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Leggi di Ohm e studi di Faraday - Coggle Diagram
Leggi di Ohm e studi di Faraday
Le leggi di Ohm sono delle formule utilizzate per calcolare la relazione tra tensione, corrente e resistenza in un circuito elettrico.
Prima legge di Ohm
L'intensità di corrente (i), è la prima grandezza della prima legge di Ohm
Se colleghiamo un generatore di tensione a un circuito sappiamo che si manifesta un flusso di corrente elettrica. Se poi colleghiamo un conduttore al circuito, esso viene attraversato dalla corrente e ai capi del conduttore è presente una differenza di potenziale, che si indica con ΔV.
I materiali conduttori oppongono una certa resistenza al passaggio di corrente elettrica, quindi vengono detti resistori.
Tale caratteristica dipende dallo specifico conduttore; viene misurata attraverso la resistenza elettrica (R)
La prima legge di Ohm stabilisce quindi che la differenza di potenziale ai capi di un resistore è uguale al prodotto della resistenza per l'intensità della corrente che lo attraversa.
Formula prima legge di Ohm: ΔV=Ri
Formule inverse: R=ΔV:i i=ΔV:R
Seconda legge di Ohm
In questa legge si definisce un'ulteriore grandezza, la resistività elettrica, che si indica con la lettera greca ρ e che esprime la tendenza del materiale ad opporsi al passaggio di corrente.
la relazione tra resistenza elettrica e resistività è spiegata nella formula della seconda legge di Ohm:
R= ρxl:S
La seconda legge di Ohm stabilisce che la resistenza di un conduttore è direttamente proporzionale alla sua lunghezza, e dipende dal materiale di cui è costituito il conduttore
In fisica, la legge di Faraday sull'elettromagnetismo è una legge fisica che descrive il fenomeno dell'induzione elettromagnetica
Le leggi di Faraday:
Le leggi di Faraday esprimono come sia possibile produrre, attraverso l’elettrolisi, una determinata quantità di sostanza.
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La prima legge di Faraday afferma che la quantità di materia che viene prodotta nel processo di elettrolisi è direttamente proporzionale alla quantità di corrente che ha attraversato la cella elettrolitica
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formula: M=MA:(NA⋅z⋅e)⋅Q
dove con Ma si indica la massa di una mole(unità di misura della quantità di sostanza) della sostanza liberata, con Na il numero di Avogadro, con e la carica elementare (cioè quella dell’elettrone), con Q la quantità di carica che giunge nell’elettrodo, e con z il numero di valenza, cioè il valore della carica.
La seconda legge di Faraday riguarda la quantità di massa che viene prodotta nelle soluzioni elettrolitiche nel caso in cui più soluzioni elettrolitiche vengano messe a confronto.
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La seconda legge, quindi, afferma che nel caso di sostanze diverse, la stessa quantità di carica, produce agli elettrodi masse di sostanze direttamente proporzionali ai rispettivi equivalenti chimici.
Per equivalente chimico si intende il rapporto tra il peso atomico o molecolare della sostanza e il numero di valenza della sostanza stessa.
La seconda legge di Faraday può essere messa in luce nella forma seguente:
M=Q:(NA⋅e)⋅MA:z