La rinascita delle città e l'età comunale

crisi della civiltà urbana in epoca altomedievale

le persone si spostarono dalle città alle campagne per sfuggire alle invasioni

economia e agricoltura di sussistenza

arretratezza delle tecnologie agricole e basso livello di artigianato

il sistema curtense riogranizzò il sistema agricolo

pars dominica, del proprietario e dei suoi protetti

pars massaricia, assegnata alle famiglie di contadini obbligati al pagamento dell'affitto e ad alcune giornate di lavoro sulla terra del signore

svolta dell'anno Mille e sviluppo della produzione agricola

bonifiche, agricoltura estensiva, nuove tecniche agricole (come la rotazione triennale) e nuove tecnologie (come l'aratro a versoio) permisero un incremento dell'agricoltura

incremento della popolazione

nascita di nuovi centri abitati

rinascita delle città e delle attività manifatturiere e commerciali

dopo il mille si ebbe un'impetuosa crescita demografica

si diffusero nuovamente attività artigianali e commerciali

si ebbe inoltre un allargamento degli orizzonti mercantili

i cittadini, impiegati in altre attività, non potevano vivere di autosufficienza

prese avvio un'economia monetaria

si diffuse il concetto di tempo

la realtà urbana: una nuova classe sociale, nuove istituzioni e una nuova cultura

lo sviluppo della realtà urbana riguardò principalmente l'Italia centro-settentrionale e l'area attorno alle Fiandre

ridiffusione dell'artigianato

suddivisione in corporazioni (o arti) in base a ciò che si produceva per organizzare l'esercizio di tale arte e per normarla con regole precise all'interno di una città

nacque una nuova classe sociale: la borghesia

non erano proprietari terrieri, bensì abitavano in città e si arricchivano grazie ad altri mestieri

composta da commercianti, artigiani, notai, avvocati

sviluppo della produzione agricola

bonifiche

agricoltura estensiva

nuove tecniche agricole

rotazione triennale

nuove tecnologie agricole

aratro a versoio

ferratura del cavallo

collare rigido

ripopolamento dei centri urbani

i mercanti accumularono ricchezze

sviluppo costante

si diffusero i mercati cittadini

si diffusero mestieri come il cambiavalute

per quanto riguarda la natura, era controllato da Dio e quindi anche per i contadini

per quanto riguarda gli artigiani, gli artefici erano loro stessi: più lavoravano, più producevano e quindi più guadagnavano

per quanto riguarda i mercanti, essi si diedero all'usura, perciò più tempo passava più denaro guadagnavano

struttura gerarchizzata

maestri artigiani, coloro che conseguirono un diploma di "maestria" dopo un periodo di apprendistato

lavoranti

il loro numero era limitato in base a ciò che regolava la corporazione corrispondente

avevano accesso alla politica, alle assemblee, agli organi direttivi della corporazione, alla carica di consoli (governanti della corporazione)

apprendisti

esclusi dalla vita politica

nascita dei comuni

causata dal sentirsi parte di un corpo collettivo da parte dei cittadini

mercanti e artigiani rivendicavano un proprio particolare stato giuridico

inizio di una rivoluzionaria trasformazione

affrancamento dei servi: i servi della gleba vennero man mano resi uomini liberi

incoraggiato dalle istituzioni cittadine, che in ciò presentavano interesse politico ed economico

i cittadini iniziarono a riunirsi nell'arengo

si eleggeva un gruppo di consoli

iniziarono ad essere riconosciuti alcuni diritti

indicati nelle "carte di libertà"

capitava che i notabili fossero esponenti della nobiltà, che avevano deciso di investire il loro denaro nelle attività cittadine

si creò un legame d'interessi tra i centri abitati e il contado

conflittualità fra fazioni cittadine

dapprima gli scontri avvennero all'interno del popolo più ricco, poi tra il popolo ricco e quello più povero (popolo grasso e popolo minuto)

l'aumento della circolazione di denaro consentì l'accumulo di grossi capitali

si vennero a creare rapporti conflittuali

necessità di una figura che mantenesse l'ordine

podestà (proveniente dall'esterno)

le città vennero adornate di diverse opere

le famiglie nobiliari si munirono di torri e palazzi nobiliari per ostentare il loro benessere economico

si iniziarono ad erigere le cattedrali in ogni città d'Italia

sviluppo dell'attività intellettuale, che uscì dai monasteri e dalle cattedrali e venne esercitata anche dai laici

crebbe l'alfabetizzazione della popolazione cittadina

lingue

venne mantenuto il latino per ciò che concerneva l'alta cultura (teologia, filosofia, scienza)

vennero ad essere adottate le lingue volgari per la cultura meno alta

vennero a crearsi nuove professioni necessarie a causa della complessità della vita urbana: come giudici, magistrati o avvocati

nacquero le prime università

università di Bologna, 1088

università di Parigi, 1170

contrasti politici e sociali

Firenze

Venezia

Milano

prima fase di dominio nobiliare

fase di conflitto tra nobili (magnati) e i cittadini del popolo grasso

grazie al sistema delle Arti vinsero i componenti del popolo grasso

1293, assunse il potere una Signoria dei priori (capi delle Arti)

all'interno delle corporazioni solo le dodici Arti maggiori potevano designare i priori e il Gonfaloniere di giustizia

si ebbe perciò l'inizio di un conflitto mosso dal popolo minuto per affermare i propri diritti nei confronti del popolo grasso

