Negli anni '70 da più parti si sollevano tra gli opinionisti critiche al modello funzionalista; la realtà dei fatti mostra il verificarsi di disastri ambientali, economici, sociali come conseguenza delle scelte e dell'operato dei "professionisti", la cui posizione ai livelli più elevati della scala sociale deriva proprio dal prestigio attribuito al mestiere svolto. Vengono denunciate con grande forza, in quegli anni, le complicazioni provocate da un basso livello di rigore etico negli ordini professionali, e si arriva a esprimere una visione della "professione" totalmente rovesciata rispetto a quella ottimistica e fiduciosa dei funzionalisti, tanto da affiancare al termine "professioni", intese oramai solo come corporazioni, addirittura gli attributi di "mutilanti" o "dominatrici".