EPOCA
Siamo nella prima metà del 18° secolo, dove Venezia era vista come meta turistica e si era sparsa la voce che i concerti di Vivaldi fossero splendidi. Egli teneva questi concerti alla chiesa della Pietà, dove annesso vi era un orfanotrofio femminile. Le ragazze venivano istruite da Vivaldi, il quale compose numerosi concerti grazie a questa attività didattica.
Dal 17° secolo le famiglie altolocate retribuivano gli strumentisti per poter far musica all'interno di feste e occasioni celebrative. Da qui nasce il concetto di concerto, il quale era composto da un gruppo di strumenti e un gruppetto di "soli. Le composizioni di Vivaldi venivano utilizzate per cerimonie religiose o feste a palazzo e quindi li pubblicava presso gli editori per diffonderli in tutta Europa. Ormai la gente andava ai suoi concerti per godersi la musica, quindi si passò da una funzione rituale ad una funzione estetica.
Quest'epoca aveva il compito di divulgare l'idea di bellezza, grazia e armonia, anche i costumi veneziani erano meno austeri e la musica si ispirava a descrizioni naturali, come La notte, La caccia, La tempesta di mare. Le innovazioni che apportò ai suoi concerti furono la possibilità di far divenire solisti altri strumenti oltre al violino, come il corno, il fagotto o il flauto a becco.