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I MOTI DEL 1820-21 CAP 10 - Coggle Diagram
I MOTI DEL 1820-21 CAP 10
Europa: le forme di partecipazione politica erano limitate e rischiose.
Ciò porta alla creazione di sette segrete da parte dei ceti medi per riacquisire l'importanza di una volta.
CAUSE
ILLUMINISMO
DEISMO
LOTTA CONTRO DISPOTISMO
AFFERMAZIONE DI REGIMI COSTITUZIONALI E LIBERALI E LOTTA CONTRO DOMINAZIONE STRANIERA
In Italia la maggiore organizzazione settaria era la
Carboneria
La quale era uno scisma determinatosi in seguito alla contestazione, operata da alcuni massoni
Insieme alla Carboneria lavoravano le sette organizzate da
Buonarroti
( dai nomi diversi: Adelchi, Sublimi, Maestri Perfetti ecc...)
Questi erano ispirati dalla sovranità popolare con obiettivo di raggiungere un programma comunista.
Iniziano in Spagna il
1820
con il ritorno di Ferdinando VII di Borbone.
Il quale scioglie la costituzione non riuscendo a comprendere la volontà del popolo sciogliendo anche le Cortes.
CONSEGUENZE
La chiesa cattolica tornò ad essere di Stato
Molti liberali sono stati imprigionati
La rivoluzione iniziò il
primo gennaio 1820
tra le truppe riunite a Cadice in attesa di partire in America latina con lo scopo di reprimere i moti indipendentistici colà esplosi.
Il
7 marzo
il re è costretto a rimettere in vigore la
costituzione
formando anche un gabinetto liberale.
La quale era caratterizzata da un forte controllo sul re da parte delle Cortes, da un forte garantismo delle libertà personali (tranne quella di culto), abolizione della tortura e della confisca dei beni, dell'istituzione delle scuole in tutti i villaggi.
LA RIVOLUZIONE IN ITALIA
In Italia meridionale scoppiarono i seguenti moti perchè sia le due sicilie sia la Spagna era accomunata dalla stessa dinastia
Infatti il 2 Luglio 1820 Morelli e Silvati si recano ad Avellino per richiedere la costituzione spagnola del 1812, la quale viene concessa il 7 luglio 1820 da Ferdinando.
Il regime costituzionale venne indebolito dal contrasto tra Parlamento (formato da borghesia contadina che voleva il moto) e il governo
La rivoluzione napoletana venne indebolita dal
moto separatistico siciliano
voluto dai baroni latifondisti
Si tentò di rimediare a questo moto con l'invio del generale Florestano Pepe e quando c'è stato il rifiuto da parte del Parlamento di approvare l'autonomia siciliana venne inviato anche un esercito guidato da Colletta che represse il moto siciliano.
A Milano a seguito delle repressioni dei moti napoletani e dei piemontesi fu scoperta la vendita carbonare che portò a tante condanne di collaboratori del Conciliatore e anche a Napoli.
La reazione si affermò in tutta Italia tranne nel Granducato di Toscana. L'esercito piemontese è stato epurato e furono chiuse anche le Università.
RIVOLUZIONE IN PORTOGALLO
É agosto e in portogallo i rivoluzionari chiedono il ritorno del re Giovanni VI di Braganza, il quale si era rifugiato in Brasile. Egli era anche costretto ad accettare una costituzione (rimasta in vigore fino al 1823 soppressa da Giovanni stesso) dato che l'Inghilterra si era opposta ad un regime assoluto.
Intanto in Brasile si segue l'esempio delle colonie e viene eletto come imperatore il figlio di Giovanni, Don Pedro
Questi moti mettevano in pericolo l'ordine europeo voluto dal
Metternich
e dal
Congresso di Vienna
Infatti non appena scoppiò il moto napoletano fu convocata la
Conferenza di Troppau
nella quale si delineò il principio di intervento.
Austria Russia e Prussia assumevano il ruolo di gendarmi d'europa con il compito di stroncare ogni tentativo di turbare il mantenimento dello status quo.
La non partecipazione della Francia rendeva difficile l'intervento in Spagna
Il loro vero obiettivo era di stroncare il moto nelle Due Sicilie
I lavori continuarono nella
Conferenza di Lubiana (gennaio 1821
) in cui si discusse del solo moto napoletano
Fu invitato
Ferdinando I
il quale fu rilasciato dal Parlamento napoletano a patto di difenderli nella conferenza.
Peccato che il re non fece ciò che promise e chiese di riportare l'ordine a Napoli.
Venne annientato l'esercito napoletano da parte di quello austriaco
Vennero fucilati Moretti e Silvati
Venne sciolto il regime costituzionale e il Parlamento
L'esercito di Napoli fu sostituito da quello austriaco fino al 1827
Mentre il moto napoletano veniva represso la
setta dei piemontesi
insieme a quella lombardo-veneta davano inizio alla rivoluzione chiedendo al re Vittorio Emanuele I la costituzione e la fusione con Lombardia e Veneto.
Il re non accettò preferendo abdicare a favore del fratello Carlo Feliche che essendo a Modena e non potendo gestire a distanza, fu data la reggenza a
Carlo Alberto
.
Non appena il moto scoppiò decise di concedere la costituzione nominando come Ministro della guerra Santorre di Santosa però vincolò queste concessioni all'approvazione di
Carlo Felice
Il quale però sconfessò il tutto ordinando a Carlo Alberto di recarsi a Novara dove lo attendevano diecimila soldati austriaci. Fu così che per la mancanza dell'appoggio della dinastia gli austriaci spazzarono via le deboli resistenze guidate da Santosa.
Stroncate le due rivoluzioni l'Austria ha pensato di occuparsi subito di stroncare qualsiasi insurrezione del Lombardo-Veneto.
IN FRANCIA
Ci furono cambiamenti interni che favorirono la repressione costituzionale della Spagna, e questi cambiamenti avvennero grazie al successo degli Ultras contro il governo moderato francese.
Nel
congresso di Verona
(ottobre 1822) il governo francese si prese le responsabilità di intervenire militarmente sul territorio spagnolo.
Fu così che il
31 agosto 1823
, con la presa del forte del Trocadero, fu stroncata a Cadice l'ultima resistenza e ristabilita la piena autorità del monarca.