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MANIFESTAZIONI PRE LETTERARIE A ROMA - Coggle Diagram
MANIFESTAZIONI PRE LETTERARIE
A ROMA
CARMINA
Carmina Triunphalia
Cantati dai soldati durante il TRIONFO dell’imperator lungo la via Sacra ed erano elogi mescolati a scherni con finalità APOTROPAICA(allontanare il malocchio).
Carmina religiosa
Carmen Saliare
Canto in onore di Marte e di Ercole cantato dai SALII palatini e quirinales.
Custodivano gli ancilia, che portavano in processione a Marzo danzando (Tripudium)
Carmen Arvale
Cantato dai Fratres Arvales durante gli Ambarvalia a Maggio, con danza e musica, per propiziare la fertilità dei campi e allontanare pestilenze e rovina
Testo su pietra in saturni ritrovato lungo la via Campana, dove c’era il santuario dei fratres Arvales relativo a cerimonie del 218 d.C.
Carmen Lustrale
In ambito privato, recitato dal pater familias durante gli ambarvalia a Maggio per la lustratio(purificazione dei campi), rivolto a Marte per chiedere un abbondante raccolto insieme al sacrificio di un maiale, una pecora e un toro(suovetaurilia).
Carmina Convivalia
In ambito profano, erano eseguiti durante i banchetti delle famiglie aristocratiche.
Elogiavano e celebravano le imprese, la saggezza, l’abilità politica degli antenati per cementare il senso di appartenenza alla gens e ribadire l’importanza dei suoi mores.
I PIU' ANTICHI DOCUMENTI EPIGRAFICI
Lapis Satricanus
(VI SEC. a.C.)
E' stato scoperto durante degli scavi nel tempio dedicato alla Mater Matuta nella città di Satricum nel 1977. Esso contiene una dedica votiva a Marte.
Il vaso di Dueno (VI-V sec. a.C.)
Il suo nome deriva dall’artigiano che l'ha creato o forse era una forma arcaica di bonus.
Presenta un' iscrizione in tre righe sovrapposte. Conteneva forse un filtro d’amore e la scrittura dava istruzioni per il suo utilizzo ed è di carattere privato.
Lapis Niger
(575-550 a.C.)
E' stato trovato sotto il basamento in marmo nero del santuario del dio Vulcano nel foro romano.
Si pensa che sia o una maledizione a chi viola il tempio o un avvertimento ai passanti di sciogliere i buoi che erano tenuti legati.
La cista Ficoroni (IVsec. a.C.)
E’ stata scoperta nel 1700 dall’antiquario
F. Ficoroni in una tomba di Preneste.
Era un contenitore per gioielli, dono di nozze.
La Fibula Praenestina
(VII a.C.)
E’ un falso spacciato come ritrovamento in una tomba di Preneste.
Nel 2011 in seguito ad altre indagini scientifiche è stato dimostrato che è manufatto compatibile
con tecniche orafe etrusche.
ELOGIA SCIPIONIS
Iscrizioni sepolcrali a carattere celebrativo.
NENIAE
Erano dei canti eseguiti durante i funerali dalle prefiche (donne pagate per piangere) celebrativi delle virtù del defunto.
Fescennini
Di origine etrusca, erano dei vivaci scambi di battute, spesso molto volgari, accompagnati da una mimica.
I versi fescennini contenevano tutti gli elementi del futuro teatro romano: danza, metrica, danza, dialoghi salaci.
Fabula atellana
Era una rappresentazione scenica diffusa tra le popolazioni osche e greche. Gli intrecci erano ispirati ad avvenimenti popolari di vita quotidiana e recitati da quattro personaggi con maschere fisse.
Satura
Insieme di vari elementi (danza, musica, recitazione) che andò sempre più perfezionandosi ed evolvendosi in una forma scritta più elaborata.
Mimica sfacciata e le battute oscene dei fescennini si armonizzarono con la danza.
LAUDATIONES FUNEBRES
Discorsi elogiativi scritti, recitati a conclusione della cerimonia funebre di un patrizio da parte di un parente o di un magistrato.
FORME PREPROSASTICHE
Annales Pontificum
il Pontefice usava esporre pubblicamente una “tavola bianca” che dichiarava, oltre ai nomi dei magistrati dell’anno, anche avvenimenti di pubblica rilevanza.
ANNALEX MAXIMI furono detti
quelli raccolti in 80 volumi nel 123 a.C.
dal pontefice P. Mucio Scevola.
Fasti
Era il calendario ufficiale romano che ogni anno il Pontefice divulgava, con la distinzione dei giorni fasti (quelli in cui si potevano sbrigare gli affari pubblici) e nefasti (quelli in cui non si poteva).
Commentarii
Sono degli scritti attraverso i quali, dalla fine del II secolo a.C., venivano narrate le proprie gesta da parte di chi aveva compiuto imprese ritenute memorabili come pretori, censori, consoli, generali vittoriosi.