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Comunicazione delle Emergenze Ambientali, LE FONTI PER GLI ARTICOLI DI…
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LE FONTI PER GLI ARTICOLI DI DIVULGAZIONE SCIENTIFICA:
- Interviste a scienziati;
- Riviste scientifiche specialistiche;
- Riviste scientifiche “ponte” → riviste che fanno da intermediarie tra quelle specialistiche e quelle per un pubblico non specializzato
- Convegni e conferenze → INFORMAZIONE DIRETTA, con la partecipazione di scienziati. Il giornalista va quindi a porre domande agli scienziati stessi.
- Convegni → esperti che parlano ad altri esperti.
- Conferenze → esperti che parlano a persone non esperte nella materia.
Riviste scientifiche → sono specialistiche o ponte e che ospitano articoli scientifici da scienziati per altri scienziati, in forma autentica e rappresentano il risultato di una ricerca o un esperimento scientifico
Riviste di scienza → i giornalisti attingono da articoli scientifici per spiegare i contenuti in modo più semplice e il lettore legge articoli divulgativi.
ROYAL INSTITUTION
primo laboratorio scientifico di ricerca, importante per la comunicazione scientifica.
Lezioni-spettacolo di Sir Humphry Davy: tanto frequentate che la polizia fu costretta a fare un piano di gestione del traffico londinese.
MICHAEL FARADAY
nasce in UK nel 1791, Divenne assistente di Humphry Davy
Il suo nome è associato alle leggi dell’elettrolisi, all’effetto Faraday, alla gabbia di Faraday e alla costante di Faraday.
FARAD: unità di misura della capacità elettrica nel sistema SI
Nel 1827 presso la sede della ROYAL INSTITUTION, inaugurò una serie di lezioni elementari di chimica
PIERO ANGELA (Torino, 1928):
comunicatore scientifico, giornalista, scrittore e conduttore televisivo.
Ha iniziato come cronista radiofonico, ma si è affermato come conduttore del TG2 nel 1976.
Nel 1968 iniziò ad interessarsi all’esplorazione spaziale e produsse una serie di documentari dal titolo “Il futuro nello spazio”, sul tema del programma Apollo.
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MARIO TOZZI (Roma, 1959):
geologo presso il CNR, ha condotto:
- 1997 “Gaia - Il pianeta che vive”;
- 2009 “La Gaia scienza”.
È stato il primo comunicatore della scienza italiana a proporre temi legati al vulcanismo, sismologia, rischio idrogeologico, rischi climatici.
Ha scritto:
- 2005 “Catastrofi. Dal terremoto di Lisbona allo tsunami del sud est asiatico: 250 anni di lotta tra l’uomo e la natura”;
- 2011 “Perché i vulcani si svegliano?”;
- 2012 “Pianeta Terra Ultimo atto”.
LUCA MERCALLI (Torino, 1966):
meteorologico e comunicatore scientifico. Presidente della Società Meteorologica Italiana. Ha partecipato per 10 anni a “Che tempo che fa” di Fabio Fazio e ha condotto il programma “Scia MERCALLI” su RAI3.
Ha al suo attivo più di 1000 conferenze e ha scritto molte opere di divulgazione della climatologia, fra cui “Clima bene comune” nel 2013 e “Prepariamoci” nel 2011.
FABIOLA GIANOTTI (Roma, 1960):
dal gennaio 2016 è direttrice generale del CERN di Ginevra: sede del Large Hadron Collider (LHC) → l'acceleratore di particelle
Svolge un grandissimo numero di conferenze ogni anno, nelle quali illustra al pubblico le caratteristiche dell’LHC e l’importanza della scoperta del BOSONE di HIGGS.
Raffaele Bendandi (1893-1979):
Attraverso grafici e calcoli astronomici (mai pubblicati), era fermamente convinto di poter prevedere i terremoti in base a osservazioni astronomiche.
Terremoti e allineamenti planetari → in occasione di particolari allineamenti di alcuni pianeti del Sistema Solare, l’attrazione gravitazionale complessiva esercitata sulla Terra avrebbe potuto influire sulla crosta terrestre, innescando movimenti lungo le faglie e conseguenti scosse di terremoto.
Le motivazioni contro la «TEORIA PLANETARIA»:
- Carattere fisico → l’attrazione gravitazionale è molto piccola in confronto alla forza necessaria per deformare la crosta terrestre, tanto da generare un terremoto.
- Carattere empirico → se la teoria di Bendandi fosse attendibile, gli allineamenti planetari si sarebbero dovuti osservare in occasione di tutti i terremoti della storia.
Sul web circolava la voce che Bendandi avesse previsto un terremoto nella capitale per la data dell'11 maggio 2011, in corrispondenza di un allineamento planetario e così decine di migliaia di residenti hanno preferito allontanarsi dalla città.
