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LA SECONDA GUERRA DELL'INDIMPENDENZA - Coggle Diagram
LA SECONDA GUERRA DELL'INDIMPENDENZA
Nel regno di Sardegna si forma il governo di Cavour
nel 1852, Vittorio Emanuele II, si affidò la carica di presidente del consiglio.
Cavour aveva in mente alcuni grandi obiettivi:
1)promuovere lo sviluppo.
2)porlo alla guida del movimento per l'indipendenza.
3)creare un'Italia unita e forte.
mezzi per raggiungere gli obbiettivi:
1)politica liberale moderata.
2)un liberismo economico.
vedeva come ostacoli:
1)gli ultra conservatori.
2) i democratici.
3)la chiesa.
Cavour cerca l'alleanza dei Francesi
sul piano della politica esterna Cavour mirò a ottenere l'alleanza della Francia nel frattempo Francia e Inghilterra avevano dichiarato guerra alla Russia.
Nel 1856, il Congresso di Parigi riunì le grandi potenze. il Congresso fu dedicato alla "questione italiana"
nel 1858 Napoleone III accettò di firmare segretamente i patti di Plombières
Cavour avvia la modernizzazione interna
sul piano della politica interna Cavour riuscì ad allearsi con l'opposizione e a far votare due leggi che portavano ai primi importanti risultati:
1) abolizione dei dazi sul grano all'interno del Regno di Sardegna.
2) una riforma fiscale.
Scoppia la seconda guerra di indipendenza
il 30 aprile 1859 110 000 soldati austriaci varcarono il confine con il Piemonte. così cominciò la seconda guerra d'indipendenza.
le ferrovie fatte costruire da Cavour portarono le truppe al fronte: era la prima volta che i treni venivano usati per scopi militari.
L'armistizio di Villafranca
Entusiasti di queste vittorie, liberali e democratici di Emilia e Toscana cacciarono i loro sovrani.
così nel luglio 1859, Napoleone III firmò improvvisamente con l'imperatore Francesco Giuseppe l'armistizio di Villafranca e pose fine alla guerra.
il progetto di liberare l'Italia non tramonta
l'armistizio suscitò un'ondata di disdegno. Cavour insultò Napoleone III e Vittorio Emanuele II, perfino i moderati definirono Villafranca "un tradimento"
nel 1860 Cavour accettò di tornare al Governo purché si disinteressasse dei fatti interni italiani.
i successi conseguiti con le annessioni non furono però giudicati sufficienti dai democratici.
il democratico siciliano Francesco Crispi convinse Giuseppe Garibaldi a giungere a una compromesso.
La spedizione dei mille provoca la caduta del Regno di borbonico
ai primi di maggio del 1860 Garibaldi salpò da Quarto con un Milione di volontari.
subito dopo però cominciarono le incomprensioni tra garibaldini e contadini siciliani primi volevano l'unificazione della Penisola, i secondi la rivoluzione sociale.
l'Unità d'Italia
a mano a mano che la spedizione dei Mille avanzava, cresceva l'imbarazzo di Cavour.
egli temeva che il Meridione diventasse autonomo e retto da una repubblica democratica.
dopo avere ordinato ai garibaldini di fermarsi, Vittorio Emanuele II invase lo stato pontificio senza toccare né Lazio né Roma. :
il 17 marzo 1861 si riunì a Torino il primo Parlamento nazionale e Vittorio Emanuele II fu proclamato re d'Italia.