L'europa degli anni 30: totalitarismi e democrazia
La scienza e la guerra
Il potere della scienza
Negli anni fra le due guerre mondiali, Risalgono agli anni ’20 e ’30 alcune scoperte segnato in modo decisivo la storia del ’900,
A partire dagli anni ’20, gruppo di fisici di diversi paesi, portò avanti gli studi e gli esperimenti sul nucleo dell’atomo avviati all’inizio del ’900 da Ernest Rutherford e da Niels Bohr. ricerche essenzialmente teoriche, risonanza anche al di fuori degli ambienti scientifici. liberare enormi quant energia. straordinaria fonte di energia sarebbe stato possibile ottenere un’arma più potente di qualsiasi altra fino ad allora realizzata. 42 SGM primo reattore nucleare (Fermi)
’20 e ’30, l’aeronautica compì in tutti i paesi
industrializzati progressi notevoli: gli aerei divennero più sicuri e più rapidi.
Imprese trasvolata solitaria dell’americano Charles Lindbergh,1927 compì per primo su un piccolo aereo il volo senza scalo da New York a Parigi,
I progressi dell’aviazione civile furono però superati dai contemporanei sviluppi dell’aeronautica militare.
dall’inizio degli anni ’30, la costruzione di aerei militari: aerei da caccia sempre più veloci, aerei da trasporto sempre più capienti, bombardieri dotati di sempre maggiore autonomia.
La cultura della crisi
La perdita dell’unità
cultura europea, gli anni ’20 e ’30 anni di crisi e di mutamenti profondi. accentuarono fenomeni didisgregazione
Nell’ambito delle arti figurative e della musica tendenza alla rottura delle forme canoniche. stagione delle grandi correnti d’avanguardia pubblico più ampio e disponibile che in passato. il surrealismo: lanciato nel 1924 da un Manifesto scritto da André Breton,
elemento di crisi dalle divisioni politicoideologiche contrapposizioni fra liberalismo borghese e comunismo marxista, tra fascismo e democrazia
L’impegno politico anni fra le due guerre fu un fenomeno intellettuali chiamati sempre più spesso non solo a testimoniare, ma a parteggiare apertamente, a prendere posizione su singoli problemi
- la cultura liberale Benedetto Croce e in Thomas Mann
- comunisti Pablo Picasso e Maksim Gor’kij, André Gide e Romain Rolland,
- anche la destra filosofi Giovanni Gentile e Martin Heidegger
anni ’30, un’emorragia di grandi proporzioni: dopo quello economico, anche il centro culturale del mondo industrializzato cominciava a dislocarsi al di là dell’Atlantico
L’eclissi della democrazia
Autoritarismo e totalitarismo
anni ’30 del ’900, la democrazia visse la sua stagione più buia e istituzioni e le sue culture cancellate dall’Europa grande crisi del 1929, successi del nazismo in Germania e crescita movimenti antidemocratici si era diffusa la convinzione che i sistemi democratici fossero troppo deboli per tutelare gli interessi nazionali e inefficienti: vera alternativa comunismo sovietico o regimi autoritari di destra.
Caratteristica fondamentale dei movimenti e dei regimi era il tentativo di proporsi come artefici
di una propria rivoluzione, nuovo ordine politico e sociale, accentramento del potere nelle mani di un capo, struttura gerarchica dello Stato, inquadramento forzato della popolazione nelle organizzazioni di massa, rigido controllo informazione e cultura. Sul piano economico, il fascismo “terza via” modello non riuscì mai a prender corpo
il fascismo e i regimi notevole attrazione, parevano offrire una prospettiva nuova ed emozionante: la sensazione di appartenere a una comunità e di riconoscersi in un capo, la convinzione, di essere inseriti in una gerarchia basata sul merito
Tutto ciò rappresentava reazione contro la società di massa, al tempo stesso esaltazione di alcuni suoi aspetti. le classi dirigenti liberal-democratiche, il fascismo seppe capire la società di massa, ne interpretò le componenti aggressive e violente e soprattutto ne sfruttò appieno le tecniche e gli strumenti: capacità di adattamento alla società di massa e di controllo sui suoi meccanismi costituì caratteristica specifica del fascismo e del nazismo, propria quei regimi che, per la loro pretesa di dominare in modo “totale” la società
Totalitarismo e politiche razziali
Il ricorso alla violenza
elemento caratterizzante dei regimi totalitari, scarsa o nulla considerazione del valore della vita umana stragi di massa del secondo conflitto mondiale tendenza a risolvere i problemi col ricorso sistematico alla forza, deportazioni e i campi di concentramento, sterminio popolazioni o gruppi sociali.
