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7bis.SOCWEL L’era Beveridgiana del welfare state (1940-1980) - Coggle…
7bis.SOCWEL
L’era Beveridgiana del welfare state (1940-1980)
Da qui è sorto un dibattito, ancora oggi presente,
se sia più giusto sul piano etico e sociale meccanismi come quello dell’assistenza sociale
, in cui a fronte di un
prelievo richiesto a tutti (fiscalità generale) si ridistribuisce solo ai poveri
,
garantendo la
massima redistribuzione della ricchezza
, o al contrario
favorire modelli di sicurezza sociale
, in cui si preleva da tutti i cittadini e si erogano misure di welfare state a tutti,
senza fare distinzioni di reddito
, non chiedendo nessun “means-test”.
Un
esempio di politiche di sicurezza sociale in Italia è rappresentato dal Sistema sanitario nazionale (SSN)
, vale a dire dall’insieme dei servizi sanitari erogati sul territorio italiano,
finanziato dalla fiscalità generale e rivolto a tutti i cittadini
, indipendentemente dal loro reddito o da altre caratteristiche (che siano lavoratori o disoccupati, giovani o anziani ecc):
siamo quindi di fronte ad una politica universalistica a tutti gli effetti
.
Altri esempi di politiche di sicurezza sociale che si sono sviluppati fuori dall’Italia sono:
la “folsk pension” (pensione del popolo) che si è diffusa nel Nord Europa
, proprio fin dagli anni del Rapporto Beveridge e che ancora oggi esiste in Svezia:
si tratta di una
politica pensionistica, finanziata dalla fiscalità generale e non su base contributiva e quindi rivolta non solo ai lavoratori, ma a tutti gli anziani
:
raggiunti i 65 anni chiunque
riceve tale misura indipendentemente dal reddito e dalla sua carriera contributiva
.
In alcuni paesi esiste
anche una misura universalistica per i figli
, vale a
dire assegni familiari erogati alle famiglie con figli minori
, indipendentemente dal loro reddito.
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L’
introduzione di schemi di assistenza sociale e di sicurezza sociale
, complica e arricchisce in tutta Europa l’evoluzione dei Welfare State,
che in
precedenza avevano solo schemi assicurativi bismarckiani
, che potevano essere più o meno generosi, ma la cui struttura era più o meno simile nei vari Paesi.
Ora invece
l’introduzione di nuove politiche complica le differenze tra i vari modelli di welfare
: in alcuni Paesi
i governi scelgono di introdurre schemi universalistici e in altri casi no
;
in alcuni casi gli schemi di assistenza sociale sono più generosi in altri meno e così via.
Ad esempio
non in tutti i Paesi esiste un sistema nazionale sanitario universalistico come quello italiano
; in alcuni Paesi (GK, IT e UNG) non esiste ancora
una politica assistenziale di reddito minimo garantito di lotta alla povertà e così via
.
In sintesi di vari
Welfare State europei si iniziano a differenziare tra di loro sempre di più
a seconda delle scelte operate dai singoli governi.
Vediamo ora come il
nuovo Welfare state beveridgiano si colloca all’interno del sistema di welfare
.
Abbiamo ricordato che il sistema di Welfare
bismarckiano
si fondava prevalentemente sul welfare state, basato
sul sistema di assicurazioni sociali
,
poiché il
terzo settore era quasi inesistente a parte le primitive forme di mutuo soccorso e delle nascenti opere pie
, la famiglia era un fornitore di benessere imperfetto
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Tale modello di ripartizione dei ruoli
, risulta stabile e funzionante in
modo più efficace rispetto al sistema di welfare bismarckiano
, in cui, a causa dei basi salari sul mercato del lavoro,
entrambi
i partner erano costretti a lavorare
, determinando così una
“scopertura” di una parte della fornitura del Welfare
, che di conseguenza era
trascurata quella della attività di cura
.
Si pensi al periodo della
Rivoluzione Industriale
, in cui in effetti il combinato di
bassi salari e poca attenzione alle attività domestiche portava a scarse condizioni di igiene
in casa e minore attenzione alla cura dei minori,
che portava anche ad
una maggiore mortalità infantile
.
