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Baxandall - Pittura ed Esperienze sociali nell’Italia del quattrocento -…
Baxandall - Pittura ed Esperienze sociali nell’Italia del quattrocento
1 CAPITOLO
XV secolo
Rapporto tra artista e qualcuno che lo commisionava, in considerazione alle convenzioni sociale, religiose, commerciali e percettive dell’epoca, quest’ultime influivano sulle forme dell’opera d’arte.
Opere pronte
:
Madonne e cassoni nuziali dipinti.
Opere su commissione:
Pale d’altare e affreschi, erano state decise dal cliente e non vi era libertà di esecuzione.
Criteri del Quattrocento
Per stabilire il prezzo dei manufatti, hanno una incidenza sullo stile del dipinto, anche adeguandosi alla scelta dei colori, che costavano molto.
Esempio
:
Per Rucellai si pagano opere su commissione, per celebrare la grandezza di dio, della città (affreschi nelle chiese) o di se stessi (ritratti, autoritratti)
Si deve però fare distinzione tra ordinazioni controllate da imprese comunali o collettive e quelle di singoli individui o gruppi.
Il Contratto/i
Si stipulavano dei contratti, visto che il cliente non interveniva sempre direttamente, proprio per capire come il cliente potesse intervenire, anche se non sempre si stipulavano, perché a volte erano solo promemoria, con lo stesso valore
Ma si devono comunque rispettare tre temi principali:
1 Specifica ciò che il pittore deve dipingere, sulla base di un disegno accordato
2 E’ esplicito per quanto riguarda i modi e i tempi di pagamento da parte del cliente e i termini entro i quali il pittore deve effettuare la consegna
3 Il pittore deve usare colori di qualità ( oro e azzurro ultramarino)
Dipendeva da contratto a contratto: circa le istruzioni del soggetto dipinto; si potevano elencare figure da rappresentare, ma era più frequente la richiesta di un disegno
Trattazione
La forma di pagamento era quasi sempre a rate e si poteva rinegoziare la somma concordata in base alle disponibilità economiche del pittore stesso, se non ci si riusciva a concordare sulla somma, intervenivano dei professionisti.
Altri artisti lavoravano per dei principi, avevano uno stipendio, tipo Mantegna, non sempre gli veniva dato con regolarità, anche se in certe occasioni gli venivano concessi privilegi e terre.
Alla fine del quattrocento
I colori perdono importanza, come l’abbandono del color oro, per lasciar spazio alla abilità pittorica, detta "Rinascimentale", dove tale l’abilità prende il sopravvento sulla qualità del materiale, e questo faceva sì che cambiasse il prezzo di una determinata opera
Esempio
:
metà del secolo, si poteva sostituire lo sfondo oro con uno paesaggistico e si poteva attribuire a qualunque prodotto e all’interno di ciascuna bottega, valore diverso al tempo del maestro rispetto agli assistenti e i materiali venivano forniti a parte
La qualità dell’artista dipendeva dal gusto del pubblico, anche perché ogni artista aveva carattere diverso dall’altro.
Documenti a partire dal 1490, informano che il Duca di Milano, decise di assumere pittori per decorare La Certosa di Pavia; Botticelli, Lippi, Perugino, Ghirlandaio.
CAPITOLO 2
L’occhio del quattrocento
L'occhio ha il riflesso dell'oggetto, e ogni persona immagazzina varie informazioni, come colore e luce in modo non uniforme, dipende da persona a persona. Il cervello ha il compito di interpretare i dati di prima mano relativi alla luce e al colore ricevuti dai coni ( cellule che riflettono la luce), dipende dalle capacità innate del individuo e dalla sua personale esperienza
Ognuno di noi ha una capacità di interpretazione diversa. Per interpretare un'immagine però serve anche il contesto in cui essa è posta, importanze la nostra capacità deduttiva
Gusto
Consiste nella corrispondenza fra l'analisi richiesta da un dipinto e la capacità di analisi del fruitore
Per avere gusto, il fruitore deve avere delle capacità percettive che servono a comprendere un determinato dipinto, questa comprensione dipende sempre dalle conoscenze personali
Per gli artisti era importante l'approvazione del pubblico, per questo si richiedono elevate abilità artistiche, L'uomo del Rinascimento, era colui che abbinava i concetti allo stile pittorico e era convinto che a dare giudizio fosse il fruitore colto, come dice il famoso trattato De Ingenuis Moribus (la nascita del comportamento) di Pier Paolo Vergerio del 1404
Bisogna capire che l'uomo acquisisce le proprie conoscenze perché gli vengono insegnate, quindi si entra in contatto con una determinata terminologia, adatta per apprezzare un dipinto
Quindi alcuni strumenti mentali con cui un uomo organizza la propria esperienza visiva, possono variare, e buona parte di questi strumenti sono relativi all'elemento culturale, cioè determinati dal ambiente che ha influito nella sua esperienza
Dipinti Religiosi XV
Creati in funzione per fini istituzionali, cui fornivano il contributo di una attività intellettuale e spirituale. I dipinti ricadevano sotto la giurisdizione di una teoria ecclesiastica sulle immagini con regole consolidate
La funzione religiosa
Dal punto di vista le immagini per la chiesa dovevano avere un triplice scopo, riassunte nel CATHOLICON di Giovanni di Genova
Problema
Idolatria
:
Le persone iniziavano ad adorare una raffigurazione divina, come se essa fosse una divinità, problema che molti teologi prendono in considerazione, l’uso scorretto dell’immagine/ abuso
Talvolta la chiesa si rendeva conto che c’erano degli errori che andavano contro la teologia e il buon gusto
:
Soggetti apocrifi
Soggetti con implicazioni eretiche
Soggetti resi meno chiari dal fatto di essere trattati in modo frivolo e indecoroso, per esempio: Gesù mostrato mentre imparava a leggere
Molte opere rispettavano
I 3 canoni imposti dalla chiesa; pittura doveva essere
:
Chiara
Indimenticabile e attraente
Rappresentazione toccante di storie sacre
Quindi che tipo di pittura il pubblico avrebbe trovato interessante?