la controversa applicazione del principio di nazionalità, a guerra terminata, creò, come abbiamo visto nuovi problemi di convivenza fra gruppi etnici, atteggiamento diffuso, vedeva nella comunità nazionale non tanto un insieme di individui, quanto un’entità collettiva, organismo unico la cui integrità andava tutelata a ogni costo, anche
In questo quadro fortuna dell’eugenetica, teoria nata nella seconda metà dell’800 sosteneva la necessità di un perfezionamento non spontaneo della specie umana attraverso pratiche simili a quelle adottate per gli animali e per le piante: selezioni e incroci volti a far prevalere, i caratteri positivi su quelli negativi. esperimenti primi decenni 900
Nella Germania nazista l’adozione di misure di sterilizzazione forzata e poi di oppressione di individui malati nel progetto di una società basata sulla purezza della razza “eletta”. Diverse nelle motivazioni ma analoghe nelle conseguenze furono le politiche di sterminio adottate nell’Unione Sovietica di Stalin: qui le vittime deportate e in larga parte sterminate perché ritenute in blocco politicamente infide.
L’ascesa del nazismo
L’ascesa di Hitler
Nel novembre 1923, finì in prigione per aver tentato di organizzare un colpo di Stato a Monaco di Baviera, Adolf Hitler capo di una piccola formazione
politica – il Partito nazionalsocialista dei lavoratori tedeschi (Nsdap) – origine austriaca, servito durante la guerra nell’esercito tedesco col grado di caporale guadagnandosi alcune decorazioni al valore, nel gennaio 1933, Hitler, leader di un partito che ormai rappresentava circa un terzo dell’elettorato tedesco, riceveva l’incarico di formare il governo.
Fino al 1930, il Partito nazionalsocialista rimase un gruppo minoritario e marginale, organizzazione armata: le SA comandate dal capitano dell’esercito Ernst Röhm. Dopo il fallimentare tentativo di Monaco, Hitler aveva cercato, sull’esempio Mussolini in Italia”.
Aveva messo da parte le rivendicazioni di stampo anticapitalistico, riuscendo così ad assicurarsi un certo sostegno finanziario da parte di alcuni ambienti della grande industria. la riunione di tutti i tedeschi in una nuova “grande Germania”.
progetti Hitler li aveva esposti con molta chiarezza in un libro dal titolo Mein Kampf scritto nei mesi del carcere, pubblicato nel ’25. Al centro un’utopia nazionalista e razzista. Antisemita sostenitore di una concezione grossolanamente darwiniana della vita come continua lotta in cui solo i forti sono destinati a vincere, credeva nell’esistenza di una razza superiore, quella ariana, inquinata dalla commistione con le razze “inferiori”.
Questo programma, scarsi consensi nella Germania di Weimar. Nelle elezioni del maggio 1928, appena il 2,5% dei voti. scoppio della grande crisi economica, maggioranza dei tedeschi, perse fiducia nella Repubblica, i nazisti far leva sulla paura della grande borghesia, sulla frustrazione dei ceti medi, rabbia dei disoccupati.
schiacciare i nemici interni: ebrei, “popolo senza patria”, causa e simbolo vivente della decadenza della civiltà europea. i tedeschi respingere le imposizioni di Versailles, recuperare i territori perduti ed espandersi verso est
L’agonia della Repubblica di Weimar settembre 1930, Heinrich Brüning convocò nuove elezioni i nazisti ebbero uno spettacoloso incremento a spese soprattutto della destra tradizionale, i comunisti guadagnarono posizioni ai danni dei socialdemocratici, i partiti fedeli alla Repubblica non disponevano più della maggioranza. Brüning governare altri due anni quei due anni le istituzioni parlamentari si indebolirono ulteriormente, mentre la situazione economica andava precipitando.
