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Capitolo XVI l'unificazione tedesca. - Coggle Diagram
Capitolo XVI l'unificazione tedesca.
Nel 1858 Guglielmo I assunse la reggenza a favore del suo fratello Federico Guglielmo IV che per accentuare l'unificazione tedesca tentò di militarizzare la Prussia.
Cosa che non venne approvata dal parlamento che nel 1861 quando Federico Guglielmo IV prese il potere dopo la morte del fratello venne sciolto dal re che non riuscì però a cambiare la maggioranza.
In questo clima teso emerse come pacificatore Ottone Bismarck appartenente al partito dei conservanti. Nel 1864 sfruttando un incedente del re di Danimarca che aveva dichiarato i ducati dello Schleswig e dell'Holstein sotto il dominio danese.
Approfittando di ciò Bismarck dichiarò guerra alla Danimarca che si concluse il 30 ottobre 1864 con il trattato di Vienna con il quale la Danimarca rinunciava ai ducati che vennero spartiti tra Austria e Prussia.
Dopo il rifiuto austriaco di formare un'assemblea a suffragio universale maschile Bismarck dichiara guerra all'Austria che finì con la pace di Praga che sanciva l'annessione della Germania alla Prussia e la formazione di una confederazione della Germania del sud.
A causa di queste sconfitte l'Austria perse in pochi anni la maggior parte dei suoi territori perdendo l'Italia e buona parte della Germania. Per questo le mire espansionistiche austriache si spostarono verso i Balcani, ma per fare ciò c'era da riconoscere l'autonomia ungherese che era la porta per entrare nei Balcani. Si formò così l'impero austroungarico.
Alla morte di Nicola I il suo successore sul trono fu Alessandro II che il 3 marzo 1861 dichiarò lo "Statuto dei contadini liberati dalla schiavitù".
In base a questo decreto al contadino andava solo la nuda terra che aveva coltivato nel periodo servile, ma queste terre erano molto piccole e non permettevano al contadino di sfamare la sua famiglia dato che doveva pagare un diritto di riscatto.
Per questo molti contadini non riuscirono a comprare le terre e anche quelli che riuscirono a comprare non riuscirono ad investire su affari futuri . Queste terre vennero comprate alla fine dal ceto alto che divenne proprietario della terra.
I contadini inoltre persero anche i diritti collettivi sui boschi e sui pascoli di conseguenza ci fu un'enorme cacciata di contadini dalle proprie terre.
Di conseguenza gli intellettuali si organizzarono in due partiti:
Nichilisti.
Ritenevano necessario un bagno di sangue rigeneratore. I nichilisti furono gli autori di molti attentati tra cui nel 1881 ai danni di Alessandro II procurandone la morte. Al posto di Alessandro II salì il figlio Alessandro III che fece impiccare in pubblico i terroristi responsabili della morte del padre e si impegnò per conservare privilegi e poteri ai nobili.
Populisti.
I quali affermavano che era compito del ceto abbietto ripagare il debito con la classe lavoratrice.
In Inghilterra i due tradizionali partiti quelli dei whigs e dei tories vennero sostituiti dal partito conservatore e dal partito liberale.
Aprendo il diritto di voto alla piccola borghesia e al proletariato industriale le elezioni vennero vinte dal partito liberale guidato da William Gladston il quale intraprese una serie di riforme:
Nel 1868 venne introdotto lo scrutinio segreto del voto si abolirono gli ostacoli antisindacali, veniva abolita la venialità degli atti pubblici, venne istituita la scuola elementare obbligatoria.
Nel 1884 estese il diritto di voto anche al ceto contadino.
Tentò di risolvere la questione irlandese la cui popolazione era per la maggior parte cattolica e si sentiva oppressa dalla religione anglicana.
Nel 1869 abolì la legge che istituiva la religione anglicana come la religione di stato e nel 1870 cercò di dare i diritti ai fittavoli irlandesi.
Tali concessioni rafforzarono le pretese degli irlandesi che formarono un partito comandato da Charles Parnell tanto che per fermare l'avanzata di questo partito Gladstone dichiarò l'Irlanda autonoma.
Cosa che generò critiche nello stesso partito liberale e il governo tornò nelle mani di Disraeli.
La guerra civile americana venne causata dal continuo conflitto tra gli sati del nord industriale e che era contro la schiavitù e gli stati del sud agricoli che praticavano molta schiavitù specialmente nelle piantagioni di cotone.
La guerra venne inoltre scatenata dall'elezione a presidente di Lincoln avvenuta il 6 novembre 1860 il quale si diede da fare per abolire la schiavitù da tutti gli stati. Questa elezione non voluta dai sudisti fece sì che questi ultimi emanarono una Secessione voluta dalla maggior parte degli sati del sud.
Nel 1862 Lincoln abolì la schiavitù. La guerra si scatenò nel 1861 e vedeva come vincitori delle prime battaglie i sudisti che guidati dal generale Lee avevano la strada spianata per Washington ma non riuscì a sfruttare tale occasione e il nord vinse la guerra nel 1865.
Il 14 aprile 1865 Lincoln venne ucciso da un sudista e così si diede inizio alla parità di diritti tra i neri e bianchi.
I nordisti volevano una politica più accentuata nella capitale mentre i sudisti volevano una maggiore autonomia di tutti gli Stati.
La guerra civile rallentò le difese statunitensi dagli attacchi stranieri situazione che agevolò Napoleone III che diede vita all'impero messicano capitanato da Massimiliano. Quando la guerra civile finì Juarez riprese il potere del Messico e fece fucilare Massimiliano.
Il fallimento di Napoleone III ne sminuì l'immagine in Europa e gli faceva accrescere il timore dell'espansione prussiana.
La guerra franco prussiana scoppiò il 7 luglio1870 e già a settembre dello anno i prussiani fecero prigioniero Napoleone III la guerra non finì lì infatti intorno a Parigi si era formato un ultimo gruppo di difensori della repubblica tra cui Garibaldi che diede l'unica vittoria francese durante quella guerra.
Infine la guerra si concluse con la netta vittoria prussiana e il 10 maggio 1871 venne firmato il trattato di Francoforte che stabiliva la cessione dell'Alsazia e la Lorena alla Germania e la Francia doveva impegnarsi per pagare un debito di 5 miliardi di franchi d'oro. Bismarck formò così il secondo Reich
Per protestare contro l'assurdità del trattato di Francoforte i parigini formarono una comune con la quale tentarono di rimettere in moto l'economia francese ma i tedeschi rifugiati a Versailles invasero di nuovo Parigi che venne difesa eroicamente per una settimana dai francesi che lasciarono decine di migliaia di morti sul terreno.
Causata dal timore di Napoleone III di un'alleanza tra Germania e Spagna circondando la Francia.