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cinema 3
LA SERIALITÀ TELEVISIVA
La serialità definisce il nostro tempo, sia quantitativamente, ma anche qualitativamente, è un oggetto che incide nella nostra costruzione dell’immaginario collettivo, influenza sul nostro modo di vivere.
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La forma narrativa della serialità è quella che assomiglia di più alla forma narrativa della nostra vita.
Deindividuazione: non c’è più un’associazione univoca tra un supporto tecnologico e il contenuto che esso veicola
Noi siamo dei narratori seriali, grazie all’utilizzo delle tecnologie che si sono affiancate alle forme di socialità tradizionali
La progressiva affermazione delle serie TV ha coinciso anche con la trasformazione radicale del sistema di distribuzione e di fruizione dei contenuti mediali
La serialità narrativa ha stabilito con la fiction televisiva un legame, un marcatore primario di identità.
Caratteristiche strutturali della serialità:
- Numerosità delle parti
- Similarità delle parti
- Regolarità delle collocazioni e degli intervalli temporali.
- Ritorno del già noto
La serializzazione ->origine in Europa nell’800 grazie alla nascita dei media contemporanei, attraverso due forme principali:
- Feuilleton: forma di romanzo popolare pubblicato a puntate Differimento della gratificazione, tutto alla fine.
- Romanzo a eroe ricorrente: progenitore delle serie moderne. Avventura completa dell’eroe
Le serie di maggiore successo oggi sono un’ibridazione tra questi due piaceri. È quindi una forma delle serie serializzata, definita seconda golden age della televisione.
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Seconda golden age: Thomson – serial si trasformano in serie o si ibridano. Il serial è un racconto articolato in un numero variabile di puntate interdipendenti e intervallate nel tempo. Esistono due tipi: continuous serial, serial continuativi e sono le soap opera e le telenovela.
Nella soap opera c’è assenza di chiusura narrativa, non c’è una fine. Nella telenovela, c’è la presenza di una chiusura narrativa, e si dice serial chiuso. il mini serial, forma seriale corta composta da poche puntate distribuite in poco tempo.
elementi che compongono le serie vengono detti episodi e sono autosufficienti, dotati di una chiusura narrativa, Costate il personaggio e la sua attività.
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Terza golden age: 90 e 2000 fino ad oggi, con innovazioni tecnologiche che hanno impatto sulla produzione di serialità. Jason Mittell complex TV: nuovo modello di serialità. Complex simile a complex storytelling. Complessità in un tempo lungo naturalmente complesso. Racconti seriali di un certo numero di stagioni. L’elemento innovativo è la stagione, orizzonte temporale, non qualcosa di infinito. Qualità e complessità anche economica.
Classificazione delle serie:
- Serie antologica(come Black Mirror).
- Serie episodica classica->Cumulazione di conoscenza tra un episodio e l’altro.
- Sitcom: Friends.
- Serie serializzata: forma ibrida,(riguarda singolo episodio – anthology plot) che si unisce un elemento orizzontale, ovvero rapporto tra un episodio e l’altro, una cornice, detto running plot.
equilibrio omeostatico, capacità degli organismi viventi di mantenere un'equilibrio biologico interno al variare delle condizioni dell'ambiente esterno
nell'esperienza filmica: narrazione ingenerare nello spettatore uno stato di tensione-> "proposizione di domande"-> accumulo cognitivo ed emotivo-> sviluppo-> "risposte". esito di distensivo
Espessione scientifica, c’è dinamica tra tensione e distensione
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american Jigolò-> primi piani-> emozioni/ interiorità del personaggi, simpatia-> sviluppo delle emozioni per il personaggio non con il personaggio. la caduta -> soggettività del personaggio.
Siamo portati empaticamente a vivere la caduta e simpateticamente la posizione dello sforzo muscolare del personaggio. Un rallenty per far vedere la caduta,->momento dell’impatto sostituito dalla reazione del personaggio.
Dinamica simile nella sequenza degli “intoccabili” di De Palma, l’edifico è altissimo, il tempo che il corpo impiega a cadere è supriore rispetto a quello normale. Enfasi anche eccessiva.
Cadere sui tetti delle macchine ne costituisce un alleggerimento, attenua la violenza del momento dell’impatto.
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strategie di riequilibrazione della/nella caduta;
- contrasto cooperativo (empatia motoria/ simpatia emotiva)
- frammentazione e pluriprospetticità
- ridistanziamento
- rallentamento
- riempimento
Empatia come forma stratificata di esperienza dello stato interiore dell’altro. sono stimoli multisensoriali, che hanno a che fare con il nostro senso di equilibrio e poi c’è un momento principale che è quello emotivo, terzo momento che è quello della oggettificazione, noi usciamo da questo affiancamento e possiamo riflettere sulle esperienze che abbiamo fatto.
forma simulativa, non prevede la formulazione di un ipotesi, ma ci poniamo su un livello che considera la simulazione in termini incarnati, ci permette in modo immediato, preriflessivo e istintivo di comprendere lo stato interiore dell’altro
studi che dimostrano come azione e percezione non sono scollegati, anzi percepire vuol dire agire. punto di vista neurale, gli stessi neuroni che si attiverebbero se noi compissimo un’azione si attivano anche se noi semplicemente la osserviamo. neuroni specchio,
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Analisi corpo a corpo del film, l’esperienza filmica somiglia a quella reale ma non è reale, spettatore ha un corpo ma lo ha anche il film, è uno strano antropomorfismo.
Anche la musica importante, dopo il tonfo si silenzia tutto, la finzione si strappa. C’è la censura dell’impatto
The walk
I momenti più ansiolitici, nel momento in cui la fune si tende troppo oppure si muove e inizia a rompersi, gli elementi fisici che si tendono, tendono la tensione anche all’interno dello spettatore, con scene anche più riavvicinate.
Lo strapiombo che vediamo sotto di lui e la vertigine che ci procura, sono reali e in contraddizioni con lo stato interiore del personaggio, perché lui è in equilibrio
La caduta con caratteristiche diverse ha un’energia di attrazione verso il suolo è utilizzata molto nel mondo del cinema occidentale.
La caduta
Filosofo
caduta essere garantita da un innegabile realismo psicologico. imprimono tutte le psiche in modo tale che le tracce nell'inconscio rimangono incancellabili:
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figure audiovisive rappresentano le paure, le modulano e le negoziano. Lavorano sopra questi traumi.
Nell’utilizzare la figura della caduta il cinema utilizza questo inciampo, sprofondare. È un cadere esistenziale collettivo.
la caduta momento di forte squilibrio, stimolazione sensoriale produce nello spettatore reazioni fisiologiche atte a riequilibrare lo scompenso
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il cinema adotta strategie stilistiche di scompensazione e di compensazione alla ricerca di un omeostasi fra eccesso degli stimoli e necessità di ricostruzione dell'equilibrio psicofisico
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