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GLI INDICATORI DEMOGRAFICI - Coggle Diagram
GLI INDICATORI DEMOGRAFICI
L'EVOLUZIONE DELLA POPOLAZIONE
Per studiare la popolazione di un territorio occorre conoscere quante persone vi abitano in modo stabile e osservare le variazioni di questo dato nel corso di un certo periodo di tempo
Il numero degli abitanti può aumentare o diminuire negli anni perché il numero delle nascite supera quello delle morti o viceversa, oppure per via delle migrazioni
Da questo si possono ricavare diverse informazioni su una popolazione esaminando i dati numerici rilevati dal censimento o raccolti nei registri anagrafici, ossia gli elenchi delle persone residenti in una località conservati in ogni Comune
TASSO DI FECONDITA' E SPERANZA DI VITA
Il tasso di natalità è legato al tasso di fecondità, che indica il numero di figli partoriti da ciascuna donna residente in un territorio. E' un dato medio perché si divide il totale per il numero delle donne
A determinare l'età media degli abitanti di un territorio concorrono tuttavia anche altri fattori. Uno di questi è la speranza di vita, cioè il numero di anni che può aspettarsi di vivere una persona nata in un certo territorio
La speranza di vita viene calcolata facendo distinzione tra uomini e donne, le quali generalmente vivono più a lungo
A CHE COSA SERVONO GLI INDICATORI DEMOGRAFICI?
I dati statistici citati in precedenza sono chiamati indicatori demografici, in quanto danno indicazioni sui diversi aspetti di una popolazione è indispensabile. Una volta che i dati sono stati raccolti e analizzati, è possibile confrontarli per ricavarne informazione e per formulare ipotesi sul futuro di una popolazione.
Tutto ciò ha ricadute pratiche: conoscere le dinamiche di una popolazione è indispensabile a chi amministra un territorio per sapere di quali servizi abbiano più bisogno i cittadini e quali interventi siano necessari, ad esempio incoraggiare le famiglie tramite aiuti economici ad avere più figli se la crescita è nulla e la popolazione invecchia
LA SITUAZIONE NEL MONDO
I Paesi sviluppati sono caratterizzati da un tasso di fecondità poco elevato. In questi Paesi la bassa natalità si accompagna a una speranza di vita molto alta. Questa situazione è dovuta due fattori
Le donne tendono a sposarsi più tardi, per ottenere un buon livello di istruzione e un impiego, e ad avere meno figli, per non essere costrette a rinunciare al proprio lavoro
Il benessere economico e le buone condizioni di vita permettono alle persone di vivere più a lungo
Al contrario, nei Paesi in via di sviluppi il tasso di fecondità è assai elevato e la speranza di vita è generalmente piuttosto bassa
Queste condizioni determinano una popolazione nel complesso molto giovane
L'alta natalità è responsabile di un forte aumento demografico, tale da creare una situazione di squilibrio tra le risorse disponibili e il numero di cittadini
Di conseguenza milioni di persone si spostano verso i Paesi più ricchi, andando a compensare il saldo naturale negativo che si registra in questi territori
L'URBANIZZAZIONE
l'espansione delle città
L'uomo ha manifestato la tendenza a riunirsi assieme ai suoi simili in insediamenti abitativi. Prima si parlava di piccoli villaggi; successivamente i villaggi sono cresciuti e sono diventati città attraverso un fenomeno chiamato urbanizzazione
In Europa le città ebbero uno sviluppo decisivo a partire dall'ottocento, quando la Rivoluzione industriale portò alla concentrazione delle fabbriche
Nel Novecento, tale processo fu favorito da un'ulteriore crescita economica e si allargò dall'Europa agli altri continenti
Lo sviluppo urbanistico e demografico delle città fu così accelerato ed è cresciuto anche il tasso di urbanizzazione
Alla fine del Novecento la popolazione urbana aveva raggiunto i 2,9 milioni di individui, ossia il 50% degli abitanti della terra
Attualmente la popolazione urbana rappresenta circa il 55% della popolazione complessiva del pianeta, ed è destinata a superare il 60% entro il 2030
A metà del Novecento viveva in città il 25% della popolazione mondiale
dalle metropoli alle megalopoli
Le città accolgono un numero sempre più alto di abitanti e inglobano territori sempre più estesi. Il mondo sperimenta una tendenza al gigantismo urbano che dà vita a nuovi tipi di insediamento
In base alle dimensioni, gli agglomerati urbani si distinguono in metropoli, conurbazioni e megalopoli
Diverse città e metropoli che si uniscono tra loro, inglobando tutti i centri abitati che sorgono nel mezzo, formano una conurbazione
Si forma una megalopoli quando città e conurbazioni sono strettamente legate tra loro da attività e flussi di merci, persone e informazioni
Le città che contano oltre un milione di abitanti sono chiamate metropoli per il ruolo guida che esercitando sul territorio dal punto di vista politico, sociale ed economico
L'INCREMENTO NATURALE
Per analizzare una popolazione in maniera più approfondita è necessario poi porre questi valori in relazione con il numero di abitanti presenti sul territorio
Confrontando i valori assoluti con il numero totale dei cittadini possiamo calcolare
Il tasso di mortalità
Il tasso di incremento naturale
Il tasso di natalità
SALDO NATURALE E SALDO MIGRATORIO
La differenza tra il numero di morti in un certo periodo determina il saldo naturale di una popolazione. Se le nascite superano le morti il saldo sarà positivo in caso contrario sarà negativo, quando i dati si equivalgono si parla di crescità zero
Occorre considerare, accanto al saldo naturale, il saldo migratorio, dato dalla differenza tra il numero di immigrati che si sono stabiliti in un certo territorio e il numero di emigrati che lo hanno lasciato
Sommando il saldo naturale e il saldo migratorio si ottiene il saldo demografico totale di un certo territorio