la lontananza dell'Impero Bizantino ne aveva assicurato l'indipendenza

questo popolo di marinai e commercianti fu guidato dal proprio doge

dapprima col sale, poi con traffici sempre più ampi con l'Oriente, Venezia si assicurò un impero coloniale che le permise di diventare una grande potenza

era dotata di un regime politico stabile

dapprima la città fu regolata attraverso assemblee popolari

poi il potere si concentrò nelle mani di una ristretta aristocrazia di grandi mercanti

venne fatto un Colpo di Stato oligarchico da parte dell'aristocrazia mercantile

impedì di prendere il potere a tutti coloro che non appartenessero ad una ristretta cerchia di famiglie potenti

il Consiglio Maggiore si arrogò il diritto di eleggere

il Senato, ovvero l'organo legislativo

la Signoria e il Consiglio dei Dieci, titolari del vero e proprio potere politico

il doge, capo a vita della repubblica

il potere politico era nelle mani dell'arcivescovo

chiesa milanese ricca, ma spesso accusata di nicolaismo (concubinaggio) e di simonia

si aprì quindi un conflitto tra

capitanei, grandi feudatari

piccola nobiltà

gruppo costituito da mercanti e artigiani

quando i milanesi si unirono per contrastare Corrado si accorsero della propria forza

diedero inizio ad una fase di grande espansione, che da una parte gli procurò ricchezza, ma dall'altra anche i contrasti interni

la parte popolare si unì in una lega, la Credenza di Sant'Ambrogio e con un corpo di armati stretto intorno al "carroccio" propugnarono scontri sanguinosi con nobili e vescovo

dal governo arcivescovile si passò a quello consolare, nel 1117

associazione al vescovo di un gruppo di consoli nobiliari

ma i dissidi tra piccola e grande nobiltà portarono alla costrizione di elezione di un podestà straniero a partire dal 1186

le repubbliche marinare italiane

Amalfi

Pisa

Genova

Venezia

già dal IX sec. aveva iniziato a contrastare i saraceni

penetrò in Oriente per i commerci

adoperarono per primi, gli Amalfitani, la bussola

redassero il primo codice commerciale marittimo (tavole amalfitane)

Mar Tirreno

supportarono logisticamente i cristiani durante la prima crociata

ne trassero enormi benefici

monopoli commerciali nelle città costiere del Libano e della Siria

alleate

concorrenti commerciali

diedero inizio ad una guerra contro Pisa, nonostante fossero alleate, causa concorrenza commerciale

vinsero, nel 1284, i Genovesi

si era resa indipendente

istituzione comunale

contendeva con Venezia i commerci con l'Oriente

fu poi in competizione con Venezia, e vinse una battaglia a Curzolari, che inflisse una dura sconfitta ai Veneziani e ne limitò in parte i commerci con l'Oriente, assicurandosi un rafforzamento commerciale

l'attività principale fu sempre il commercio

ebbe un grande ruolo trasportando i crociati, come Genova

anche lei ne trasse enormi benefici

concessioni territoriali

privilegi daziari

esenzioni fiscali

dopo la quarta crociata il predominio veneziano su Bisanzio divenne totale

un intero quartiere di Costantinopoli era riservato ai commercianti veneti con le loro famiglie

tale dominio durò sinché non gli inflisse danni il dominio genovese

tuttavia grazie a coraggiosi viaggiatori, come Marco Polo, Venezia riuscì a mantenere i commerci con l'Estremo Oriente

nuovi flussi commerciali e strumenti di transazione economica

rinacquero commerci a lungo-medio-breve raggio

le città manifatturiere delle Fiandre esportavano tessuti sino a Novgorod o sino in Italia, da cui, una volta lavorata, veniva venduta a sua volta in Oriente

commercio via terra

asse che univa le città italiane a quelle nordiche delle Fiandre, dove si tenevano le grandi fiere

non avevano niente a che fare coi mercati locali

riservate ai mercanti

Fiera di Champagne

Lega Anesatica

traffici tra Londra e Novgorod

pellicce

cereali

legnami

la religiosità nel Medioevo e nella nuova realtà urbana

economia monetaria

questo vertiginoso aumento dei traffici richiese un aumento di monete

ci furono monete assai pregiate

ciò rese possibile la nascita delle prime banche

nacquero le lettere di cambio

attività creditizie

chiesa come guida spirituale e materiale delle masse

i beni accumulati da abbazie e vescovadi erano notevoli

aveva offerto aiuto alle genti nei momenti peggiori e aveva offerto le sue capacità organizzative nel marasma del post-impero

religione come unica possibile spiegazione della realtà

il clero

Domenicani e Francescani

Carlo Magno impose il pagamento della decima per mantenere il clero

vescovadi, abbazie e parrocchie avevano spesso possedimenti importanti ed estesi, concessi attraverso il meccanismo del rapporto feudale

in questo modo i rappresentanti della Chiesa venivano ad assumere tanto il potere spirituale quanto quello temporale

spesso il clero conduceva quindi una vita da laico

spesso i nobili avevano un ruolo nella nomina dei vescovi o addirittura dei papi

si crearono nuovi ordini religiosi

i due ordini monastici principali furono

domenicani

francescani

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conventi in città

povertà (ordini mendicanti

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Domenico di Guzman

intransigenza contro gli eretici

preparazione intellettuale e culturale dei suoi membri

nacque l'Inquisizione

unico strumento che obbediva solo al papa

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Francesco d'Assisi

povertà apostolica

obbedienti alle autorità ecclesiastiche

conflitto interno tra

conventuali, che tendevano a stemperare la regola originaria

spirituali, che intendevano rimanervi fedele