Nel 1932 la crisi raggiunse il suo apice. Frattanto i nazisti ingrossavano le loro file in modo impressionante e riempivano le piazze con comizi scontri sanguinosi fra nazisti e comunisti, di agguati, collasso del sistema politico. Si cominciò, nel marzo 1932, con le elezioni per la presidenza della Repubblica. Per sbarrare la strada a Hitler, democratici rielezione maresciallo Hindenburg. Quest’ultimo fu eletto Ma cedette alle pressioni dei militari e della grande industria, congedò il primo ministro Brüning e via d’uscita dalla crisi prendendo atto dello spostamento a destra dell’asse politico.
A guidare il governo uomini della destra conservatrice, Franz von Papen e, il generale Kurt von Schleicher,. Entrambi i tentativi, fallimento, i nazisti si affermarono come il primo partito tedesco
Il 30 gennaio 1933 Hitler fu convocato dal presidente della Repubblica e accettò di capeggiare un governo in cui i nazisti avevano solo tre ministeri su undici e in cui erano rappresentate tutte le più importanti componenti della destra.
La costruzione del regime
L’incendio del Reichstag
Hitler bastarono mesi per regime pienamente totalitario. L’occasione per una prima stretta repressiva episodio drammatico: l’incendio appiccato alla sede del Reichstag, il Parlamento nazionale, notte del 27 febbraio 1933, L’arresto di un comunista olandese, fornì al governo il pretesto per un’imponente operazione di polizia contro i comunisti e per una serie di misure eccezionali che limitavano libertà di stampa e di riunione. elezioni del 5 marzo i nazisti numero di voti assicurare al governo un’ampia base parlamentare.
Hitler mirava ormai abolizione del Parlamento. il Reichstag assecondò approvando una legge suicida che conferiva al governo i pieni poteri giugno 1933 la Spd fu sciolta Alla fine di giugno il Partito tedesconazionale, si autosciolse su pressione dei nazisti. La stessa cosa Centro cattolico. In luglio Hitler legge che proclamava il Partito nazionalsocialista unico partito legale in Germania. novembre, una nuova consultazione elettorale, tipo “plebiscitario”, 92% di voti favorevoli.
due ostacoli: ’ala estremista del nazismo, SA di Röhm che invocavano “seconda ondata” rivoluzionaria ed erano poco disposte a sottomettersi al controllo dei poteri legali; vecchia destra, presidente Hindenburg chiedevano Hitler di frenare i rigurgiti estremisti e di tutelare le tradizionali prerogative delle forze armate. Hitler, temeva l’autonomia delle SA e che, formare milizia personale, le SS risolvere il problema massacro notte 30 giugno 1934, la “notte dei lunghi coltelli”, reparti delle SS assassinarono Röhm insieme con tutto lo stato maggiore delle SA.
Hindenburg. morì, nell’agosto del ’34,
Hitler legge emanata dal suo stesso governo, cariche di cancelliere e capo dello Stato. l’obbligo per gli ufficiali di prestare giuramento di fedeltà a Hitler. febbraio ’38, Hitler decise di assumere personalmente il comando supremo delle forze armate.
vittoria di Hitler in Germania crisi dei regimi e dei valori democratici subì una forte accelerazione. In tutta l’Europa centro-orientale, dal ’33, al rafforzamento delle tendenze dittatoriali. Crebbero i movimenti estremisti e violentemente antisemiti, si richiamavano all’esempio del nazismo. Repubblica austriaca, il regime clericale e autoritario del cancelliere Dollfuss minacciato dai nazisti locali, fautori dell’annessione alla Germania.
Hitler offriva riconquista di un primato della nazione tedesca, indicazione rassicurante di una serie di capri espiatori, l’immagine tangibile di una forza politica in grado di ristabilire l’ordine contro “traditori” e “nemici interni”.
