Please enable JavaScript.

Coggle requires JavaScript to display documents.

MALATTIE INTERSTIZIALI CRONICHE, Tappe formazione nodulo silicotico …

- - - - Da polveri inerti = danno non determinato dallo sviluppo di risposta immunologica contro queste polveri ma dal loro accumulo nei macrofagi. A differenza delle forme da polveri reattive non si sviluppa fibrosi ed una volta cessata esposizione alle polveri il quadro clinico si mantiene costante.
        
        Antracosi
        
        Lavoratori miniere di carbone
        
        Sovraccarico sistemi di depurazione per cui particelle si accumulano a lv bronchiolare determinando danno per atrofia della muscolatura e dilatazione lume.
        
        Noduli cianotici = macrofagi che inglobano particelle carbone.
        
        Fibrosi solo in concomitanza processi flogistici cronici.
        
        Forme miste
        
        Polveri fibrosanti + inerti
        
        Polveri di carbone esercitano, in alcuni casi, effetto protettivo nei confronti della fibrosi da silice per presenza di silicato di alluminio che blocca tossicità silice stessa.
        
        Siderosi
        
        Lavoratori miniere di Fe, saldatori ed acciaierie.
        
        Benigna, spesso asintomatica, reversione con sospensione dell'esposizione.
        
        Espettorato della tosse (sintomo principale) rileva presenza macrofagi fagocitanti ferro.
      - Da polveri fibrosanti = agiscono come apteni determinando l'instaurazione di una risposta immunitaria che conduce ad un'infiammazione cronica e quindi a fibrosi.
        
        Asbestosi
        
        AGENTE EZIOLOGICO
        = fibre di asbesto in forma serpentina (più diffusa e meno pericolosa) o anfibola (meno diffusa e più pericolosa, associata a mesotelioma pleurico).
        Esposizione lavorativa (cantieri navali) + ambientale.
        
        POTERE PATOGENO dato da
        
        Lunghezza (>5 micron)
        
        Durata esposizione (10-20 anni)
        
        PATOGENESI
        
        Inalazione fibre di asbesto
        
        Fibre raggiungono bronchioli ed alveoli dove vengono fagocitate dai macrofagi.
        
        I macrofagi muoiono determinando danno tissutale ma soprattutto una risposta infiammatoria che porta a proliferazione macrofagica, linfocitaria, neutrofila ed eosinofila. La quantità di radicali prodotti aumenta aumentando il rischio di trasformazione neoplastica.
        
        Fibre possono anche penetrare nei setti alveolari per poi diffondersi alle pleure --> pachipleurite con calcificazione.
        
        Risultato = inspessimento pareti bronchiolari, alveolari e fibrosi diffusa.
        
        QUADRO CLINICO
        
        Esordio con sintomatologia modesta
        
        Fasi avanzate --> manifestazioni = BPCO con tosse e dispnea da sforzo
        
        Evoluzione se non verso neoplasia verso fibrosi con ostruzione delle vie aeree.
        
        RX
        Quadro reticolo-nodulare meno marcato che in silicosi.
        
        Berilliosi
        
        AGENTE EZIOLOGICO
        Berillio, esposizione in ambiente lavorativo (industrie elettroniche).
        
        PATOGENESI
        Processo analogo a reazione di ipersensibilità di quarto tipo --> risposta cutanea simile alla tubercolina + predisposizione genetica a rispondere al berillio in veste di aptene perchè molti soggetti esposti non sviluppano la patologia.
        
        QUADRO CLINICO
        Granulomatosi sistemica simile alla sarcoidosi con cells giganti, linfociti e plasmacellule. Rispetto alla sarcoidosi minor interessamento ghiandolare ileare.
        
        Silicosi
        
        Inalazione silice libera o biossido di silicio
        
        Lavoratori in cave, miniere, industrie ceramiche e vetraria.
        
        POTERE PATOGENO della silice deriva da
        
        Concentrazione delle polveri
        
        Volume delle particelle
        
        Temperatura di lavorazione del silicio
        
        Durata dell'esposizione (20/30 anni necessari)
        
        Fattori individuali come clearance muco-cigliare, tabagismo e processi flogistici concomitanti.
        
        PATOGENESI - due fasi
        
        Prima fase: mastociti fagocitano particelle di silice che rompono le membrane lisosomiali determinando rilascio degli enzimi litici e ed autodigestione della cellula. Rilascio di mediatori chimici per autolisi dei mastociti determina reazione macrofagica, linfociataria e fibroblastica.
        
        Seconda fase: prevale reazione fibroblastica con deposizione collagene e tessuto fibrinoso.
        
