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LA GUARIGIONE DEL CUORE - Chiara Amirante - Coggle Diagram

- - - - Quanto mi lascio condizionare in ciò che faccio ogni giorno dal bisogno di sentirmi accettato? Nella mia vita mi sono sempre fatto condizionare molto dalle altre persone perché mi fidavo di più di loro che di me stesso. Ed il mio ragionamento filava anche liscio perché io mi sentivo cattivo e sbagliato, quindi che senso avrebbe avuto fidarsi di una persona che sbaglia? Adesso invece mi sono accorto che in realtà io sono giusto così come sono con tutte le mie imperfezioni, quindi non devo più ragionare con la testa degli altri. Posso ascoltare il parere degli altri che mi fanno vedere il tutto da una prospettiva diversa dalla mia però la persona che deve scegliere cos'è più giusto per me sono solo IO. Quindi quello che sto facendo è riavvicinarmi al sentire per riuscire a capire in che direzione mi devo muovere, devo andare dove la mia anima cerca di farmi andare a tutti i costi. Mi devo arrendere alla vita, devo ballare un lento con la vita e non farci la guerra perché non alcuna possibilità di vincere, sfidare la vita è da folli.
      - Nelle mie scelte punto all'essere o all'apparire? Qua faccio un po' fatica perché spesso mi capita di sentirmi in obbligo di dimostrare di valere, questo mi provoca un po' di ansia. La cosa che dovrei fare è essere presente e semplicemente ESSERE.
      - Tendo a giudicare il mio valore con i ruoli e il "potere" che riesco ad esercitare sugli altri? Oddio questa domanda non me la sono mai posta e non ci ho mai fatto caso. Adesso che ci ho riflettuto un po' sopra la risposta è semplicemente: non mi sembra
      - Sento il bisogno di dimostrare la mia superiorità rispetto agli altri, di fare sempre nuove conquiste, raggiungere nuovi trofei, ruoli di prestigio, fare carriera, avere successo? Questo non posso negarlo, è da quando sono piccolo che sono sempre alla ricerca di attenzioni, di approvazione perché è una cosa che mi piace. Forse mi piace riuscire nelle cose ed essere colui che sprona le altre persone nel raggiungere anch'esse i loro obbiettivi. Il mio obbiettivo in questo, oltre che la fama, è anche dare un messaggio di speranza alle altre persone, trasmettere l'idea che "se ce l'ho fatta io" può farcela chiunque
      - Tendo a giudicare il mio valore con ciò che possiedo? Questa cosa non mi sembra, non mi sono mai sentito a disagio per avere di meno delle altre persone. Mi fanno invidia però i miei amici che hanno soldi e possono permettersi di fare grande esperienze che io non posso permettermi come: andare a sciare spesso, andare in camper, avere una casa in montagna e al mare dove poterci andare per rilassarsi. Avere una "badante" (chiamiamola così perché non mi viene in mente il termine giusto) che pulisca casa e mi permetta di avere più tempo per coltivare le mie passioni. Comunque questa mia "invidia" la sto tramutando in forza nel raggiungere pure io quello stato, mi sto sforzando di studiare e riuscire ad avere più soldi che mi permettano di far uscire chi sono realmente. La cosa che non devo scordarmi è quella di essere felice nonostante tutto, nonostante quello che ho e quello che voglio ottenere. Difatti i momenti più belli della mia vita li ho vissuti in Sicilia dove non avevo un soldo ahahah. Quindi qua c'è la conferma che i soldi non fanno la felicità ma perlomeno ti permettono di esprimerti di più
      - Tendo a giudicare il mio valore con ciò che gli altri pensano di me? Assolutamente si, perché mi sono sempre fatto influenzare molto dagli altri e ho trascurato il mio sentire più profondo, e da questo derivano questi periodo di alti e bassi costanti
