Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
I primi passi dello stato Italiano - Coggle Diagram
I primi passi dello stato Italiano
L'Italia unita è un paese arrettrato
Su 22 milioni di persone solo 5 milioni avevano accesso all'istruzione elementare e l'analfabetismo riguardava il 78% della popolazione.
Infatti la maggioranza della popolazione si esprimeva in dialetto
Nel regno d'Italia non tra le città non c'erano vie di comunicazione sufficienti e non esisteva una rete ferroviaria nazionale ed anche la rete stradale era scarsa
L'Italia ha un'economia debole
In Italia il 70% della popolazione era occupata nell'agricoltura ma molte zone coltivabili erano lasciate incolte, nella pianura padana erano sorte aziende agricole moderne che impiegavano la manodopera salariata
Nell'Italia centrale invece sopravviveva la mezzadria che prevedeva la divisione dei prodotti tra il proprietario della terra ed il contadino
Al sud invece persisteva l'agricoltura latifondista, comune a tutti i contadini della penisola era la miseria aggravata da un'alimentazione povera e da condizioni di vita malsane
Altrettanto debole era il settore industriale che era radicato al nord con insediamenti metallurgici e siderurgici.
Nell'Italia meridionale erano floride le aziende tessili soprattutto a Salerno e Caserta.
La politica tra destra e sinistra
Il gruppo politico della Destra si era occupato di governare lo stato Italiano e rimase in carica dal 1861 al 1876.
Era formato da esponenti di aristocrazia e da alta borghesia
Essi costituivano la maggioranza del parlamento e avevano idee
liberal-moderate e ritenevano che lo stato dovesse essere Laico.
Fu chiamata destra storica come la sinistra perché ebbe un ruolo centrale nell'organizzare e consolidare il nuovo stato Italiano
Il gruppo politico della Sinistra invece era formato da esponenti democratici e repubblicani, si battevano per il suffragio universale e per il completamento dell'unità d'Italia
Tuttavia Destra e Sinistra rappresentavano una parte limitata del popolo perché a pochi era concesso il diritto di voto che era pari al 2% della popolazione
Lo stato Italiano diventa accentrato
Il gruppo politico della destra avevo bisogno di esercitare uno stretto controllo sul paese e per questo motivo aveva creato uno stato centralizzato e l'Italia venne divisa in province
Inoltre era necessario unificare il paese dal punto di vista economico, amministrativo e legislativo così in tutto il regno d'Italia fu adottato lo Statuto Albertino, fu indotto il sistema metrico decimale e la nuova moneta dello stato: la Lira, inoltre la legge Casati istituì l'obbligo scolastico
Tutto questo processo prese il nome di Piemontesizzazione e suscitò grande scontento nella popolazione e nel regno di Sardegna i Savoia vedevano in questo una forma di conquista che furono considerati sovrano stranieri.
Inoltre ci fu la complicanza della difficoltà di comunicazione da parte della popolazione.
La destra vuole modernizzare il Paese
La Destra cerca di creare un unico mercato economico e di conseguenza furono aboliti i dazi doganali e fu incentivato il libero scambio che stimolò le capacità imprenditoriali degli industriali del nord
per sviluppare il commercio furono costruite nuove vie di comunicazione e una rete ferroviaria che favorì il settore agricolo
Il debito pubblico era molto alto e i governi della destra dovettero applicare alte tasse, l'innalzamento dei tributi riguardò in particolare le imposte indirette e nel 1868 ci fu una tassa sul macinato applicata nei mulini e così nella pianura padana scoppiarono le prime rivolte, però si raggiunse il pareggio di bilancio
L'Italia meridionale vive in un profondo malessere
Il divario tra nord e sud del paese era molto evidente non migliorò con l'unificazione amministrativa de economica che invece peggiorò con l'innalzamento delle tasse e successivamente i governi della destra resero obbligatorio il servizio militare
Si diffuse il Brigantaggio bande di briganti che assalivano paesi e massacravano i notabili ma ben presto si trasformò in una guerriglia che spinse lo stato italiano ad inviare circa 120.000 uomini.
Nel 1863 fu emanata la legge Pica che istituiva tribunali militari e la fucilazione
In Sicilia si rafforzò la mafia che cercava di sostituirsi allo stato con mezzi violenti e minacciosi