Il pubblico religioso privilegiava un dipinto che raffigurasse la preghiera, importante per il suo mondo interiore, attraverso personaggi comuni, che non intaccassero la fruizione visiva del pubblico Quindi il pubblico doveva immedesimarsi nei personaggi raffigurati, come comuni e non caratterizzati. I luoghi dovevano essere generici.
Opere e i temi potevano essere riconosciuti grazie alla meditazione privata e alla pubblica esposizione da parte dei predicatori
Si prendeva ispirazione dai Sermoni e al centro di essi vi si trovava una figura umana.
Nelle storie una figura interpretava ponendosi in relazione con gli altri e nella composizione dei gruppi e negli atteggiamenti, il pittore era solito suggerire rapporti e azioni.
Spesso soggetti venivano rappresentati in drammi sacri di vario genere. Che non si parla di tutte le città. Per esempio a Venezia era vietato questo tipo di rappresentazione. si sta parlando del teatro.
Teatro
Vi sono elementi in comune con la pittura, perché l'opera si apre in entrambe le parti da una figura corale (festaiuolo) l'angelo, importante per mettere a fuoco l’azione centrale.
Il modo attenuato di rappresentare i rapporti fisici, fece crescere immagini di gruppi e di gesti: più nelle xilografie che nei dipinti.
Danza
Un'attività del XV secolo, abbastanza simile alla composizione di figure di pittura e da permetterci di capire quest'ultimi è la danza, che divenne popolare in Italia verso la metà del secolo. Era un'arte a sé, terminologia retorica, come l'arte retorica, composta in 5 parti
:
aerea
maniera
memoria
misura
misura terrena
I danzatori erano concepiti e classificati in gruppi di figure, gli italiani descrivevano in modo completo I movimenti delle figure, come visti da uno spettatore.
Il parallelo danza-pittura fu imposto dalla gente del 1400
Figure esprimono rapporti psicologici
Le danze erano semi drammatiche La sensibilità della danza richiedeva di interpretare schemi di figure, cioè un esperienza generale di accordi semi drammatici
Aspetto
Un aspetto che si faceva ancora nel rinascimento, era quello di riunire i colori in serie simboliche, Infatti Sant'Antonio e altri sviluppavano un codice teologico
:
Bianco
: purezza
Rosso
: carità
Giallo Oro
: dignità
Nero
: umiltà
Oppure Alberti e altri fornirono un codice relativo ai quattro elementi
:
Rosso
: fuoco
Blu
: aria
Verde
: acqua
Grigio
: terra
In generale però si utilizzavano certi tipi di tinte per mettere in evidenza un particolare del dipinto.
Istruzione
Firenze un ragazzo delle scuole laiche private o municipali, riceveva 2 gradi di istruzione. Per circa 4 anni a partire dall'età di sei/sette, egli frequentava una scuola elementare o botteghetta, dove imparava a leggere e a scrivere alcune nozioni di base commerciale e formule notarili.
Poi per circa 4 anni, a partire dell'età di 10/11, la maggior parte seguiva gli studi in una scuola secondaria; l'abaco.
Studiavano alcuni libri più impegnativi, Dante o Esopo, e la matematica, che era tipo mercantile.
Geometrica nei dipinti
Importanti erano le misurazioni, perché anche i pittori le usavano per creare le loro figure, quindi usavano la geometria. anche il pubblico colto era a conoscenza di queste nozioni, Infatti potevano esprimere dei giudizi sulla base di queste conoscenze.
Gli oggetti che venivano utilizzati dal pittore erano di forma geometrica.
Gli oggetti hanno un proprio volume.
Si basano sulla regola del tre, o regola aurea o chiave del mercante.
La Prospettiva Lineare
Importante a questo punto la prospettiva lineare; linee rette e parallele che vanno in tutte le direzioni e che sembrano incontrarsi all'infinito in un unico punto di fuga.
Idea della prospettiva
:
comporre su un prospetto un reticolo di angoli calcolabili e delle linee rette immaginarie.
La prospettiva è una delle 13 meraviglie: la numero 11; ci aiuta a trarre considerazioni morali e serve al dipinto religioso, per esempio la prospettiva è usata nell'Annunciazione, per conferire una certa drammaticità.
