Con l'espressione "grandi idilli", ci si riferisce ai "canti pisano recanatesi" cioè scritti mentre era in viaggio da Pisa a Recanati, che Leopardi compone nel periodo tra il 1828 e il 1830, e che sono considerati il vertice della sua poesia, sia per la sperimentazione sulle forme metriche sia per l'elaborazione filosofico-concettuale della visione del mondo del poeta. Dei grandi idilli fanno parte: "A Silvia", "Le ricordanze", "La quiete dopo la tempesta", "Il sabato del villaggio", "Il canto notturno di un pastore errante dell'Asia", "Il passero solitario".