      - Nelle decisioni quotidiane mi sento condizionato dalle aspettative degli altri? Anche questa è una cosa sulla quale sto lavorando. Ho notato che sì, mi facevo condizionare molto in questo e per questo motivo me la vivevo male, davo il massimo in tutto per riuscire ad essere il migliore e finalmente sentirmi amato: La cosa che ho capito è che il bello sta proprio nell'amarsi nonostante tutto, nonostante non si riesca a fare qualcosa. Alla fine siamo umani, non si può essere perfetti, perché la perfezione non esiste. Anche quando si arriva alla fine dei proprio giorni non si avrà raggiunto la perfezione, quindi dobbiamo convivere con l'idea che non diventeremo mai perfetti. Quindi partiamo dall'accettarsi così come siamo, con tutte le imperfezioni che abbiamo. Torniamo sempre lì, il punto è sempre quello, dobbiamo amarci di più per poter amare e farci amare di più, il trucco sta tutto lì
      - Tendo a giudicare il mio valore con ciò che faccio? Si mi succede molto spesso perché per sentirmi apprezzato e amato ho sempre avuto il bisogno di sentirmi il migliore in qualcosa, ma la chiave non è quella perché ogni cosa che io faccia me la vivo sempre male finché non raggiungo il mio obbiettivo. La cosa che devo fare è amarmi e sentirmi amato nonostante tutto, perché non è solo la mia bravura a definire ciò che sono veramente.
      - Scelgo di non deluderle per amore o per timore di essere giudicato, rifiutato non accettato? Oddio, domanda alquanto complicata ed in questo momento non riesco a rispondere. Non riesco a rispondere alla domanda e mi sento un po' in colpa per questo, sento che sono io sbagliato nel non riuscire a trovare una risposta e questo mi ha suscitato un sentimento di "arrabbiatura". Quindi forse la risposta a questa domanda è che scelgo di non deludere le persone per sentirmi nel giusto, per sentire che valgo.
      - Quali sono le principali aspettative che mi condizionano e mi inducono a indossare maschere impedendomi di essere pienamente me stesso? Aspettarmi di essere il migliore in tutto, quindi solitamente cerco di migliorarmi in qualcosa che magari non sento veramente di voler migliorarmi, questo lo faccio solamente per sentirmi apprezzato sia da me stesso che dagli altri. Facendo così però mi allontano dal mio sentire e mi faccio comandare dal mio ego, questo probabilmente mi causa insoddisfazione nonostante tutto l'impegno io ci metta in qualsiasi cosa
      - Quali sono le principali maschere che indosso per sentirmi accettato? Un tempo la maschera che indossavo era quella del pagliaccio, ovvero cercavo a tutti i costi di fare ridere le persone e alleggerire qualsiasi situazione. Di fatto non è che andasse male come atteggiamento solo che lo facevo in realtà perché ho passato una vita con molte intemperie, e per sopravvivere ho sempre avuto la necessità di alleggerire la situazione buttandola sul ridere. Questo mio atteggiamento era più un bisogno e non una cosa che facevo solo per il piacere di farla. Adesso, piano piano sto superando con la consapevolezza tutti i miei traumi passati, e non sento più questo bisogno sfrenato di ridere a tutti i costi. In realtà sono passato quasi dall'altro lato della bilancia, ovvero che faccio quasi fatica a ridere perché sono sempre serio. Piano piano troverò il mio equilibrio!
      - Che impegni posso prendere per non lasciarmi più condizionare dalle altre persone? Praticare la presenza, concentrarmi sul qui ed ora ed accettare ogni tipo di emozioni mi si presenti davanti. Nel punto in cui sarò talmente tanto vicino al sentire saprò con completa certezza qual è la cosa più giusta da fare, senza lasciarmi condizionare dalle altre persone
      - Quali sono i miei modelli di riferimento? I miei miti? Le persone con cui tendo ad identificarmi? Fin da piccolo ho sempre voluto identificarmi con dei giocatori di pallavolo che erano forti, parlo però di giocatori qua in zona. Alla fine sono riuscito a dive tare più forte di tutti quei miei miti. Ultimamente invece che mi sto appassionando all'imprenditoria e finanza personale i miei miti stanno cambiando, alcuni che posso citare sono:
        Ray Dalio, Alfio Bardolla, Big Luca, Vishen Lankiani, Gio Evan, Di Caprio, Elon Musk...
      - Quali sono le mie caratteristiche principali? Le mie caratteristiche principali sono:
        
