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Capitolo XIII i moti del 1848. - Coggle Diagram
Capitolo XIII i moti del 1848.
Il primo moto si ebbe a Palermo dove Rosolino Pila e Giuseppe La Massa che costrinsero al ritiro le truppe borboniche.
Le truppe austriache in questo caso non intervennero perché il papa Pio IX non diede l'autorizzazione agli austriaci di passare entro lo stato della Chiesa.
Ferdinando II fu costretto a cedere una carta costituzionale che ricalcava quella francese del 1814 e che prevedeva: il potere esecutivo spettava al re, mentre il potere legislativo era amministrato dal re e da una camera eletta a suffragio ristretto.
Pio IX era un papa riformista, infatti concesse la formazione di una consulta laica, formò la Guardia civica composta da sudditi dello stato e non da stranieri, introdusse i laici nel consiglio dei ministri .
Infine dopo tutte le sue riforme si chiuderà e seguirà l'esempio dei suoi predecessori segnando il fallimento del neoguelfismo.
Le cause che portarono ai moti del 1848 sono la crisi agricola del 1845-47 che portò ad un aumento esponenziale dei prezzi di maggiore consumo.
Una delle rivoluzioni che nacquero dai moti del 1848 fu la rivoluzione francese nel febbraio del 1848.
Le cause della rivoluzione francese furono: la scarsa rappresentanza del governo e del parlamento, la crisi economica. Questa situazione porta il malcontento nella classe popolare che si riuniscono per fare una raccolta di firma per una riforma elettorale che venne poi rifiutata dal governo Guizat.
Formazione della seconda repubblica con dei forti caratteri socialisti.
Venne introdotto il suffragio universale maschile.
Abolizione della schiavitù nelle colonie.
Istituzione di una commissione del lavoro con sede al palazzo dell'Lussemburgo.
Diminuzione della giornata lavorativa a 10 ore a Parigi e 11 in provincia.
I borghesi vogliono delle nuove elezioni che portano all'esclusione dei socialisti e radicali dal governo.
Con la chiusura della commissione del lavoro.
Causa un'insurrezione armata del proletariato il 23 giugno 1848. Che venne repressa con la forza da parte del generale Cavoigne che uccise e deportò molti insorti.
Il 4 novembre infine venne approvata una nuova Costituzione che cancellò tutte le conquiste sociali repubblicane e che portò all'elezione di Luigi Bonaparte nipote di Napoleone.
Il rifiuto del governo porta ad una rivolta armata che causa l'abdicazione di Luigi Filippo.
La "primavera dei popoli".
Il 15 marzo 1848 ebbe luogo una rivolta nella città di Pest guidata da Kossuth con l'obbiettivo di eliminare ed abolire la Dieta dei principi.
Sostituita da un parlamento eletto a suffragio maschile diretto che come prima riforma emanò l'abolizione della servitù della gleba e dei diritti feudali.
In Germania a Berlino la rivoluzione costrinse il re ad emanare una Costituzione che aveva un parlamento diviso tra
Grande tedesca che voleva di riunire sotto un unica bandiera tutte le nazioni parlanti lingua tedesca.
Piccola tedesca che voleva riunire solamente la Germania.
Sezione che prevalse e la corona passò a Guglielmo IV che rifiutò.
In Italia Il re di Sardegna dichiarò guerra all'Austria il 23 marzo 1848
In questa guerra i piemontesi non vollero l'aiuto di nessuno ne dal papato ne da Garibaldi e affrontarono da soli gli austriaci
Riportando all'inizio specialmente i primi due mesi i piemontesi riportarono delle ottime vittorie conquistando Peschiera che grazie anche all'aiuto dei toscani fermarono gli austriaci .
Il 22 luglio Radetzsky dopo aver riunito tutte le forze vinse la battaglia di Custoza con piena vittoria austriaca.
Porta all'armistizio firmato dal re il 9 agosto 1848.
Scaduto l'armistizio il Piemonte fece di nuovo guerra all'Austria ma in pochi giorni videro la caduta e la sconfitta con la battaglia di Novara.