Politica e ideologia del Terzo Reich
Il Führer e le masse
Hitler scomparivano ultime tracce del sistema repubblicano. Nasceva il Terzo Reich. Nel nuovo regime si realizzava “principio del capo”. Il capo spettavano le decisioni più importanti, fonte suprema del diritto; non era solo la guida del popolo. rapporto tra capo e popolo attraverso la mediazione del partito unico e altre organizzazioni del regime, organizzazioni giovanili facevano capo alla Hitlerjugend. trasformare l’insieme dei cittadini in una comunità di popolo compatta e disciplinata. esclusi cittadini di origine straniera o discendenza non “ariana” e ebrei.
Gli ebrei erano allora in Germania una ristretta minoranza: concentrati in prevalenza nelle grandi città occupavano le zone medio-alte della scala sociale, parecchi posizioni di prestigio. la propaganda nazista riuscì a risvegliare quei sentimenti di ostilità, che erano largamente diffusi, soprattutto fra le classi popolari, in tutta l’Europa centro-orientale.
La discriminazione nel settembre 1935, leggi di Norimberga tolsero agli ebrei la nazionalità tedesca, i diritti politici, e proibirono i matrimoni fra ebrei e non ebrei. fu impedito di esercitare determinate professioni, crescente emarginazione dalla vita sociale. La persecuzione antisemita accelerazione novembre 1938, pretesto dall’uccisione di un diplomatico tedesco a Parigi per mano di un ebreo, i nazisti pogrom. fra il 9 e il 10 novembre ’38 fu notte dei cristalli sinagoghe distrutte, abitazioni devastate, decine di ebrei uccisi e migliaia arrestati. violenze e di nuove misure repressive. soluzione finale del problema deportazione in massa e il progressivo sterminio del popolo ebraico.
La persecuzione antiebraica, programma di difesa dell’integrità della “razza” sterilizzazione forzata per i portatori di malattie ereditarie, soppressione dei malati di mente pratiche incompatibili coi fondamenti dell’etica cristiana, reazioni di rivolta morale e indussero il regime a sospendere il programma impropriamente detto di “eutanasia”.
della Chiesa di Roma che, nel luglio del ’33,
concordato col governo nazista, libertà di culto e la non interferenza dello Stato negli affari interni del clero. marzo 1937, di fronte agli eccessi della politica razziale nazista, papa Pio XI intervenne con un’enciclica in lingua tedesca per condannare dottrine e pratiche che sempre più rivelavano il loro carattere “pagano”
la vastità e l’efficienza dell’apparato repressivo e terroristico: che controllavano con ogni mezzo la vita pubblica e privata dei cittadini; i campi di concentramento. La repressione poliziesca e i Lager possono spiegare la debolezza del dissenso. successi di Hitler in politica estera. altro fattore di consenso ripresa economica.
Attraverso la stampa, i discorsi del Führer, i film di propaganda, il nazismo propose ai tedeschi un’utopia reazionaria società patriarcale di contadini-guerrieri, ideale contrastava prassi concreta del regime
caratteristica peculiare della politica culturale nazista per diffondere un’utopia antimoderna il regime si serviva dei moderni mezzi di comunicazione di massa. Propaganda, affidato Joseph Goebbels. stampa strettissimo controllo e in un unico apparato alle dipendenze del ministero.
le tecniche dello spettacolo. Tutti i momenti più significativi della vita del regime furono infatti scanditi da feste e cerimonie pubbliche. il cittadino trovava quei momenti di socializzazione
L’Urss e l’industrializzazione forzata
L’Urss e l’antifascismo
Negli anni della grande depressione tutto il mondo guardavano con interesse e speranza all’Unione Sovietica: tentava di costruire una nuova
società fondata sui princìpi del socialismo. grande crisi, l’Urss, non ne era affatto toccata, sforzo di industrializzazione.
decisione di forzare i tempi dello sviluppo industriale fu presa da Stalin tra il ’27 e il ’28, L’idea dell’industrializzazione come presupposto insostituibile della società socialista si univa alla convinzione, forte soprattutto in Stalin, che solo un deciso impulso all’industria pesante avrebbe potuto fare dell’Urss una grande potenza militare,
primo ostacolo alla costruzione di un’economia collettivizzata e altamente industrializzata nel ceto dei contadini benestanti, i kulaki, accusati di affamare le città non consegnando la quota di prodotto dovuta dall’estate ’29 i kulaki furono espropriati di terre, bestiame e mezzi di produzione e inquadrati a forza nelle fattorie collettive, i cosiddetti kolchozy. misure obiettivo di “eliminare i kulaki come classe” collettivizzazione del settore agricolo.