Capitolo 3
Bisogna apportare all'arte
L'aria dolce;
Aria:
Carattere del movimento, della testa e delle figure
Dolce:
Contrasta sia con fiero che con virile
Aria angelica:
caratterizzata dal gesto religioso
Buona aria:
artista con carattere poco marcato
Schemi di giudizio per analizzare un dipinto
Virile, prospettiva, angelica -> descritti in un libro di Landino.
Landino
Si rivolge agli uomini comuni con lo scopo di essere compreso.
Prende in esame 4 pittori fiorentini. traduce la naturalis historia di Plinio il Vecchio nel 1473 (Nh 1 d.c.), comprende la storia critica dell'arte plastica, riprendendo i fatti i in linguaggio critico, sviluppatasi in libri greci ormai perduti.
Il suo metodo di scrittura si basava sul l'uso della metafora, egli mi scriveva lo stile pittorico degli artisti, con parole che dovevano buona parte del loro significato al loro uso in contesti letterari e sociali, non pittorici.
Il resoconto degli artisti si trova nell'introduzione al suo commento alla Divina Commedia, egli respinge le accuse che Dante fosse anti fiorentino, ne sostiene la lealtà e anche l'eccellenza di Firenze .
La lezione dei pittori e scultori e viene dopo i musicisti, si divide in quattro parti:
1 Descrive l'arte antica e si rifà a Plinio il Vecchio
2 Descrive Giotto e alcuni pittori del 300 e copia un critico del 400, Giuseppe Villani
3 Descrive i pittori fiorentini del 400
4 Descrive alcuni scultori
Masaccio
Il punto che mostra Masaccio in prospettiva e in rilievo, gli oggetti nei dipinti
.
Egli si basa sullo studio e rappresentazione del loro aspetto attraverso la prospettiva e il rilievo.
Rilievo
:
Gli oggetti acquisiscono importanza quando una luce si posa su di loro e le sottolinea.
Puro
:
Senza ornamenti, ma non per questo aveva una concezione negativa, infatti può definirsi come candido, un elemento di connotazione morale
Facilita
:
talento naturale; capacità acquisibili attraverso l’esercizio; l’esercizio: abilità.
Abilità
Riferimento ai suoi affreschi, realizzati su intonaco che era ancora fresco (non fresco secco, quindi dipinti su intonaco a secco), quindi la sua abilità stava nel correggere direttamente gli errori sull’intonaco a fresco
Prospettiva
:
Le linee che si allontanano dalla superficie per incontrarsi in unico punto, punto di fuga, le linee parallele al piano del dipinto invece non sono convergenti. Usava tale tecnica per creare uno spazio regolato geometricamente
Filippo Lippi
Importanti erano le sue composizioni, i colori, il rilievo, gli ornamenti.
Possedeva grazia o era piacevole da guardare?
Secondo i critici letterari neoclassici era il prodotto di Varietà e Ornato. Non per forza riferito alle forme delle figure che erano dolci e graziose, come i ritratti a mezzo busto di Madonne.
Ornato
:
Elemento decorativo? nel 400 era un atteggiamento o movimento di una figura; flessa e bilanciata in confronto con quella decisa ed eretta.
Varietà
:
Ci si riferisce alla varietà dei soggetti, anche in un contrasto e varietà di tinte, e in una diversità/contrasto degli atteggiamenti delle figure.
Composizione
:
Armonizzazione sistematica dei vari elementi della pittura volta a ottenere l’effetto desiderato (Alberti 1435), Alberti riprendeva a modello la critica letteraria dei umanisti
Che per composizione era il modo in cui la proporzione veniva costruita su 4 livelli gerarchici:
1 Dipinto
2 Corpo
3 Membro
4 Superficie
Che si lega alla varietà
Colorire
:
Stendere il colore, e fa riferimento al ricevere la luce, quindi di trattare i colori come fossero tinte e toni, si contrappone al termine “disegno”
Giovanni Angelico
Devoto e vezzoso o ornato con grandissima abilità.
Vezzoso
:
Delizioso in modo carezzevole, per quanto riguarda le sue figure raffigurate. Oppure è riferito ai valori tonali della sua arte, il pittore non doveva enfatizzare il contrasto in modo marcato, tra luci e ombre, aggiungendo i colori nero o bianco.
Devoto
:
E' la coscienza di rivolgere la mente a dio. Il suo strumento è la meditazione, il suo effetto è la gioia per l'infinita bontà di dio mista a tristezza per l'inadeguatezza umana. Si riferisce al usato anche da Masaccio, quindi al puro della retorica classica.
Lui rinuncia all’ornato di proposito.
Alberti
Scrive il primo trattato in Europa sulla pittura, 1435, si divide in tre libri:
1 E’ una geometria della prospettiva
2 Descrive la buona pittura e la divide in tre sezioni: circoncisione e contorno dei corpi, poi composizione, e ricevere dei lumi.
3 Descrive la formazione e lo stile di vita dell’artista.
I dipinti devono essere considerati degli effettivi documenti validi, per ricreare visivamente la società di quell’epoca.