Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
Oppioidi ed oppiacei, Gli oppioidi favoriscono quindi la via inibitoria…
Oppioidi ed oppiacei
Effetti indesiderati
Potenzialmente mortali
Depressione respiratoria
Per azione sui centri del respiro a lvl centrale dove determina una perdita' di sensibilita' ai lvl plasmatici di CO2 = principale stimolo all'aumento di ventilazione.
Il pz va quindi in contro a bradipnea progressiva fino all'apnea. Perche' bradipnea? Perche' permane la sensibilita' a bassi livelli di O2 nel sangue, nonostante questo sia uno stimolo meno efficace rispetto all'ipercapnia per aumentare la ventilazione.
Quando abbiamo soggetto in sovradosaggio acuto da oppioidi PRIMA SOMMINISTO L'ANTIDOTO E POI L'O2: se somministrassi subito l'O2 verrebbe meno anche lo stimolo indotto dall'ipossia ed il pz andrebbe direttamente in apnea, quindi prima devo liberare i recettori sensibili all'ipercapnia!
Processo soggetto a tolleranza, quindi me ne devo preoccupare solo all'inizio del trattamento!
Problematica a cui vanno in contro soprattutto i tossicodipendenti che, dopo un periodo in cui non assumono oppioidi, riprendono l'assunzione con le dosi di prima non sapendo che nell'arco di sospensione la tolleranza e' diminuita!
Che possono compromettere la sicurezza del pz
- Sonnolenza
- Difficolta' di concentrazione
- Riduzione dei riflessi
Pericolosi se il pz non e' stato informato poiche' potrebbe, ad esempio, mettersi alla guida ed avere un colpo di sonno.
Sono da tenere a mente perche' con essi il pz smette di essere collaborativo.
Esempio: se tratto un pz politraumatizzato con oppioidi per ridurre il dolore, il pz avverte sonnolenza e potrebbe addormentarsi coprendo l'eventuale progressione di sintomi centrali come una commozione cerebrale.
Che interferiscono con la somministrazione
- Nausea
- Vomito perche' agiscono stimolando direttamente il centro del vomito che si trova in una zona esterna alla BEE.
- Diminuita peristalsi.
- Sull'apparato cardiovascolare hanno effetto vasodilatante perche' stimolano il rilascio di istamina.
A lungo termine
- Stipsi per azione degli oppioidi sui recettori MOR del plesso mienterico ---> riduzione fino al blocco della peristalsi propulsiva, quella rotatoria viene mantenuta. Va in contro a tolleranza = peggira nel corso del trattamento. Per contrastarla lassativi non sono efficaci, occorre somministrare antagonisti o sospendere il trattamento.
- Disordini ormonali come iperprolattinemia.
- Problemi nello svuotamento vescicale.
Effetti clinici
Diversi a seconda della molecola e del recettore su cui questa agisce.
- Azioni sul SNC: attivita' analgesica, miglioramento del tono dell'umore, effetto inibitorio o stimolatorio nei confronti del controllo ormonale.
- Effetti sul SNP: migliorano capacita' di sopportazione del dolore.
- Inibizione dei riflessi come singhiozzo e tosse --> attenzione alla polmonite ab ingestis.
- Rallentamento mentale --> attenzione agli anziani che potrebbero addirittura perdere il contatto con la realta'.
In pz che non hanno dolore
Manca azione analgesica, si ha disforia = serie di sensazioni che incidono sul tono dell'umore e che vengono definite spiacevoli.
-
In caso di dolore neuropatico
Poca efficacia, tuttavia vengono impiegati per la loro capacita' di ottundimento dell'ansia e della paura che aiutano il pz dolorante indipendentemente dal tipo di dolore.
Classificazione
-
Agonisti parziali
Buprenorfina
- Cambia le sue caratteristiche a seconda della disponibilita' di agonisti, quindi non si puo' somministrare dopo un agonista ma al limite prima.
- Molto potente, si usa a dosi basse.
- Somministrazione sub-linguale ed efficacia molto rapida.
- Si attacca ai recettori MOR e non si stacca piu' per cui ha un effetto che si protrae nel tempo.
Antagonisti
Si legano al recettore e lo tengono occupato, vengono usati come antidoti in caso di sovraddosaggio acuto da oppioidi.
Naloxone
Farmaco da usare in caso di sovradosaggio acuto da oppioide, errore di dosaggio o intossicazione acuta di un tossicodipendente.
- Somministrazione per via endovenosa essendo il sovradosaggio acuto un'emergenza mortale.
- Agisce spiazzando con estrema efficacia l'agonista dai suoi recettori, quindi contrasta velocemente la depressione respiratoria che e' il sintomo piu' importante del sovradosaggio acuto.