Contro questa linea Nikolaj Bucharin convinto teorico della Nep, necessità di non spezzare l’alleanza fra operai e contadini. maggioranza del partito schierò con Stalin, “nemici del popolo” fucilati dopo processi sommari, arrestati deportati con le loro famiglie in Siberia o nella Russia settentrionale, campi di lavoro forzato o abbandonati in terre
Agli effetti della repressione sommarono carestia determinata fattori concomitanti: l’inefficienza di una macchina organizzativa troppo grande e troppo centralizzata per tener conto delle situazioni locali; la resistenza dei contadini determinazione delle autorità centrali che non aiutarono in alcun modo la popolazione affamata, insistettero requisizioni: fra il ’29 e il ’33 i kulaki, scomparvero solo alla fine degli anni ’30 la produzione agricola, tornò ai livelli dei tempi della Nep, l’allevamento, attendere gli anni ’50, l’eccesso di popolazione nelle campagne fu drasticamente ridotto e maggioranza dei contadini nelle fattorie collettive.
scopo Stalin “rivoluzione dall’alto” favorire l’industrializzazione del paese mediante lo spostamento di risorse economiche e di energie umane. risultati notevoli, primo piano quinquennale per 1928, obiettivi tecnicamente impossibili da conseguire, 1932 la produzione industriale era aumentata, rispetto al ’28. Col secondo piano quinquennale (1933-37), la produzione aumentò
risultati consentiti dal clima di entusiasmo ideologico e patriottico che Stalin seppe suscitare nella classe operaia permise ai lavoratori dell’industria di sopportare sacrifici pesanti, operai disciplina severissima, stimolati con incentivi materiali che premiavano in modo vistoso i lavoratori più produttivi. Don, Aleksej Stachanov, quantitativo di carbone quattordici volte quello normale, stachanovismo
Lo stalinismo, le grandi purghe, i processiIl poteri di Stalin
Sorretto apparato burocratico e poliziesco consenso spontaneo lavoratori Stalin finì con l’assumere in Urss ruolo di capo assoluto, depositario della “autentica” dottrina marxista.
Le stesse attività intellettuali ispirarsi alle direttive del capo andrej zdanov fine anni ’30 al ruolo di controllore di tutto il settore culturale. censura e costretti funzione propagandistico-pedagogica
Questa deriva totalitaria, introdusse elementi di spietatezza e arbitrio non si limitò a combattere i nemici della rivoluzione, eliminò gruppo dirigente comunista e coloro che considerava rivali reali o potenziali
Nel 1934, l’assassinio di Sergej Kirov gruppo dirigente comunista, pretesto per ondata di arresti che colpirono in larga misura gli stessim quadri del partito. stagione delle “grandi purghe”, epurazioni di massa che periodicamente colpivano dirigenti politici o intere categorie di cittadini, gigantesca repressione poliziesca condotta nell’arbitrio più assoluto
eliminati tutti gli antichi oppositori di Stalin – Zinov’ev e Kamenev furono fucilati nel ’36, Bucharin nel ’38, rotzkij, fu ucciso nel 1940 in Messico da un sicario di Stalin.
Nel ’37 una drastica epurazione colpì i quadri delle forze armate: maresciallo Tuchačevskij, capo dell’Armata rossa.
“grandi purghe” e i processi degli anni ’30 provocarono notevole impressione in Occidente. troppo prezioso era il contributo dell’Unione Sovietica e del comunismo internazionale alla lotta contro il fascismo. l’immagine di
Stalin passare indenne attraverso il drammatico periodo delle persecuzioni di massa e il regime comunista sovietico continuò a esercitare il suo fascino su milioni di lavoratori europei.
