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Capitolo XII - Coggle Diagram
Capitolo XII
un'altra assidua opposizione a Mazzini venne fatta dal federalismo che ebbe come maggiori esponenti.
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Giuseppe Mazzini nacque il 22 giugno 1805 si iscrive a giurisprudenza, ma si interessa alla letteratura con la stesura del "Saggio sopra alcune tendenze della letteratura europea nel secolo XIX".
Si interessa anche della politica ed entra a far parte della discussione sul fallimento dei ,moti del 1820-21 e del 31.
Secondo lui il fallimento dei moti rivoluzionari è stato nel fatto di aver riposto troppa fiducia nelle potenze stranieri, infatti egli pensa che per ottenere dei risultati deve affidarsi unicamente sulle sue forze senza fidarsi di quelle straniere.
Lui stesso Mazzini diede vita a dei moti che sfociano in un'insurrezione in Piemonte e in Liguria nel 1839. Con l'obbiettivo di conquistare Alessandria e Genova per invadere le due più importanti fortezze del regno austriaco.
A questi moti specialmente quello di Genova partecipa Giuseppe Garibaldi nato a Nizza il 1807. Dopo la sconfitta del moto Garibaldi viene condannato a morte e scappa in America Latina.
Alla fine, questi moti, vennero sedati dagli austriaci che arrestarono più di cento uomini e molti altri ne vennero condannati a morte.
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Egli con il termine religione intende la forza morale del senso della missione che occorre instaurare nell'animo degli italiani
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Mazzini nell'applicare le sue teorie incontrò molte resistenze sia da quelli di sinistra che dell'ambito cattolico-progressista.
Secondo loro le ideologie mazziane erano troppo estreme mentre secondo i cattolici l'unica cosa che poteva riunificare l'Italia era la religione.
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