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L'ASSOLUTISMO DI LUIGI 1643-1715, controllore delle finanze dal 1661…
L'ASSOLUTISMO DI LUIGI 1643-1715
ridimensiona
le prorogative che permettevano ai
parlamenti
di bloccare le nuove leggi, obbligando a registrare editti, consentendo solo in un secondo momento di presentare dimostranze
Burocrazia
rafforzò il potere degli intendenti
differenti dagli officiers, che col tempo avevano una carica ereditaria e irrevocabile
dotati di ampi poteri in materia fiscale, giudiziaria e militare
in precedenza le leggi dettate dallo stato erano solo di rifermiento per i singoli stati, che potevano adattarle a seconda del contesto
causava un isolamento delle singole città
Governo
elimina il
primo ministro
, assumendone il controllo insieme ad un consiglio di ministri specializzati in vari ambiti
istituisce anche un
controllo
da parte del governo centrale
nel territorio
il ministro Colbert
introdusse un metodo più razionale per il prelievo delle tasse
a rendere fiorente l'economia fu anche un sostegno dello stato in ambito del
commercio e di autarchia
forte protezione doganale con:
dazi alti di importazione
incentivi per chi istituiva industrie locali
creazione di una rete postale e di infrastrutture pubbliche
situazione con gli Ugonotti
(calvinisti francesi)
il re Sole mira anche all'obbedienza nel piano religioso
1685 revoca l'editto di Nantes, emanato nel 1598 allo scopo di ottenere una pace religiosa nel paese
abbandonano la francia
200.000
ugonotti
, con conseguente perdita economica
per consentire il progetto assolutista
si fecero ricorso a soldati e fisco
burocrazia, esercito e tasse
erano 3 elementi strettamente correlati
l'esercito era lo strumento più efficace per
il controllo dell'ordine pubblico
repressione delle rivolte
per il mantenimento dell'esercito si introdussero nuove tasse che dilagarono malconento
1695
capitazione
e
1710
il decimo, per eguagliare tutti i ceti sociali davanti ai tributi
i nobili riuscivano a pagare poco se non nulla
controllore delle finanze dal
1661 al 1683
ed elaborò il mercantilismo