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Capitolo 13 "I moti del 1848" - Coggle Diagram
Capitolo 13 "I moti del 1848"
il 1848 è visto come l'anno in cui gli assetti predefiniti vengono ribaltati con la rottura dei trattati di Vienna
da una parte emergono le nazionalità in cerca di espressione statuale e politica
dall'altra trionfò un regime fortemente costituzionale
Ferdinando II fu costretto a rilasciare una carta costituzionale per i popoli del sud che in seguito riuscirà ad eliminare
Pio IX concesse la formazione di una consulta di laici e aprì la libertà di stampa negli stati pontifici, anche se queste politiche durano ben poco
lo statuto albertino rilasciato da Carlo Alberto in Piemonte
a Roma un gruppo di cittadini riesce a cacciare il papa per un breve periodo cercando di istituire un regime costituzionale, ma vengono costretti alla resa poco dopo
non è un caso che Marx ed Engels scrivano il "Manifesto del partito comunista"
in seguito a questi eventi gli austriaci si vedono costretti a riformare il proprio stato rendendo più rigida la censura oltre ad eliminare la costituzione
i moti iniziarono in Francia in seguito ad una sollevazione della popolazione parigina sostenuta dalla guardia nazionale, i quali costrinsero Filippo ad abdicare
nacque così la Seconda Repubblica in cui i cittadini riuscirono ad inserire persone dal popolo, caratterizata quindi da un forte carattere sociale
viene abolita la schiavitù nelle colonie francesi
la giornata lavorativa venne ridotta a 10 ore a Parigi e 11 nel resto di Francia
tutte queste conquiste socialiste danneggiavano però i borghesi, i quali facendo preoccupare i contadini con l'avvento del comunismo si fecerò eleggere
così essi riuscirono a salire al potere ed eliminare tramite una costituzione tutte le conquiste sociali del popolo, tra queste il suffragio universale maschile
il popolo parigino insorse allora un'altra volta ma in questo tentativo la guardia nazionale uccise o esiliò i rivoltosi
Fu così che Napoleone III creò il "secondo impero", sfruttando le divergenze tra moderati e repubblicani per fare un colpo di stato
egli riuscì a far evolvere l'industria francese attraverso trattati commerciali liberalisti con l'inghilterra
suffragio universale per tutta la popolazione maschile
nei regni austriaci, tedeschi ed italiani ci furono varie insurrezioni
grazie alla caduta di Metternich a Berlino il Re fu costretto a concedere una costituzione, mentre nel parlamento a Francoforte si discuteva se bisognava annettere l'Austria all'unificazione della Germania
vinse l'ideologia di non ammetterla
a Vienna un'assemblea costituente eletta a suffragio universale sostituiva Metternich
Ferdinando abdicava a favore di suo nipote Francesco Giuseppe che grazie all'aiuto dell'esercito riuscì a ristabilire la situazione rimanendo in carica fino al 1916
in Ungheria le rivolte vennero represse solo grazie all'aiuto da parte della Russia
in Italia le cinque giornate insurrezionali dei contadini e della borghesia costrinsero le truppe austriache a ritirarsi da Milano
le classi agiate preoccupate da questa rivolta chiesero aiuto a Carlo Alberto
egli accettò di dare aiuto sia perchè preoccupato sia perchè Milano era un grande obbiettivo dei piemontesi dal '700, dichiarando guerra agli austriaci
iniziò così la prima guerra di indipendenza italiana
in realtà la guerra di Carlo Alberto era solo di espansione del Piemonte e non comprendeva un'idea di unione della nazione
i piemontesi riuscirono ad aggiudicarsi diverse battaglie ma una volta che gli austriaci riuscirono a raggruppare le truppe ribaltarono la situazione