vincitori e vinti
Il 18 gennaio 1919, Reggia di Versailles, lavori della conferenza di pace. rappresentanti di trentadue paesi dei cinque continenti dei quali avevano svolto nella guerra un ruolo marginale. esclusi i paesi sconfitti, le materie più importanti vennero in realtà riservate ai cosiddetti “quattro grandi”, capi di governo potenze vincitrici: l’americano Wilson, il francese Clemenceau, il britannico Lloyd George e l’italiano Orlando relegato a un ruolo secondario anche a causa dei contrasti con gli alleati sul nuovo confine orientale dell’Italia ridisegnare la carta politica del Vecchio Continente, sconvolta dal crollo contemporaneo di quattro imperi (russo, austroungarico, tedesco e turco).
nuovo tener conto dei princìpi di democrazia e di giustizia internazionale enunciati nei “14 punti” di Wilson, i princìpi wilsoniani non sempre erano compatibili con l’esigenza di punire in qualche modo gli sconfitti e di premiare i vincitori
contraddizione risultò evidente soprattutto quando furono discusse le condizioni da imporre alla Germania. I francesi non si accontentavano della restituzione dell’Alsazia-Lorena, chiedevano di spostare i loro confini fino alla riva sinistra del Reno: incontravano l’opposizione decisa di Wilson. Francia rinunciare al confine sul Reno, in cambio della promessa una garanzia anglo-americana sulle nuove frontiere franco-tedesche.
Il trattato, firmato a Versailles il 28 giugno 1919, un’imposizione subìta dalla Germania sotto la minaccia dell’occupazione militare e del blocco economico. restituzione alla Francia dell’Alsazia-Lorena, cessione alla Polonia alcune regioni orientali abitate solo in parte da tedeschi: l’Alta Slesia, la Posnania, più una striscia della Pomerania – “corridoio polacco” – Questa città, abitata in prevalenza da tedeschi, veniva anch’essa tolta alla Germania e “città libera”. Germania privata anche delle sue colonie in Africa e in Oceania, spartite tra Francia, Gran Bretagna e Giappone.
clausole economiche e militari. Germania impegnarsi a rifondere ai vincitori, a titolo di riparazione, i danni subìti in conseguenza del conflitto. costretta ad abolire il servizio di leva, a rinunciare alla marina da guerra, a ridurre la consistenza del proprio esercito entro il limite di 100 mila uomini e a lasciare “smilitarizzata” l’intera valle del Reno
nuova Repubblica di Austria si trovò ridotta entro un territorio di appena 85 mila km2 abitato da sei milioni e mezzo di cittadini di lingua tedesca. Un trattamento severo toccò anche all’Ungheria: costituitasi in repubblica nel novembre ’18, perse non solo quelle regioni slave, che nel duplice impero dipendevano da Budapest, ma anche alcuni territori abitati in prevalenza da popolazioni magiare.
trarre vantaggio dal crollo dell’Impero asburgico, oltre all’Italia, i popoli slavi. I polacchi si unirono alla nuova Polonia, territori già appartenenti agli Imperi russo e tedesco. I cechi e gli slovacchi confluirono nella Repubblica di Cecoslovacchia, Stato federale che comprendeva anche una minoranza di tre milioni di tedeschi. Gli slavi del Sud unirono alla Serbia e al Montenegro per dar vita al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni (29 Jugoslavia).
quasi completa estromissione dall’Europa dell’Impero ottomano che, privato
contemporaneamente di tutti i suoi territori arabi, si trasformava di fatto in uno Stato nazionale turco. Dell’antico Impero solo involucro formale, che mascherava il tentativo delle potenze vincitrici di spartire il paese in zone di influenza a loro riservate. aperto problema rapporti con la Russia rivoluzionaria.
Gli Stati vincitori non riconobbero la Repubblica dei soviet, riconosciute, le nuove Repubbliche indipendenti che si erano formate nei territori baltici
L’Europa uscita dalla conferenza di Parigi otto nuovi Stati. aggiunto nel 1921 lo Stato libero d’Irlanda
Ad assicurare il rispetto dei trattati e la salvaguardia della pace, la Società delle Nazioni. organismo prevedeva la rinuncia da parte degli Stati membri alla guerra come strumento di soluzione dei contrasti e l’adozione di sanzioni economiche nei confronti degli Stati aggressori. nasceva minato contraddizioni, l’esclusione paesi sconfitti e della Russia. marzo 1920, infatti, il Senato statunitense rifiutò di ratificare i trattati di Versailles.
USA cominciava una stagione di isolazionismo, rifiuto delle responsabilità mondiali, sfera di interessi continentali, Società delle Nazioni finì egemonizzata da Gran Bretagna e Francia non in grado di prevenire i conflitti che costellarono gli anni fra le due guerre mondiali.