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CARLO GOLDONI - Coggle Diagram
CARLO GOLDONI
riforma della commedia
rifiuto della convenzionalità, dell'inverosimiglianza, dell'improvvisazione e della ripetitività della Commedia dell'Arte (carattere vs. maschera)
razionalismo arcadico: semplicità, equilibrio, naturalezza. Si allontana però dal gusto arcadico per lo spiccato contatto con la realtà
si ispira a Mondo e Teatro >> le sue opere devono essere verosimili e incontrare i gusti del pubblico
commedia "borghese":
- ricerca dell'individualità concreta
- pubblico borghese: ispiratore, destinatario, protagonista
- realismo (dei caratteri, delle situazioni, del contesto sociale e del rapporto tra individuo e ambiente) (non con la stessa profondità dei successivi autori dell'800, come Manzoni o Verga)
- cfr. il dramma borghese europeo, come il "genere serio" teorizzato da Diderot in Francia
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riforma graduale, che procede per tentativi e che deve confrontarsi con le resistenze iniziali degli attori, degli impresari, del pubblico
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iniziale mantenimento delle maschere, però gradualmente trasformate in personaggi, in individui e non tipi fissi
stile e lingua
uso di un italiano "parlato", non libresco ma comunque convenzionale (perché non esisteva una lingua unica d'uso quotidiano)
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uso del dialetto veneziano quando si rivolge a un pubblico veneziano, in chiave realistico-mimetica
fasi della produzione
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II fase:
- commedie esotiche
- commedie con personaggi nevrastenici e misantropi
- commedie di ambiente popolare
III fase:
- rappresentazione della crisi della borghesia (I rusteghi, Sior Todero brontolon, Trilogia della villeggiatura)
- rappresentazione idillica del popolo (Baruffe chiozzotte)
IV fase (parigina):
- commedie di intreccio (Il ventaglio)
- Mémoires e Memorie italiane
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Scrittore di teatro per professione presso la compagnia Medebac: anitcipazione dello scrittore borghese dell'800 >> non scrive semplicemente per il pubblico, ma per un pubblico pagante, per il mercato, di cui deve compiacere i gusti
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attivo a Venezia, prima presso il teatro San Samuele con il capocomico Imer (1734-1743), poi presso il teatro Sant'Angelo con il capocomico Medebac (1748-1753), poi al teatro San Luca (1753-1762). Si trasferisce quindi a Parigi (1762-1793)