placche una roccia con un fossile emerge il paleontologo che lo ritrova lo può studiare.
Per ricostruire l'evoluzione di vita bisogna saper datare i fossili la cronologia si basa sulla profondità dello strato geologico, nelle rocce sedimentarie quando un fossile si trova più in basso allo stesso tempo significa che è più antico rispetto ad un fossile trovato più in alto.
La cronologia assoluta si basa sul fenomeno fisico della radioattività.
Il decadimento radioattivo avviene con un ritmo regolare, quando passa un periodo di dimezzamento decade la metà dei nuclei e la radioattività del campione si riduce del 50%.
Durante la vita gli organismi scambiano carbonio con l'aria perciò nei loro tessuti il rapporto tra 14C e C è lo stesso di quello in atmosfera.
Quando gli organismi muoiono lo scambio finisce così la concentrazione di 14C inizia a diminuire dimezzandosi ogni 5700 anni.
Se si misura la concentrazione di 14C in un fossile si può stabilire quindi quanto tempo fa è vissuto.