        sono un sognatore, ho mille idee nella testa ma faccio fatica a realizzarle. Anche qui ci sto lavorando, e vedo che i progetti che ho in mente piano piano prendono forma
        
        sono molto sensibile: mi fanno emozionare molte cose, e questo non è un male se si riesce a controllare le emozioni. Il mio problema sta proprio lì, quando mi sento emozioni forti faccio fatica ad ascoltarle e continuare ad avere totalmente il pieno controllo su me stesso. Solitamente sono loro che comandano me ed è quasi sempre controproducente
        
        sono un amante del rischio: per sentirmi vivo ho il bisogno di fare follie, di esagerare e anche di sentirmi al centro dell'attenzione.
      - Qual è la mia identità più vera? Credo che sia: essere un ISPIRATORE, mi piace che le persone, vedendo quello che sono, quello che faccio e come penso, possano rimanere stupiti
      - Riesco ad essere me stesso? Ultimamente che penso tanto faccio un po' di fatica. L'anno scorso mi sentivo proprio me stesso, senza paure e libero da ogni pensiero
  - - - Quali sono etichette in cui più o meno consapevolmente tendo ad identificarmi ma che diventano delle trappole per non impegnarmi nello sviluppare al massimo il mio potenziale spirituale?
        Alcune trappole nella quali casco solitamente sono, quello di masturbarsi anche se non ne ho il bisogno perché penso che questo possa causarmi più felicità ma questo non accade mai. Poi in generale mi sento di poter fare qualsiasi cosa anche se la bravura sta tutta nell'avere pazienza e di avere i nervi saldi. F>in da piccolo ho avuto la caratteristica di perdere il controllo e di mandare tutto a puttane spaccando tutto. Devo lavorare molto su l'autocontrollo, sul sentire le emozioni ed esplorarle senza agire in modo irrazionale.
      - Quali sono i giudizi che mi hanno ferito più profondamente? Per quanto riguarda la sessualità mi è successo sia con Valentina che con Elisa che mi dicessero "sei già venuto?" come per dire, "ed io che volevo divertirmi e provare emozioni, ed invece è già tutto finito". Questa è una paura del giudizio degli altri e io ho sempre quella di non voler deludere le aspettative che hanno di me. Ho quella di voler sentirmi amato dagli altri per potermi amare, ma la cosa più intelligente da fare è permettersi di amarsi nonostante tutto. Altri giudizi che mi ferivano al tempo erano quelli di sentirmi stupido e quella di sentirmi gay. Di questo ho sempre avuto paura e mi sono lasciato condizionare per molto tempo, ora queste cose le ho superate e ne vado fiero.
      - Sto facendo qualcosa di concreto per migliorarmi o tendo a "accomodarmi" nella trappola del "sono fatto così, che ci posso fare"?
        Cerco sempre di migliorarmi ogni giorno sempre di più, il fatto è che quando mi trovo nei momenti bassi della vita faccio fatica a rialzarmi, o forse vorrei che durassero meno e quindi faccio di tutto per uscirne
      - Quali sono i miei auto-giudizi che mi portano a nascondermi dietro un superficiale "Che ci posso fare sono fatto così", per non mettermi in gioco e fare la fatica che mi richiede il cambiamento?
        Piano piano sto capendo che io sono in grado di fare qualsiasi cosa voglia, perché ho le potenzialità e la forza per riuscirci. Ogni tanto forse manca la motivazione ed è quello un qualcosa che mi ostacola.
      - Che rapporto ho con il cibo? Come vivo la mia sessualità? Faccio uso disordinato di alcool, pasticche, sostanze stupefacenti?
        
        Con il cibo ho intenzione di cambiare il mio rapporto entro quest'anno. Siccome giocherò in A3 (come già detto) riuscirò a gestirmi bene sotto il punto di vista alimentare. Devo cercare di mangiare sempre salutare (vegetariano) e di mettere su massa muscolare. Questa sarà una bella sfida perché, oltre che ad allenarmi, dovrò organizzarmi bene sia con il nuovo lavoro che avrò che con il cucinarmi le robe
        
        Per quanto riguarda l'alcool non mi sento dipendente, anzi, bevo veramente poco e solo per divertirmi alle feste. Quello che voglio fare quest'anno è quello di diminuirlo arrivando quasi ad azzerarlo. Magri bermi una birra dopo le partite ma non di bere sempre quando sono in festa per sentirmi più spensierato e tranquillo, non è la soluzione
        
        Il mio rapporto con la sessualità è qualcosa di strano, diciamo che non è mai stata un qualcosa di normale perché i miei genitori non e e hanno mai parlato. Credo che per io adesso abbia qualche cosa in relazione alla sessualità che mi limita. Quando parlo con le ragazze non mi sento proprio a mio agio, nel senso che se dovessi chiederle delle cose come "fai pompini? Cosa ti piace del sesso?..." mi metterebbe un po' a disagio, anzi molto. Per questo che queste domande non le ho mai fatte. Vorrei riuscire a superare anche queste mie paure perché mi limitano molto. Poi ho passato un periodo nel quale non ero circonciso e questo mi ha causato molta insicurezza anche sotto questo punto di vista. Poi, dopo l'operazione, avevo paura di quello che avrebbero pensato le ragazze del mio membro perché non lo reputavo bello esteticamente come avrei voluto. In realtà questa cosa la sono riuscita a superare dopo essere stato assieme a Valentina, e anche grazie a lei molte mie paure le ho superate. Un'altra cosa che ho in relazione alla sessualità è che esse do molto sensibile tendo ad avere piccoli orgasmi e in poco tempo. Mi è capitato veramente poche volte di sentire che ero soddisfatto di un mio orgasmo, cioè la maggior parte delle volte vengo dopo 5 minuti, mi sento stanco per 2 minuti e nonostante questo continuo e continuo fino a che non vedo che lei è soddisfatta o io non ce la faccio più. MI è capitato di venire anche 3/ 4 volte e di avere la forza di continuare fino a che non decidevamo di smetterla. Il mio rapporto con la sessualità è u po' strambo, un tempo anche solo nel masturbarmi, dopo essere venuto mi sentivo veramente distrutto. Poi questa cosa è sparita e non riesco a capire il perché, infatti sotto il mio punto di vista mi godo meno il sesso per tutto questo però mi sento bene lo stesso per il fatto che la donna si sente soddisfatta e compiaciuta della mia performance. Nel parlare do queste cose sento che dentro di me sta accadendo qualcosa, un po' di energia che si muove e questo è strano e non troppo piacevole ma è giusto così.
        
