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deformità Hadicap disabilità DIVERSE ABILITA' - Coggle Diagram
deformità
Hadicap
disabilità
DIVERSE ABILITA'
STORIA: DALL’ANTICA GRECIA AL MEDIOEVO file:///C:/Users/samsung/Downloads/MC%20Breve%20storia%20della%20disabilit%C3%A0.pdf
ANTICA GRECIA
I valori dominanti dell’epoca classica rispecchiavano l’ideale
kalos kai agathos
(bello e buono). Forza e bellezza venivano considerati ideali da raggiungere, mentre
deformità e malattia non venivano tollerate perché associate alla colpa e alla volontà divina.
suo discepolo Aristotele "
Politica"
sosteneva la necessità di una legge che impedisse ai bambini deformi di sopravvivere perché inutili allo Stato, affermando: «Quanto all’esposizione e all’allevamento dei piccoli nati sia legge di non allevare nessun bambino deforme»
Platone
La Repubblica, III
, affermava che
Qui si parla per la prima volta di
“razionale allevamento umano”
cioè: uno strumento del potere nelle mani dello Stato, necessario ai filosofi per perpetuare le loro virtù: «Conviene che gli uomini migliori si accoppino con le donne migliori il più spesso possibile e che, al contrario, i peggiori si uniscano con le peggiori, meno che si può; e se si vuole che il gregge sia veramente di razza occorre che i nati dai primi vengano allevati; non invece quelli degli altri»
Questo rapporto - tra bellezza e virtù - viene rielaborato nel XIX secolo del movimento eugenetico e dalla disciplina omonima "eugenetica" (di stampo pseudo-scientifico) incentrata sul progresso umano.
Levitico
III libro torah ebraica (circa 1200 a.C)
sono elencate una serie di imperfezioni umane che precludevano, agli individui con qualche forma
di menomazione, la possibilità di partecipare a qualsiasi forma di rituale religioso
Levitico, 21,16-20: Signore disse a Mosè: «Parla ad Aronne e digli: nelle generazioni future nessuno dei tuoi discendenti che abbia qualche deformità si avvicinerà per offrire il pane del suo Dio; perché
nessun uomo che abbia qualche deformità potrà accostarsi: né il cieco, né lo zoppo, né chi ha una deformità per difetto o per eccesso
»
Vangeli
(Giovanni 9,1-3)
la persona con handicap viene considerata come parte della comunità.
Secondo quanto riportato dai vangeli, dopo la guarigione miracolosa di un cieco ad opera di Gesù, gli apostoli gli chiesero: «chi ha peccato, lui o i suoi genitori perché egli nascesse cieco? Rispose Gesù: né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è nato cieco perché si manifestassero in lui le opere di Dio»
L’azione di Gesù può essere considerata uno dei primi interventi terapeutico-educativi nei confronti delle
persone con handicap
Gesù, in questo senso, invita la comunità a esercitare la carità nei confronti dei bisognosi, siano essi poveri, malati o storpi, denunciando ogni forma di diseguaglianza
nascita
Cristianesimo
IV secolo
viene ristabilita la connessione tra malattia e peccato, così che la deformità e la diversità fisica e
mentale viene ricollegata a una punizione divina
Medioevo
La comunità medievale avverte la repressione della chiesa cattolica e nello stesso tempo l’obbligo della carità
cristiana, iniziando a farsi carico delle persone disabili
Durante il XII secolo iniziano a svilupparsi i lebbrosari, nei quali venivano assistiti i malati di lebbra in quarantena. L’esperienza di confinamento nei lebbrosari rappresenta il primo stadio dell’istituzionalizzazione
L’OSPEDALIZZAZIONE E LA NASCITA DELLA PEDAGOGIA SPECIALE
Dal XIII secolo in poi, le persone disabili vengono relegate nelle primordiali strutture ospedaliere, gestite dalle
comunità monastiche e dalla Chiesa
1634–1791 Londra l’ospedale di St. Mary Bethlehem noto alla storia come Bed-lem, rappresenta uno dei primi manicomi,
famoso per i trattamenti brutali e disumani riservati ai pazienti
https://www.youtube.com/watch?v=dy72y2jLVOc&list=PLm9IJPkD94DglsF2_fd-nT0fIFpYgT9vG&index=1
al costo di pochi penny, i londinesi potevano visitare l’ospedale Bedlam e osservare i comportamenti bizzarri dei pazienti rinchiusi nelle gabbie come animali da circo.
Jean Marc Gaspard
ITARD
(1775-1838), allievo di Pinel
fu il primo a sostenere che la vita dell’uomo è principalmente
una vita sociale
, sottolineando come l’assenza di un’adeguata socializzazione possa creare l’handicap
prese in cura il sauvage nell’estate del 1800, dandogli il
nome di Victor e conferendogli un inizio di identità civile e sociale
Itard non volle accettare la diagnosi di Pinel, preferì partire dall’ipotesi che Victor fosse affetto da grave ritardo, sia sul piano cognitivo che affettivo, a causa dell’isolamento sociale prolungato e delle condizioni di abbandono in cui era cresciuto. Egli fu il primo a sostenere che la vita dell’uomo è principalmente una vita sociale, sottolineando come l’assenza di un’adeguata socializzazione possa creare l’handicap
Sulla base di questi presupposti teorici, egli avvia il suo intervento educativo nei confronti di Victor, reinserendolo nella vita sociale, cercando di stimolarlo e di insegnargli l’uso della parola
Questa vicenda introduce una nuova immagine del disabile nella storia: quella del «selvaggio» da educare. La presa in carico di Victor genera un atteggiamento unico fino ad allora, che consiste nel tentativo di normalizzare l’anormalità attraverso l’educazione.
e, favorendo lo sviluppo di una nuova rappresentazione sociale del disabile: quella del «malato», di persona bisognosa di cure, di assistenza e di educazione speciale.
L’avvenimento che segnò la nascita della «pedagogia speciale»
Il caso del
selvaggio dell’Aveyron, il più famoso
tra tutti i casi di ritrovamenti di enfants sauvage.
Nell’estate del 1798 venne ritrovato in Francia un ragazzino di undici anni, cresciuto in solitudine in una foresta
dell’Aveyron.
Il sauvage fu oggetto di numerosi studi e attirò l’attenzione di curiosi, medici e persino zoologi, venuti da ogni parte d’Europa per visitarlo. Il ragazzo veniva descritto con una faccia scimmiesca, incapace di parlare e di comprendere, presentava numerose cicatrici su tutto il corpo, camminava a quattro zampe e aveva una particolare attitudine ad arrampicarsi sugli alberi.
Philippe Pinel (1745-1826) direttore dell’ospedale Salpêtrière di Parigi, osservò che il sauvage presentava dei segni clinici comparabili a quelli dei suoi pazienti, affetti da «idiozia congenita», ma secondo Pinel il deficit organico era così grave da fargli escludere qualsiasi attività educativa
IL DARWINISMO SOCIALE
XIX secolo fu segnato dalla rivoluzionaria opera di Darwin l’Origine della specie (1859)
L’EUGENETICA E LO STERMINIO NAZISTA
IL MODELLO SOCIALE DELLA DISABILITÀ E LA CLASSIFICAZIONE ICF
IL CONTESTO ITALIANO: LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO