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LABORATORIO DELLA DIAGNOSI DI SINDROME CORONARICA ACUTA E NELLA…
LABORATORIO DELLA DIAGNOSI DI SINDROME CORONARICA ACUTA E NELLA VALUTAZIONE DELLA FUNZIONE CARDIACA
SINDROME CORONARICA ACUTA
CONDIZIONE che deriva da un insufficiente apporto di ossigeno ai miocardiociti->condizione di ischemia cellulare che vien sopportata dalle cellule per non più di 30 minuti durante i quali le cellule hanno comunque un danno che, però, è reversibile (angina stabile). Quando il danno diventa irreversibile, in funzione della sua ampiezza (numero di miocardiociti interessati dall’ostruzione vascolare con conseguente ipossia), determina una necrosi miocardica->infarto del miocardio
ECG
Strumento che ha una relativa efficacia nella diagnosi di infarto miocardico acuto. È in grado di rilevare solo gli infarti di dimensioni ampie e, di conseguenza, perde dal 20 al 40% circa di queste patologie. Il grosso vantaggio è la specificità assoluta.
MARCATORI BIOCHIMICI
TROPONINA miglior marcatore di danno miocardico (proteina rilasciata in circolo quando c'è sofferenza o danno)
Proteina strutturale del miocardio che esiste in 3 forme: C (non ha alcun valore diagnostico come marcatore cardiaco), T, I. troponina T e I, poiché posseggono un’isoforma cardio-specifica (troponina I e T cardiaca), sono divenute nel tempo i 2 marcatori elettivi di necrosi miocardica --> si misura solo una delle due (sono uguali)
La troponina dice che c’è danno al miocardiocita, ma non dice nulla in merito al tipo di danno
troponina aumenta in caso di
tossicità (chemio)
agenti fisici (temperature, radiazioni)
ipossia/ischemia
effetti immunologici
agenti infettivi
anni '60 unico marcatore CK (creatin-chinasi)-> bassa sensibilità (no cardio-specifico ma solo marcatore di danno muscolare)
MARCATORI DI FUNZIONE MIOCARDICA
Peptidi cardiaci (natriuretici): ANP, BNP, CNP--> presenti in circolo sia come forma attiva che inattiva
Solo BNP ha ruolo a livello del lab nella definizione di patologia cardiaca--> L’ANP viene determinato solo nei laboratori di ricerca perchè non fornisce informazioni applicabili su ampia popolazione in ambito clinico ed è difficile da determinare perché ha un’emivita brevissimo.
BNP prodotto quasi esclusivamente nel ventricolo (ANP in atrio).
BNP: La porzione inattiva è più facilmente determinabile con un saggio immuno-assistito e, di conseguenza, rappresenta il biomarcatore di funzione cardiaca più comunemente determinato nei laboratori.
Il BNp inoltre è molto piccolo, di basso peso molecolare e facile da danneggiare, quindi, per determinarlo serve un prelievo con EDTA che lo protegga
BNP e NT-proBNP (frammento amino-terminale del BNP) vengono prodotti dal miocardiocita ventricolare in quantità proporzionale alla distensione (stretching) dei cardiomiociti ventricolari. Questo stretching può dipendere da condizioni patologiche come l’ipertrofia ventricolare (o disfunzione ventricolare) o da un auemnto dei liquidi extracellulari. Questo può avvenire anche per una condizione in cui la funzionalità cardiaca viene sottoposta ad uno stress fisiologico: esercizio fisico prolungato e intenso. Altri fattori sono l’ipotiroidismo, alterazioni elettrolitiche, amiloidosi (catene leggere libere hanno il cuore come bersaglio).
determinazione in lab serve per
escludere diagnosi insuff cardiaca
Quando arriva in pronto soccorso un paziente con dispnea devo capire se è insufficienza cardiaca acuta o meno.
Per escludere qualsiasi forma di insufficienza cardiaca il livello decisionale è 125ng/l.