NEUTROFILI: leucociti più numerosi, diametro 10-12µm negli strisci di sangue. Sono identificabili per il loro nucleo multilobato e sono perciò detti "polimorfonucleoati". Quelli maturi hanno 2-4 lobi di materiale nucleare uniti da filamenti nucleari più sottili. Ampie regioni di eterocromatina sono situate alla periferia del nucleo, a contatto con la membrana nucleare; quelle di eocromatina al centro del nucleo. Nella femmina troviamo in uno dei lobi del nucleo un'appendice a forma di bacchette,che corrisponde al corpo di Barr.
Una proprietà importante è la MOTILITà, controllata dall'espressione di molecole di adesione sulla loro superficie. La fase iniziale della migrazione avviene nelle venule post capillari ed è regolata da un meccanismo che coinvolge il riconoscimento reciproco neutrofilo-cellula endoteliale. La selettina-E e la selettina-P sono presenti su questa superficie e interagiscono con i neutrofili circolanti che esprimono livelli relativamente alti dei carboidrati s-Le^x sulla loro superficie. In seguito al breve legame della selettina-E e P con i carboidrati s-Le^x, ==> neutrofilo è legato parzialmente alla cellula endoteliale, rallentano così il loro scorrimento e rotolano sulla superficie dell'endotelio,
In una seconda fase lo stretto legame dei neutrofili alla superficie dell’endotelio viene rafforzato dalle integrine, espresse sulla superficie del neutrofilo. Queste vengono attivate da segnali chimici, le chemochine, rilasciate delle cellule endoteliali. Le integrine espresse sulla superficie dei neutrofili si legano a molecole di adesione della superfamiglia delle immunoglobuline espresse sulla superficie delle cellule endoteliali. Queste interazioni assicurano un'adesione stabile del neutrofilo alla superficie endoteliale permettendo l'inizio della DIAPEDESI (migrazione al di fuori della circolazione). Successivamente--> il neutrofilo estende uno pseudopodio verso una giunzione intercellulare. L'istamina e l'eparina rilasciate sul sito danneggiati da parte dei mastociti perivascolari scompaginano le giunzioni intercellulari. Le proteasi secrete dal nucleofilo in migrazione degradano la membrana basale permettendo al neutrofilo di entrare nel tessuto connettivo sottostante. Una volta entrato, ->l’ulteriore migrazione al sito danneggiato è diretta da un processo chiamato chemotassi (legame di molecole chemioattraenti e proteine della ECM a recettori situati sul neutrofilo).
I neutrofili sono FAGOCITI ATTIVI che utilizzano una varietà di recettori per riconoscere i batteri ed altri agenti patogeni nel sito dell’infiammazione. I recettori più comuni usati:
• Recettori per l’Fc: legano la regione Fc degli anticorpi IgG dei batteri==>, questo legame porta l’attività fagocitaria del nucleofilo e induce un aumento del metabolismo intracellulare
• Recettori per il complemento (RC): facilitano il legame e l’internalizzazione dei complessi immuni
• Recettori scavenger (RS): il legame di questi recettori aumenta l’attività fagocitaria dei neutrofili
• Recettori Toll-like: il legame degli antigeni batterici a questi recettori induce la fagocitosi e il rilascio di citochine come l’interleuchina-1 (IL-1), IL-3, e il fattore della necrosi tumorale α dal neutrofilo.