Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
capitolo 4 IL CRISTIANESIMO E L'IMPERO (IL RAPPORTO CON L'IMPERO),…
capitolo 4 IL CRISTIANESIMO E L'IMPERO (IL RAPPORTO CON L'IMPERO)
Inizialmente le autorità romane tollerare il cristianesimo perché lo consideravano una delle tante sette interne all'ebraismo
Successivamente l'ostilità verso i cristiani si fece più marcata
Professare il cristianesimo iniziò ad essere considerato un reato in quanto venne riconosciuto non adeguato all'autorità imperiale
Nel primo e nel secondo secolo d.C gli imperatori cercano di mantenere un atteggiamento moderato
Tranne Nerone che nel 64 avvia una persecuzione anticristiana
Durante questo periodo ci furono episodi popolari di intolleranza dovuti a false credenze e dicerie
Tra il III e il IV secolo d.C le autorità divennero apertamente ostili verso i cristiani
con le persecuzioni di Decio, Valeriano e Diocleziano
Il cristianesimo non andava contro l'impero anzi raccomandava ai fedeli di obbedire alle leggi dello stato
Una frase celebre detta da Gesù era appunto
"date a Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio"
Nonostante ciò i cristiani furono accusati sempre in modo più decisivo di scarsa lealtà verso lo Stato
Tutto questo a causa del loro rifiuto di pratica iridi pubblici richiesta tutti gli abitanti dell'impero e di venerare la figura dell'imperatore
Le false accuse le dicerie attirarono contro i cristiani anche l'indifferenza di tutta la popolazione
La situazione peggiorò quando nel III secolo ci fu una crisi
Durante la quale gli imperatori si impegnarono a reprimere ogni forma di dissenso contro la coesione della società romana
Infatti molti cristiani furono uccisi o costretti a rinnegare la propria fede
Nonostante tutto ciò le comunità cristiane non vennero eliminate ma anzi si rafforzarono e si diffusero ancor di più
persecuzioni eseguite da
Nerone
Decio
Valeriano
Dioceziano