Definizione antropologica
«la cultura, o la civiltà, è quell’insieme complesso che include la conoscenza, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume o qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall’uomo come membro di una società» (Edward Burnett Tylor, Primitive Culture, 1871)
La cultura emerge dall’interazione sociale. la comunicazione è fondamentale, e nella comunicazione c’è dentro la dialettica, perchè nella comunicazione noi replichiamo delle strutture sociali e al contempo la contingenza di quella interazione comunicativa ci consente di apportare delle piccole modifiche a quelle strutture sociali e culturali che vengono condivise.
Da questa definizione, è possibile enucleare alcune componenti della cultura e alcuni suoi caratteri fondamentali che saranno ripresi e fatti propri dalla scienza antropologica emergente in ambito inglese e americano:
- La morale, il diritto e le credenze, vale a dire “ciò che gli individui pensano”
- I costumi e le abitudini, vale a dire “ciò che gli individui fanno”
- I costumi e le abitudini, vale a dire “ciò che gli individui fanno”
- Gli artefatti, vale a dire “ciò che gli individui producono”, ovvero i prodotti oggettivati del lavoro umano, che non sono più limitati all’opera d’arte ma comprendono gli oggetti di culto e quelli d’uso quotidiano, come il vasellame, gli archi e le frecce, gli abiti, ossia la “cultura materiale”.
Da questa definizione possiamo ricavare anche i caratteri principali che costituiscono la cultura in senso antropologico:
- La cultura è appresa
- La cultura è un tutto integrato, rappresenta la totalità dell’ambiente sociale e fisico che è opera dell’uomo.
- La cultura è condivisa dall’intero gruppo.
Il termine cultura in senso etimologico l’origine è la stessa di coltivazione, e viene utilizzata in senso metaforico per la prima volta da cicerone, deriva dal verbo latino, che indicava la coltivazione dei campi. In senso metaforico invece stava ad indicare la coltivazione dell’animo umano, attraverso lo studio, la filosofia ecc.. si trattava di passare dalla coltivazione di un campo alla coltivazione dell’animo umano che si raffinava grazie all’educazione.
Questo ideale attraversa il senso del humanitas nell’era rinascimentale fino ad arrivare al secolo dei lumi. La riflessione illuministica da un contributo fondamentale alla riflessione sulla cultura, essa per gli illuministi è qualcosa che viene pensato al singolare, un bagaglio di conoscenze uguali per tutti, ed è inserito in una catena temporale. Un ideale di cultura che sembra negare tutte quelle differenze tra individui che poi saranno messe in evidenza dal romanticismo.
Il romanticismo proprio quasi in contrapposizione con l’ideale illuministico di cultura e di ragione, inizia ad enfatizzare l’importanza, proprio delle differenze culturali ed emerge l’idea che sia proprio della cultura espressa dall’essere umano quello di panarsi nella diversità. Tipico della cultura umana è la diversità.
L’ 800 è anche un periodo da un lato, dell’età vittoriana e in Inghilterra riemerge la cultura legata all’idea di eccellenza, viene vista, la cultura, come un argine all’impoverimento sociale e culturale portato dall’industrializzazione. Contemporaneamente però inizia anche l’epoca dei grandi viaggi perciò le persone iniziano a spostarsi e scoprire nuove civiltà con ognuna una propria caratteristica e una determinata tradizione, organizzazione delle famiglie, distribuzione dei ruoli nelle varie famiglie. È cultura tutto ciò che è condiviso da tutti, altrimenti non è elemento culturale.
L’800 cambia l’dea di cultura che inizia ad essere pensata al plurale, è qualcosa che si declina diversamente a differenza del gruppo sociale. Nella definizione antropologica la cultura rappresenta però, la totalità dell’ambiente sociale-fisico, cioè tutto ciò che non è natura è cultura, la cultura inizia dove finisce l’istinto naturale di sopravvivenza dell’uomo
La morale dimensione simbolica, il diritto, sono regole, sono simboliche ma più materiali, sono ruoli cristallizzati nella società, le credenze(termine ancora generico) invece è un valore che ha a che fare con la cognizione del mondo.
Anche l’archeologia inizia ad occuparsi di tutti gli artefatti che avevano a che fare con la vita quotidiana, la cultura passa da essere conoscenza allo studio della vita quotidiana