Lo stesso giorno, un terremoto di M5.1 ha colpito il Sud della Spagna, alimentando il “mito” di Bendandi
GALILEO GALILEI (1564-1642)
Nel 1633 scrive “Dialogo sopra i massimi sistemi del mondo” sostegno della teoria eliocentrica copernicana vs modello geocentrico tolemaico di Aristotele
- Le scelte stilistico-linguistiche contribuiscono alla divulgazione delle tesi eliocentriche attraverso l’uso di un metodo “moderno” per affrontare la scienza.
- L’opera verrà messa all’Indice nel 1633 e l’autore sarà costretto dalla Santa Inquisizione a abiurare le proprie tesi
‘700: prime forme di comunicazione pubblica della scienza:
- Conferenze scientifiche
- Dimostrazioni sperimentali aperte al pubblico
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Scienziati da premio Nobel italiani:
- Rita Levi Montalcini
- Renato Dulbecco
- Carlo Rubbia
- Fabiola Gianotti
UMBERTO VERONESI (1925-2016):
è stato un medico (chirurgo e ricercatore), politico e comunicatore delle scienze mediche.
Ha fondato e diretto l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano dal 1976 al 1994. Ha ricoperto l’incarico di Ministro della sanità dal 25 aprile 2000 all’11 giugno 2001.
ROBERTO BURIONI (Pesaro,1962):
è un virologo, immunologo, accademico e divulgatore scientifico italiano.
È attivo come ricercatore nel campo dello sviluppo di anticorpi monoclonali umani contro agenti infettivi e nella divulgazione scientifica riguardante i vaccini
LA COMUNICAZIONE DELLA SCIENZA IN TELEVISIONE:
- Servizi all’interno dei telegiornali (Durata massima di 2-3 minuti a servizio);
- Programmi come Superquark con ospiti fissi e mini-documentari introdotti e commentati dal conduttore;
- Documentari televisivi trasmessi da network telematici su piattaforme a pagamento: Discovery; National Geographic;
- Interventi di scienziati all’interno di trasmissioni non dedicate alla scienza;
- Servizi di giornalismo investigativo da parte di trasmissioni quali “Report” o “Le Iene”.
LE RIVISTE DI SCIENZA:
- “SAPERE” → Fondata nel ‘35 da Hoepli.
- “LE SCIENZE” → fondata da fine anni '60 da Alberto Mondadori con l’idea di creare la versione italiana della statunitense “Scientific American”.
- “FOCUS” → Tratta i temi più attuali della scienza e del rapporto di questa con la società.
I RUOLI DEL COMUNICATORE DELLA SCIENZA:
- Traduttore e semplificatore
- Sperimentatore di linguaggi
- Mediatore fra saperi ed esperienze
- Sostenitore del ruolo sociale della scienza
- Giornalista investigativo
PSEUDOSCIENZA:
pratica che afferma, pretende o vuole apparire scientifica ma che tuttavia non mostra i criteri tipici di scientificità
- Non fanno ricerca in alcun Istituto o Ente accreditato
- Propongono soluzioni semplici a problemi complessi
- Pretendono visibilità presso i media
- Chiedono finanziamenti per continuare le loro ricerche
- Svolgono le proprie attività senza sottoporsi alla pratica della peer review internazionale
ISTITUTI DI RICERCA DA CONOSCERE:
- CNR - consiglio nazionale delle ricerche
- INFN - istituto nazionale fisica nucleare
- INGV - istituto nazionale geofisica e vulcanologia
La parola notizia viene da “notum” (participio passato del verbo latino miscele, conoscere) che significa «cosa nota».
I FATTORI CHE TRASFORMANO UN FATTO IN NOTIZIA:
- Entità
- Vicinanza geografica o culturale
- Prominenza delle persone coinvolte
- Tipologia di pubblico
- Notiziabilità
- Conflittualità
FORME GIORNALISTICHE:
- CRONACA → quando si parla o si scrive di un evento che viene dal mondo della ricerca o che ha qualche riferimento scientifico
- INTERVISTA → testimonianza non falsificabile: domande e risposte sono visibili e queste ultime sono rappresentate dalle virgolette. L'intervista può riguardare un evento o un personaggio
- INCHIESTA → per approfondire temi che può anche essere l'iniziativa autonoma di un giornale o di un giornalista, non necessariamente legata all'attualità.
- GIORNALISMO INVESTIGATIVO → richiede più tempo e investimenti e talvolta costringe ad affrontare le pesanti contromisure
La struttura dell’articolo di cronaca:
- Attacco → è la fase di apertura, la quale ha una lunghezza massima di 45 parole
- Sviluppo → approfondisce le 5W del giornalismo
- Conclusione → dovrebbe terminare in modo sintetico. Può essere una riflessione, un giudizio, una previsione degli sviluppi della vicenda o un interrogativo