Abitato proprio nella relazione autentica l'uomo non può rintanarsi nel bunker dell’autodifesa, dell'autosufficienza.
Il segreto che dà senso autentico alla casa e mette in evidenza l’intenzionalità del suo abitare è proprio il limite, la soglia che include o esclude: abbiamo a che fare con spazio di accesso bilaterale, con il limite e con la funzione che gli attribuiamo:
limite-muro, limite-specchio, limite-porta?
Il limite-muro, quello per cui l'altro è fuori, extra, lontano, riguarda tutti gli strumenti di
separazione, di interdizione che innalziamo nell’urbanistica esistenziale, sociale, culturale.
Il limite-specchio, dove nell'altro ritroviamo perfettamente noi stessi. Vige il conformismo
culturale pacificato, l'assimilazione forzata.
Il limite-porta è la rappresentazione metaforica più fedele del limite che intercorre tra di noi,
nell'ambito delle nostre relazioni. La porta può alludere, negativamente, a chiusura, ma anche ad un'apertura, a disponibilità (porta girevole)