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Capitolo X i moti del 1820-21. - Coggle Diagram
Capitolo X i moti del 1820-21.
I moti iniziarono in Spagna nel 1820 dove era tornato Ferdinando VII di Borbone.
Il ritorno del re era stato voluto dal popolo che sperava nel mantenimento della Costituzione del 1812 che aveva dei forti caratteri liberali, il re non solo non mantenne tale Costituzione ma sciolse la Cortes organo rappresentativo del popolo.
Alla repressione politica fece seguito una rivoluzione che scoppiò il 1 gennaio 1820, il 7 marzo il re fu costretto a richiamare la vecchia Costituzione e di formare un gabinetto liberale.
Questa costituzione prevedeva:
Garantismo delle libertà personali.
Un forte controllo del re da parte della Cortes.
ALL'abolizione della confisca dei beni.
Istituzione di nuove scuole in tutti i villaggi.
I moti vennero seguiti anche in Italia dove i tenenti Morelli e Silvati sollevarono la guarenigione di Nola chiedendo la Costituzione di Spagna.
Il 7 luglio del 1820 il re Ferdinando II concesse la Costituzione spagnola del 1812.
Questi moti mettevano a repentaglio il dominio austrico nella penisola italiana turbando anche molte altre potenze europee che si riunirono formando un'alleanza con il compito di sedare tutti i tentativi di rivolta.
Il re Ferdinando I dopo aver giurato di difendere i costituzionali venne rilasciato dal parlamento di Napoli ma dopo il rilascio non mantenne la parola ed inviò delle truppe che sconfissero i napoletani.
Infine il re Ferdinando I abolì il parlamento napoletano fece fucilare Morelli e Silvati abolì la Costituzione e sciolse l'esercito sostituendolo con uno austriaco.
Proprio durante il fallimento del moto napoletano scoppiò un'altra insurrezione in Piemonte che pretendeva dal re Vittorio Emanuele I l'unione con il Veneto e la Lombardia il quale però abdicò a favore del fratello Carlo Alberto.
Carlo Alberto rifiutò il compromesso ma quando il moto scoppiò concesse una Costituzione ma grazie ad un esercito di diecimila soldati austriaci questi moti vennero tutti sedati.
Dopo questi tentavi insurrezionali italiani gli austriaci cominciarono a condannare a morte tutti coloro che cercavano di opporsi al loro assolutismo.
La rivoluzione interessò anche il Portogallo dove venne chiesto il ritorno del re Giovanni VI che si era rifugiato in Brasile.
Il re fu costretto ad accettare una Costituzione infine il brasile seguendo l'esempio spagnolo dichiarò l'indipendenza eleggendo imperatore del Brasile Don Pedro.
L a Costituzione restò in vigore fino al 1823 quando venne abolita dallo stesso Giovanni VI.
Approfittando del caos creatosi in Europa molti paesi dell'America Latina reclamarono l'indipendenza come il: Cile, Colombia, Bolivia, Argentina. Queste nazioni riuscirono nell'intento perché le nazioni europee erano impegnate a sconfiggere i moti rivoluzionari.
I primi moti rivoluzionari si ebbero anche in Russia nel 1825 dove alcuni degli ufficiali dello stato organizzarono sette segrete per contrastare il potere dello zar.
Alla morte dello zar Alessandro I salì al potere Nicola I che aveva delle forti ideologie imperialistiche.
Di tutta risposta alcuni ufficiali non prestarono giuramento di fedeltà al nuovo zar e organizzando una rivolta portando i rivoluzionari dinnanzi al Senato. Il moto rivoluzionario era del tutto disorganizzato e venne represso con la forza dallo zar che ordinò di sparare sui ribelli uccidendo decine di uomini.
Il resto della rivolta e dei capi vennero impiccati e ogni altra associazione contro lo zar venne abolita.
Questi rivoluzionari vennero anche chiamati decabristi.
L'indipendenza greca
L'indipendenza greca consisteva nel rendere la Grecia libera dai turchi cioè dall'impero ottomano che con i suoi metodi di regressione violenta aveva creato parecchio malessere nella popolazione greca.
Al moto d'indipendenza greco parteciparono anche le più grandi potenze europee specialmente la Russia che voleva il controllo dei balcani per controllare l'accesso al mar Mediterraneo.
Anche in questo caso l'indipendenza venne raggiunta da una setta segreta: l'Eteria che nel 1821 si ribellò e nel 1822 ottenne l'indipendenza fissandone come capitale Corinto.
I turchi però repressero tutte queste conquiste con la violenza sterminando la popolazione greca risiedente a Costantinopoli e a Chio.
Dopo un iniziale rifiuto di intervento diretto la Russia la Francia e l'Inghilterra dichiararono guerra ai turchi e agli egiziani.