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LABORATORIO E RISCHIO DI MALATTIA CARDIOVASCOLARE, obiettivi: tenere…
LABORATORIO E RISCHIO DI MALATTIA CARDIOVASCOLARE
FATTORI DI RISCHIO
stile di vita: fumo, dieta, inattività fisica
condizioni sistemiche: ipertensione, iperlipidemiam diabete, ipercoagulabilità, obesità
genetici: sesso, altri
fattori locali: condizioni flusso ematico, diametro del vaso, struttura parete arteriosa, % stenosi arteriosa
generali: età
infiammazione: CRP, IL-6, fibrinogeno
Questi fattori di rischio portano alla formazione della placca cheromatosa. Dalla placca si forma un trombo che causa l’ostruzione di un vaso-> manifestazione arterotrombotica--> se ostruzione coronarie-> sincrome coronarica acuta; se ostruzione SNC-> ictus
PREVENZIONE
primaria: agire per ridurre rischio placca
secondaria: dopo che pz ha già avuto una placca
sono malattie MULTIFATTORIALI-> Rischio totale è dato da somma (amplificazione) di tutti i fattori di rischio
Quando si ha un fattore di rischio sul quale non si può intervenire è necessario lavorare con più incisività su un altro fatto re di rischio per arrivare a ridurre il rischio totale
LIPOPROTEINE
APOLIPOPROTEINE
si dosano:
Apolipoproteina A-I (A1): si associa HDL->potenziale anti-arterogenico
B100: LDL e VLDL->esprimono il potenziale arterogenico del paziente
funzioni:
Strutturali: per stabilizzare le sospensioni micellari (lipoproteine
Trasporto e passaggio da una cellula all’altra dei lipidi
Cofattori di alcune importanti reazioni enzimatiche
LDL
lipoproteine a bassa dentistà: È costituita prevalentemente dall’apolipoproteina B
fondamentale da quantificare perché è il componente lipidico presente in maggiore quantità a livello della placca arterosclerotica ->colesterolo cattivo.
livelli: <100: ottimale; 100-129: vicino ottimale; 130-159: borderline; 160-189: alto; >190: molto altro
HDL
Colesterolo buono che ha come prevalente apolipoproteina l’A-I che si dosa
capacità di farsi carico del colesterolo a partire dalle cellule per portarlo nel fegato dove viene catabolizzato (percorso opposto delle LDL)->fattore protettivo, anti-arterogenico.
livelli: sotto 40mg/dl-> fattore rischio. Sopra 60 mg/dl-> fattore protettivo
DISLIPIDEMIE
=elevato livello di colesterolo-> congenite o secondarie (soprattutto in pz con diabete mellito, ipotiroidismo e alcol)
HDL e LDL-> fattori modificabili. Più semplice agire su LDL perchè esistono farmaci. HDL sono molecole molto stabili e compesse
Ogni riduzione dell’LDL di 30mg/dL coincide con una riduzione del rischio cardio-vascolare del 30%
LABORATORIO
formlula di Friedewald: determina valore LDL misurando:colesterolo totale, HDL con metodo omogeneo e trigliceridi--> indirettamente anche VLDL (1/5 valore trigliceridi)
FASE PRE-ANALITICA
dieta e attività abituali
paziente, almeno apparentemente, sano
12h: solo acqua tranne per coesterolo totale
no farmaci che influiscano sui lipidi
DIABETE
Nel diabete il rischio cardiovascolare deriva dall’incremento delle LDL , incremento apolipoproteina B (che posso dosare più facilemtne delle LDL) e aumento trigliceridi (VLDL). Di conseguenza diminuzione HDL e apo A-I.
INFIAMMAZIONE
marcatore di infiammazione che definisce rischio cardiovascolare è PROTEINA C REATTIVA
Marcatore utile, ma a bassa specificità perché qualsiasi minima condizione infiammatoria comporta un aumento della sua concentrazione
emivita molto breve
fase analitica stabile: non influenzata da pasti o ritmi circadiani
È stato dimostrato che a livello della placca c’è una disfunzione endoteliale che porta alla sintesi di citochine tra cui IL-6 (precursore PCR
obiettivi: tenere LDL<115 mg/dl e glucosio nel sangue < 100 mg/dl