        ANATOMIA PATOLOGICA
        MICROSCOPIA- Noduli silicotici centroacinari nella regione ilare e nei lobi superiori, vicino a bronchioli respiratori, connettivo perivascolare, subpleurico ed interlobare determinando occlusione dei vasi linfatici e venosi con angiectasie.
        MACROSCOPIA - fibrosi disseminata bilaterale micronodulare, confluente con masse compatte parailari o massiva con fibrosi ed escavazioni.
        
        QUADRO CLINICO
        
        Esordio con sintomi aspecifici come tosse e dispnea da sforzo.
        
        Nelle fasi avanzate sintomi legati a compromissione cardiovascolare, cuore polmonare e sovrainfezione batterica.
        
        Alterazioni funzionali cardiache e respiratorie coincidono con quelle della BPCO.
        
        RX
        
        Prima fase: reticolazione diffusa parailare
        
        Seconda fase: reticolonodulare con disposizione ad ali di farfalla.
        Sempre interessati i linfonodi con calcificazioni a guscio d'uovo.
  - - - EZIOLOGIA
        Sconosciuta, si ipotizzano
        
        Predisposizione genetica (familiarità, associazione con HLA-B8 e protettivo di HLA-DR17)
        
        Insulto fisico (riscontro nei granulomi sarcoidei indotti sperimentalmente di batteri alcol-acido resistenti. Inoltre somiglianza TBC-sarcoidosi. Sospetto sostenuto dal fatto che iniettando omogenato sarcoideo in topi di laboratorio si ha la formazione di granulomi, cosa che non accade se il preparato viene sterilizzato).
        
        Fisico: analogo berilliosi anche se pz non confermano esposizione.
      - EPIDEMIOLOGIA
        Soprattutto etnia africana, 3a/4a decade di vita.
      - DECORSO
        
        70% guarigione
        
        20% residue lesioni polmonari
        
        5-10% morte
      - PATOGENESI
        Inizia con alveolite linfocitaria che con il tempo si organizza in granulomi interstiziali.
        Nel granuloma
        
        Necrosi assente o minima, mai caseosa
        
        Soprattutto cells di origine macrofagica attivate = cells epitelioidi e giganti che non fagocitano ma rilasciano fattori profibrotici.
        
        Cellule giganti, epitelioidi e CD4 verso il centro, CD8 alla periferia.
        
        Partendo dalla struttura del granuloma possiamo ricostruire meccanismo immunologico
        
        Presentazione di ag sconosciuto da parte di macrofagi e DC ai linfociti CD4
        
        Linfociti CD4 innescano risposta di tipo Th1
        
        Cross talk INF-gamma e IL1 che determina cronicizzazione processo.
        
        Switch della risposta da Th1 a Th2 con secrezione di IL4 ed IL13 che favoriscono fibrosi.
      - CLINICA
        
        Segni sistemici aspecifici: febbre, atralgia, calo ponderale, astenia, linfoadenopatia, malessere generale.
        
        Polmone: tosse, rantoli fini diffusi. Quando evolve in fibrosi segni di insufficienza respiratoria --> dispnea (prima sotto sforzo, poi a riposo), cianosi e dita a bacchetta di tamburo.
        
        Linfonodi ---> linfoadenomegalia mediastinica
        
        Cute: eritema nodoso, maculopapule...
        
        Occhio: uveite anteriore e posteriore, congiuntivite, cheratite...
        
        Sistema nervoso: lesioni chiasma ottico, polinevrite, mononevrite...
        
        Sistema osteoarticolare: poliatralgie
        
        Cuore: pericardite, disturbi di conduzione...
    - - Vasculiti che interessano maggiormente vasi polmonari ed apparato respiratorio.
        
        Granulomatosi allergica di Churg-Strauss
        
        Vasculite necrotizzante di piccoli e medi vasi, coinvolge indistinatmente vene ed arterie.
        
        Vasi interessati a tutto spessore.
        
        Esordio con rinite e poliposi nasale, in seguito asma severa e difficilmente controllabile con terapia farmacologica.
        
        Dopo aver colpito apparato respiratorio colpisce anche reni e vasi coronarici (IR ed infarto).
        
        Terapia steroidea sistemica ed immunosoppressori.
        
        Granulomatosi di Wegener
        
        Vasculite necrotizzante di piccoli e medi vasi
        
        No quadro iniziale di rinite o poliposi, nemmeno esinofilia periferica caratteristica della CS.
        
        Esordio nelle vie aeree superiori con sinusite cronica purulenta, perforazione del setto e otite media.
        
        A carico del polmone tosse, emottisi, infiltrati polmonari multipli e sintomatologia sistemica come IR o sindrome nefritica.
        
        Anche forma in assenza di lesioni renali.
        
        Diagnosi di certezza = bioptica.