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Complessità e didattica - Coggle Diagram
Complessità e didattica
Morin afferma che i saperi sono in relazione gli uni con gli altri all’interno di un sistema complesso, complesso significa appunto tessuto insieme.
Morin propone tre principi per descrivere i processi complessi: il principio dialogico, ricorsivo e ologrammatico.
Il principio dialogico significa che due principi sono connessi in un'unità senza che con ciò la dualità si dissolva nell'unità.
Il principio retroattivo: la ricorsività discende anch'essa dalla complessità dal fare educativo ,ricorsivamente guardiamo indietro sull' azione che stiamo svolgendo .
Il principio ologrammatico da un lato connette attività macro e micro evidenziando le regolarità e le differenze tra l'agire in contesto e il dispositivo in atto, dall'altro il progetto generale con le sue finalità ed i suoi obiettivi.
Guy Brousseau ha sviluppato una teoria delle situazioni didattiche; esse rappresentano un insieme di relazioni stabilite in modo esplicito o implicito tra l’insegnante e l’allievo o un gruppo di allievi, ed elementi di contorno che lui definisce strumenti o materiali . Lo scopo è quello di far sì che gli studenti apprendano.
La situazione didattica mette in relazione il docente, gli allievi e il contesto, quindi quelli che sono i riferimenti legati allo spazio- tempo nel quale si svolge l'azione didattica. Questi elementi li possiamo riassumere in un triangolo didattico composto da : docente, discente e saperi.
In riferimento alle azioni didattiche è possibile sviluppare analisi differenziate prendendo in considerazione le diverse componenti e le loro considerazioni.
Sistema significa che abbiamo a che fare
con uno spazio in cui i vari elementi sono in continuo dialogo gli uni con gli altri e togliendone una parte ne modifichiamo la
natura e le funzionalità.
I sistemi possono essere aperti o chiusi. Quelli aperti sono in comunicazione con l'ambiente circostante, mentre i sistemi chiusi sono completamente isolati dall'ambiente che li circonda.
Altri tipi di sistemi possono essere: lineari e non lineari; del determinismo e non determinismo; causalità e non causalità e complessi
Non lineare: l’output può comportarsi in modo non regolare e in modo non proporzionale alla variazione dell’input.
Determinismo: un sistema ha un comportamento prevedibile, determinato da ciò che è passato;
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Non determinismo è quando non si può dire che determinate situazioni ne provocano delle altre, che dalla situazione di partenza si giungerà alla situazione di arrivo.
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Non casualità :un apprendimento deriva da una situazione a-didattica o non didattica oppure da una didattica insieme ad una a-didattica.
I sistemi complessi sono in grado di interagire con gli stimoli che provengono dall’ambiente circostante .
si ha un comportamento emergente quando un sistema mostra proprietà non prevedibili attivando delle relazioni che fanno emergere degli imprevisti
Feedback: sequenza di processi, possono esisterne alcuni che influenzano altri che li precedono
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