- Non fa nulla, agisce occupando i recettori senza fare niente, quindi se si dovesse trovare un soggetto in sospetto sovradosaggio lo si somministra e se si viene a sapere che in realta' non era in sovradosaggio non succede nulla.
Naltrexone
Non viene usato come antidoto perche' ha una somministrazione per via orale, quindi fa effetto lentamente e non e' efficace nel contrastare una condizione di emergenza.
Utilizzo nei soggetti che si e' riusciti a disintossicare come terapia di fondo o di base al mattino --> se il soggetto dovesse trovare il fornitore e riassumere la droga questa non averebbe effetto perche' i recettori sono occupati dal naltrexone. Usato anche nella dipendenza da alcol perche' semba che ci siano dei punti di contatto tra questa e la dipendenza da oppioidi.
Metilnatrexone e naloxogol
Antagonisti che limitano la stipsi dell'oppioide agonista. Hanno quindi un effetto limitato ai recettori per gli oppioidi intestinali.
Come agiscono?
Si legano ai recettori per gli oppioidi endogeni MOR, KOR e DOR i quali sono delle proteine G molto simili con minime differenze nella porzione extracellulare. Differente localizzazione: i MOR sono piu' rappresentati a lvl del SNC, i KOR a lvl del midollo spinale ma in realta' tutti e tre sono ampiamenti distribuiti in tutto l'organismo per cui si trovano anche a lvl del cuore e dell'intestino.
A questi recettori si legano in genere quelli che vengono definiti oppioidi endogeni = endorfine, encefaline e dinorfine, prodotti a partire dalla pre-pro-opiomelanocortina. Queste hanno struttura molto diversa dalla morfina e dai suoi derivati: gli oppioidi endogeni sono peptidi, la morfina e co contengono anelli aromatici
Recettori MOR su neuroni GABAergici in corrispondenza dell'acquedotto di Silvio. Questi neuroni GABAergici in genere inibiscono le vie analgesiche discendenti che partono dal girgio periacqueduttale ma, con il rilascio di oppioidi endogeni/somministrazione di oppioidi, i neuroni GABAergici vengono inibiti e si attivano le vie analgesiche discendenti.
Oppioidi endogeni vengono rilasciati da interneuroni inibitori del corno posteriore del midollo spinale, i quali vengono a loro volta attivati dai neuroni noradrenergici e serotoninergini di locus ceruleo e nucleo magno del rafe. Gli oppioidi rilasciati a lvl del corno posteriore del midollo spinale inibiscono il rilascio del NT da parte delle fibre dolorifiche afferenti e la depolarizzazione del secondo neurone della catena di trasmissione del dolore.
Usi clinici
- Azione analgesica, somministrazione per tutte le vie. Se si vuole ottenere effetto rapido si fa ricorso alla somministrazione endovena.
- Inibizione di riflessi indesiderati come sedativo della tosse o per calmare un singhiozzo incoerccibile.
Problematiche
Tolleranza recettoriale
A seguito della continua stimolazione i recettori MOR vengono internalizzati per cui e' necessario aumentare progressivamente la dose.
Dipendenza = (OMS) stato psichico, con sintomi fisica volte, conseguente all'interazione tra un organismo ed una droga. Sempre presenti delle risposte comportamentali che inducono ad assumere il farmaco non per ottenere il suo effetto ma per riprovare delle sensazioni fisiche. Quindi diverso da abuso = assunzione eccessiva di un farmaco per ottenerne l'effetto terapeutico. Esempio: abuso di lassativi.
Cosa sono?
Farmaci derivati dall'oppio, lattice biancastro ed appiccicoso che si ottiene dall'incisione dell'involucro contenente i semi del papver somniferum.
- Oppiacei = farmaci che derivano direttamente dall'oppio
- Oppioidi = composti ottenuti in laboratorio.
Anche se i termini sono sovrapponibili.
Molto antichi, inizialmente impiegati per contrastare disturbi dell'apparato GI come diarrea. Si pensa che i cinesi siano stati i primi ad impiegarli anche con azione analgesica.
Gli oppioidi favoriscono quindi la via inibitoria discendente ed attenuano la via eccitatoria ascendente.
Se il soggetto non assume la droga --> crisi d'astinenza
Non e' mortale a meno di soggetti tossicodipendenti che sono talmente compromessi che perdite di liquidi e di ioni fanno perdere il controllo pressorio ed idro-elettrico.
Sindrome comprende: perdita di liquidi, rinorrea, sudorazione, nausea e vomito, iperpnea e midriasi con tremori.