Please enable JavaScript.

Coggle requires JavaScript to display documents.

LA MEMORIA💭, image, image, image, image, image, image, image, image,…

- - - - Tuttavia gli altri stimoli non vengono eliminati, ma passano “nello sfondo” e vengono ripresi in un secondo momento.
        L’attenzione non è illimitata e quindi spetta al soggetto scegliere in che maniera distribuirla, evitando che un’esecuzione disturbi l’altra.
        
        Non è possibile conservare determinate informazioni piuttosto che altre se prima non c’è stato un lavoro di selezione, per questo l’attenzione è il presupposto della memoria
  - - - La memoria a breve termine (MBT), che registra i dati necessari sul momento. La sua durata è piuttosto breve: circa 30 secondi
        
        È stata oggetto di studio dello psicologo statunitense George Miller, il quale l’ha definita come un magazzino temporaneo capace di contenere un massimo di 9 chunks (unità di informazione)
      - La memoria prospettica, che rappresenta una sorta di agenda interna rivolta al futuro
      - La memoria visiva, o iconica, particolarmente sviluppata tra i giovani, che consiste nella capacità di fotografare mentalmente qualcosa o qualcuno
      - La memoria a lungo termine (MLT), che costituisce il contenitore dei ricordi indelebili o indimenticabili, recuperabili in qualsiasi momento senza grande dispendio di energie
        
        a sua volta divisibile in:
        
        memoria episodica, che conserva episodi di vita e ricordi personali
        
        memoria procedurale, che registra sequenza di operazioni
        
        memoria semantica, che registra nozioni, dati e formule
- - - - più si fatica più si impara
      - l’apprendimento distribuito, cioè suddiviso in più momenti, è più efficace dell’apprendimento massivo, ovvero quello concentrato in un unico periodo
      - ciò che viene memorizzato si dimentica più rapidamente nelle prime ore che seguono al processo, dopodiché si stabilizza. Ciò viene espresso dalla “curva dell’oblio”
      - esiste un fenomeno chiamato effetto seriale, per il quale ricordiamo meglio gli elementi iniziali e finali di un argomento rispetto a quelli centrali
      - ripetere tante volte un argomento, anche più di quanto sia apparentemente necessario, aiuta
  - - - In uno dei suoi esperimenti più noti fece leggere ed esporre ad un gruppo di persone un racconto dei nativi americani (La guerra dei fantasmi)
        
        Egli giunse alla conclusione che ogni rievocazione è in realtà una ricostruzione personale, cioè che in un’esecuzione di un compito di memoria non si è ripetitivi, ma riassumiamo ciò che ricordiamo adattandolo ai nostri schemi mentali; i quali rispecchiano la nostra cultura e l’educazione che abbiamo seguito
- - - - Secondo il medico tedesco Sigmund Freud i meccanismi dell’oblio dipendono anche da fattori emotivi
        
        egli infatti annovera l’oblio, i vuoti di memoria, i lapsus e le avversioni ingiustificate tra i cosiddetti “atti mancati”, fenomeni strani che si verificano quotidianamente
        
        per Freud quindi dietro questi avvenimenti talvolta ci sono traumi e cause emotive per cui la mente “decide” di dimenticare per allontanare ansia e disagio
      - cosa e come non dimentichiamo?
        
        qualcosa che ci sta a cuore
        
        qualcosa che troviamo particolarmente interessante
        
        qualcosa che si collega più facilmente a ciò che già sappiamo
        
        qualcosa che segue un’organizzazione e un ordine già da noi acquisito
        
        utilizzando i criteri di raggruppamento
        
        utilizzando ausili mnemonici, come filastrocche, appunti, agende, calendari etc.
- - - - a sua volta viene classificata come
        
        retrograda
        
        quando il paziente non ricorda gli avvenimenti precedenti al trauma
        
        anterograda
        
        quando il paziente non ricorda gli avvenimenti successivi al trauma
        
        retroanterograda
        
        quando il paziente non si ricorda degli avvenimenti precedenti e successivi al trauma
      - le cause possono essere un trauma cranico, abuso di alcol, stupefacenti oppure farmaci, una malattia degenerativa o l'invecchiamento
    - - si verifica in pazienti fisicamente sani ma che soffrono di disturbi affettivi o relazionali
        
        Freud ebbe a che fare durante la sua carriera con persone affette da questo disturbo e identificò tutto ciò come i sintomi di una rimozione
        
        essa è un meccanismo psichico di difesa per il quale il soggetto tenta di escludere brutti avvenimenti dalla propria coscienza respingendoli nell’inconscio.
        Questi ricordi così non vengono effettivamente eliminati e continuano a logorare la persona
        
        Nonostante la teoria psicoanalitica di Freud sia stata esclusa dagli scienziati è evidente l’esistenza di amnesie di origine psichica come lo shock emotivo o malattie legate ai disturbi della personalità, come la schizofrenia