        Per quanto riguarda il mio rapporto con la marijuana diciamo che non ne sono dipendente, alcune volte ne faccio uso perché mi da una mano a pensare ma non sempre il momento che scelgo è quello giusto. Alcune volte mi partono paranoie e faccio fatica ad uscirne, ma la volta dopo invece che dire di no ritento sfidando la sorte. La cosa più intelligente che potrei fare è quella di smettere di fumare nei periodi in cui sono mentalmente instabile, però faccio fatica in questo. Secondo me questo è dovuto al fatto che non mi voglio troppo bene e tendo a farmi del male perché sento di meritarmelo in fondo in fodno.
      - Cosa faccio di concreto per migliorare ogni giorno? Cerco di fare i conti con la realtà, pormi domanda ed andare alla ricerca delle risposte anche se a volte sono dolorose. Cerco di fare cose che non ho mai fatto e quindi cerco di mettermi in gioco ogni giorno. Quest'anno la sfida che ho accettato è quella di giocare in serie A3 nonostante io sia indietro a livello muscolare e tecnico e nonostante mi debba licenziare. Sarà una bella sfida perché quest'anno lo sfrutterò come trampolino di lancio per qualcosa di più grande:
        quest'anno quello che voglio capire è qual è la mia strada, la pallavolo come lavoro, pallavolo + studio, studio (o lavoro). Quest'anno farò un passo molto grande e la mia vita inizierà a prendere forma, inoltre sempre durante quest'anno ho la possibilità di prendermi cura di me stesso, del mio fisico e dell'aspetto alimentare, della mia parte materna che ho trascurato per molto tempo. Daje Tommy che sei una bomba!
      - Quali sono le caratteristiche di me che vorrei cambiare? Vorrei imparare a controllare meglio l'ansia, prendendo consapevolezza di ciò che sta accadendo all'interno del mio corpo. Adesso devo riuscire a mutare il mio fisico e trasformarlo in una macchina da guerra per poter spaccare tutto quando inizierò a giocare in A3.
        Poi mi piacerebbe acquisire più fiducia in me stesso in modo da poter fare meno fatica nel fare qualsiasi scelta, essere più deciso diciamo. Poi mi piacerebbe essere più a mio agio nel rapportarmi con le ragazze e non avere sempre quella di puntare a farmele o mettermici assieme ma a volte vorrei che magari rimanessero solo amiche. Poi mi piacerebbe avere le idee chiare di dove voglio arrivare e di chi voglio essere nella vita e avere la forza di continuare a lottare per raggiungere tutti i miei obbiettivi. Vorrei appunto essere n grado di trovare la forza dentro di me per qualsiasi cosa senza dover sempre essere alla ricerca di certezze negli altri
      - Quali sono le mie abitudini, i miei comportamenti che mi impediscono di vivere una vita felice ed appagante?
        Alcune mie abitudini limitanti sono:
        
        tendo a sentirmi inferiore ed è per questo che cerco di essere il migliore in quello in cui mi riesce meglio
        