L’ aumento del benessere verificatosi nell’epoca beveridigna
, oltre a
favorire la presenza nelle case di migliori dotazioni
, come il riscaldamento, l’acqua calda, ma anche di servizi sanitari e igienici migliori,
consente alla donna, rimanendo in casa, di prendersi cura degli anziani e dei minori,
favorendo così un incremento del welfare complessivo erogato dal sistema di welfare nel suo complesso
.
La famiglia
, quindi, nel modello beveridgiano
diventa a tutti gli effetti un fornitore di welfare
.
In questi anni iniziano anche a
svilupparsi un maggior numero di associazioni di volontariato
, le prime forme di organizzazioni non governative,
cresce il numero e la forza in tutta Europa dei sindacati:
anche tutto il terzo settore, quindi, inizia ad avere una certa rilevanza che prima non aveva
.
Infine, mentre in alcuni paesi si sviluppa un sistema sanitario nazionale,
nei Paesi laddove questi sistemi non si sviluppano nasce un sistema sanitario privato
,
e anche in altri settori del welfare (servizi sociali, istruzione, pensioni ecc) il
privato inizia ad avere un ruolo crescente come fornitore di welfare
.
In conclusione
il sistema di welfare dell’era beveridgiana è un sistema funzionante, in cui tutti i fornitori
(WS, famiglia, mercato e terzo settore) apportano un contributo e, tra di loro,
agiscono come un
sistema funzionante e organico
: con riferimento a tale modello si parla di “modello sociale fordista”.
Come noto, i
l fordismo è un sistema produttivo, ma rappresenta anche un modello sociale
:
ed è nel
sistema di welfare beveridgiano che le caratteristiche e gli effetti del modello fordista trovano
, sul versante del rapporto tra la famiglia,
il mercato del lavoro e lo Stato
, un loro pieno compimento:
vale a dire che, mentre nel sistema di welfare bismarchiano, che è un sistema imperfetto,
il modello sociale fordista non trova una piena realizzazione
,
nel sistema di welfare beveridgiano il
funzionamento e la combinazione dei quattro fornitori di welfare
(Welfare State, mercato, famiglia, terzo settore)
trova piena efficacia.
In questa “era” del Welfare State, cambia anche
il rapporto tra Welfare State e mercato del lavoro
.
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Assistenza sociale
Politiche
sociali finanziate tramite fiscalità generale e selettive economicamente
, grazie a prova dei mezzi (means-testing)
Il meccanismo è solidaristico
: tutta la popolazione finanzia misure
rivolte solo alla quota più bisognosa
, massima perequazione
(massima redistribuzione)
Misure di sostegno al reddito di natura categoriale: anziani, disabili, famiglie numerose e figli
Trappola della povertà
: le persone bisognose rischiano di rimanere intrappolati in questa condizione, sono disincentivati a cercare un lavoro.
Misure di sostegno al reddito di natura categoriale: anziani, disabili, famiglie numerose e figli
Sicurezza sociale
Politiche finanziate dalla fiscalità generale e rivolte all'universo dei cittadini, anche dei ricchi (non scontato, vedi dibattito su SSN)
Fiscalità generale ma rivolto a tutti.
Aumento spesa sociale UE12 da 5% a 13% Pil nel periodo 1950-1974 (oggi quasi il doppio); le
assicurazioni "bismarckiane"
nei primi 70 coprono da 75% a 90% della popolazione a seconda dei casi
riconoscimento di
domanda "di classe" da parte dei governi più aperti alle richieste
: i diritti di cittadinanza (Marshall, Bendix)
estensione del ruolo dello Stato per mantenimento del consenso elettorale e riproduzione del capitalismo (O'connor)
le diverse impostazioni dei modelli di protezione sociale sono spiegate dal diverso rapporto tra mobilitazione delle classi subalterne e suo accoglimento nell'offerta sociale (Alber):
in modo paternalistico e "dall'alto" (Bismarck), o in modo più concertato (laddove ci sono partiti lavoratori al governo e sindacati forti)