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L'Opera italiana del primo Ottocento - Coggle Diagram
L'Opera italiana del primo Ottocento
Vincenzo Bellini
Lo stile
A differenza di altri suoi "colleghi" non si fece mai influenzare da correnti esterne
Il carattere distintivo della sua composizione è sicuramente la melodia
Evidenzia anche elementi formali legati ad un gusto neoclassico
Il Romanticismo risalta risalta inoltre nelle atmosfere evocate, nei sentimenti espressi, nella caratterizzazione dei personaggi
Limitandosi solo alla propria creatività
In conclusione: Bellini ci sembra, squisitamente romantico nella invenzione musicale e in alcune soluzioni drammatiche
eppure
non insensibile ad una certa classicità nel delineare strutture formali meno corrosive
La vita
Nato a Catania il 3 Novembre 1801 da una famiglia di musicisti
Nel 1825 concluse il suo periodo do formazione, con la composizione di "Bianca e Gernando"
Nel 1827 rappresentazione alla Scala de "Il Pirata"
Dal 1833 al 1835 viaggiò da Milano, a Londra ed infine a Parigi mettendo in scena le sue opere
Morì nel Settembre 1835
Amore e morte
Amore materno, Norma sacrifica se stessa dopo aver affidato i figli al proprio padre
Complessità della figura
Il canto definisce un clima, un sentimento, uno stato d'animo
Norma, figura drammatica
Personaggio di Norma è ricco di sfaccetature
Oscillazione fra delicate effusioni liriche e forti accenti frammatici
Simpatia che buona parte del teatro italiano ottocentesco attribuisce alla figura femminile
La sua morte è il momento più alto sul piano drammaturgico e musicale dell'intera opera
Gaetano Donizetti
La vita
Nato da una famiglia umile, senza contatti con il mondo musicale
Studio musicale molto intenso e vasto
1822 debutto a Roma con "Zoraide di Granata"
1830 conquista della Scala con Anna Bolena
1832 Elisir d'Amore
1835 messa da requiem, in onore di Bellini
1837 si trasferì a Parigi
1848 muorte
Lo stile
operista-artigiano
Abile a passare da un genere all'altro, per via di esigenze di mercato
Lavorò in tutti i campi del teatro lirico
Nel settore comico la lezione rossiniana è tenuta in considerazione, ma con tratti di evidente originalità
L'elisir d'amore
Due atti
Felice Romani librettista
Ripetitività di caratteri e di situazioni non compromette il valore dell'opera
Struttura in conformità dei primi dell'Ottocento
Ritmo narrativo quanto mai incisivo e invenzione musicale felicissima
Atmosfere malinconiche e "gags" umoristiche
L'opera seria: le novità drammaturgiche
Rinnovamento della struttura formale
Accentuò le tensioni interne
Creò una maggiore dialettica drammaturgica fra le forme chiuse
Edificò ampie architetture sceniche collegando elementi differenti
Lucia di Lammermoor
capolavoro indiscusso nel settore tragico
Finale tragico e tipicamente romantico, la morte
Vi è presente il concetto di "male" romantico
Storia simile a Romeo e Giulietta
Un capolavoro di drammaturgia
Librettista: Salvatore Cammarano
Scritta in meno di quaranta giorni
Perfetta sintesi fra drammaturgia e musica, tra parola e canto
Esasperazione del clima di tensione
Più stretta relazione fra la scena e la struttura musicale
Romanticismo del sapore risorgimentale
Il movimento romantico si formò in Lombardia
Vivace dibattito fra poesia dei mode moderni e quella degli antichi
Letteratura intesa come espressione di una società borghese tesa nei confronti di un'unità nazionale
Il Risorgimento come elemento unificatore tra letteratura e musica
Dominazione musicale da parte del Melodramma
Produzione seria a svantaggio di quella comica
Diminuiscono i soggetti classici a vantaggio di quelli romantici, romanzeschi
Gli operisti minori
Giovanni Pacini
"Saffo"
Nicola Vacci
"Giulietta e Romeo"
Severio Mercandante
"Il giuramento" e "Il bravo"