        tendo a fidarmi più delle altre persone che di me stesso perché ho sempre pensato di essere sbagliato e cattivo e questo mi faceva sentire in pericolo nello stare con me stesso
      - Quanto tempo della mia giornata trascorro su internet? Quanto con i videogiochi e quanto con la TV? Ultimamente che sono in ferie sto usando il cellulare molto meno. Sennò da 8/ 9 mesi a sta parte uso il computer tipo 6 ore al giorno per stare dietro a tutte le mie cose: dropshipping e studio, invece i social li uso pochissimo. Per quanto riguarda la TV e i videogiochi non li utilizzo proprio e ne vado fiero
      - Che cos'è l'amore per me, cosa significa amare? Per me l'amore è qualcosa di magico, è quella cosa che riempie il mondo di gioia e penso che senza l'amore la vita non avrebbe senso. Credo che io riesca ad amare tanto solo che alcune volte vorrei che il mio amore fosse contraccambiato. In realtà se do amore e spero che mi venga contraccambiato il ragionamento che attuo è questo: voglio che le persone mi amino per potermi amare. Invece credo che l'amore sia qualcosa di più di tutto questo, è come se fosse un'energia che fluisce. Più se ne da e più se ne riceve, la cosa che non dobbiamo fare è quella di aspettarci che l'amore arrivi da determinate persone. Non dico che non dobbiamo aspettarci che arrivi, se amiamo l'amore arriverà a noi ma sotto diverse forme, magari da persone che non ci aspettavamo. Magari da alcune persone non arriverà però non dobbiamo essere focalizzati su chi non ci ha dato amore ma SEMPRE su chi invece ce l'ha dato. Per quanto riguarda l'amore di coppia è qualcosa di un po' complicato anche perché non l'ho mai vissuto profondamente. In realtà anche l'amore di coppia credo sia un mezzo per farci divenire la MIGLIOR VERSIONE DI NOI STESSI, cercando di affrontare tutte le cose che ci danno fastidio dell'altra persona e quindi le cose che ci danno fastidio di noi stessi. In qualche modo anche nello stare con un altra persona è come stare con una parte di se, imparare a convivere con se stessi accettando le imperfezioni e i difetti dell'altro. Nonostante tutte le cose che ci danno fastidio il trucco è quello di continuare ad amare l'altra persona. Se un giorno la coppia decidesse di non voler stare più assieme secondo me la causa dovrebbe esser: "ok, sono stato benissimo con te ma ora sento di voler provare altre esperienze per poter crescere ancora di più, cosa che continuando a stare assieme a te sarebbe impossibile"
      - Quali sono le mie principali dipendenze? Dipendenza dal successo, dalla fama, delle donne a periodi.
      - Quanto tempo passo ripiegato su me stesso e quanto tempo ed energie impiego nell'amare, nell'occuparmi, cercare il bene degli altri? Fino ad ora ho sempre dedicato più tempo a me stesso che agli altri mentre già un anno fa tendevo a voler amare gli altri per poter sentirmi amato. Adesso credo appunto di star facendo la cosa giusta dedicandomi molto a me stesso. Grazie a questo sono sicuro che anche il mio amore verso gli altri sarà molto più forte e vero, senza che ci siano secondi fini.
      - Quali penso siano i miei principali difetti e cosa posso fare di concreto per eliminarli? I miei principali difetti credo siano: nelle cose in cui voglio riuscire cerco di arrivare alla perfezione anche se a volte perdo di vista cosa è realmente importante. Tendo a demotivarmi quando mi sento giù e cerco di trovare la forza nelle persone anche quando so benissimo che la forza la posso trovare solo dentro di me. Tendo a darmi la colpa se alcune conversazioni tra gruppi non stanno andando al meglio e quindi mi sento in dovere di intervenire per rimediare. Mi dico che vorrei tornare il Tommy di un tempo sotto alcuni aspetti, invece la cosa che devo fare è pensare a che Tommy voglio diventare, qual è il Tommy che voglio essere.
      - Quanti amici ho nei social? Quanti di questi considero veri amici?
        Nei social ho circa 500 amici, e di questi i veri amici che ho sono:
        
        Walter
        
        Bale
        
        Bisco
        
        Polpo
        
        Cris
        
        Divu
        
        Ale
        
        (Martin)
        
        Anna
        
        Elena Biscuit
      - DIFETTI
        
        insicuro / indeciso
        
        tanto sensibile
        
        testardo
        
        permalosino
      - Ho relazioni di amicizia significative o mi sento per lo più solo?
        Una cosa che è emersa parlando con lo psicologo è che mi sento solo. Forse il tutto è dovuto al fatto che con i miei amici avevo iniziato a sentirmi a disagio parlando di business. Per questo ho iniziato ad avere proprio paura del loro giudizio in merito perché mi avrebbe fatto male e le mie convinzioni sarebbero cambiate. Ultimamente però ho visto che ai miei amici vado bene comunque, anche se in alcuni momenti sono giù di morale. Per questo ora mi sento meno solo e so che se ho bisogno di una mano non mi resta altro che alzare la cornetta e chiamare uno dei frate. Questo ragionamento vale anche per loro, ovvero che se hanno bisogno di aiuto io ci sarò sempre