Le democrazie e i fronti popolari
La fine della sicurezza collettiva
Hitler colpo definitivo all’equilibrio internazionale. La prima importante decisione ottobre ’33, il ritiro della delegazione tedesca dalla conferenza internazionale di Ginevra, dove le grandi potenze accordo sulla limitazione degli armamenti. ritiro della Germania dalla Società delle Nazioni.
Anche l’Italia fascista, preoccuparsi per le mire aggressive tedesche. Austria, luglio del ’34, gruppi nazisti ispirati da Berlino tentarono di impadronirsi del potere e uccisero il cancelliere Dollfuss fine di unificazione fra Austria e Germania, Mussolini reagì immediatamente. Hitler, non pronto guerra, far marcia indietro.
aprile 1935 Hitler reintrodusse in Germania la coscrizione obbligatoria vietata dal trattato di Versailles. violazione degli accordi i rappresentanti di Italia, Francia e Gran Bretagna si riunirono a Stresa riaffermare il loro interesse all’indipendenza dell’Austria, Mussolini stava già preparando l’aggressione all’Impero etiopico dando avvio al riavvicinamento fra Italia e Germania.
l’Unione Sovietica. Fino al ’33 la politica estera, I successi di Hitler, indussero Stalin a intraprendere la strada della cooperazione internazionale. Nel settembre ’34 l’Urss entrò nella Società delle Nazioni e nel maggio ’35 stipulò un’alleanza militare con la Francia.
Questa brusca svolta diplomatica rapido capovolgimento. Fu accantonata la tattica della contrapposizione frontale alle forze democratico-borghesi e alle socialdemocrazie. La nuova parola d’ordine, lanciata ufficialmente nel VII congresso del Comintern (Mosca, agosto 1935), lotta al fascismo, primo e il principale nemico. Ai partiti comunisti spettava il compito di riallacciare i rapporti partiti operai, forze democratico-borghesi, favorire nascita di larghe coalizioni dette “fronti popolari” scopo di appoggiare i governi democratici decisi a combattere il fascismo.
Questa linea, funzionale, il risultato di una pressione unitaria della base operaia europea Francia, l’instabilità governativa e il susseguirsi degli scandali politico-finanziari mettevano a dura prova le istituzioni repubblicane, crescita della destra reazionaria e dei movimenti filofascisti. 6 febbraio 1934, l’estrema destra marcia sul Parlamento per impedire l’insediamento del governo presieduto dal radicale Daladier, socialisti e comunisti manifestazioni unitarie
La nuova linea unitaria ebbe l’effetto di rinfrancare un movimento operaio depresso rinascere la speranza fronteggiare vittoriosamente il fascismo nel ’35, l’aggressione dell’Italia fascista all’Etiopia 36, Hitler violasse un’altra clausola di Versailles reintroducendo truppe tedesche nella Renania. passività questa occasione dalle democrazie incoraggiato i piani aggressivi di Hitler
solo risultato concreto restituire un minimo di unità al movimento operaio europeo, ridare sinistra l’opportunità di assumere il governo nelle democrazie occidentali. febbraio 1936, coalizione di fronte popolare vinse le elezioni politiche in Spagna. maggio Francia successo elettorale delle sinistre aprì governo composto da radicali e socialisti, presieduto dal socialista Léon Blum.
gli accordi di Palazzo Matignon crearono notevoli difficoltà all’economia francese. L’improvviso aumento del costo del lavoro pregiudicò la competitività dei prodotti dell’industria rapido processo inflazionistico. L’inflazione, e la contemporanea fuga dei capitali all’estero, costrinsero i governi due successive svalutazioni del franco. il governo Blum si dimise nel giugno del ’37. La maggioranza di sinistra resistette ancora per un anno. Nella primavera del ’38, mentre la situazione internazionale si andava rapidamente deteriorando, l’esperienza del Fronte popolare poteva considerarsi già chiusa.
La Francia repubblicana e socialista parve ritrovare per un momento l’atmosfera fra esaltata e festosa delle rivoluzioni ottocentesche. Gli operai, strappando a un padronato riluttante, la firma degli storici accordi di Palazzo Matignon (giugno 1936), aumenti salariali, la riduzione della settimana lavorativa a quaranta ore e la concessione di quindici giorni di ferie pagate.