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ENAZIONE - Coggle Diagram
ENAZIONE
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FORMATORE o insegnante è colui che progetta ambienti necessarie a declinare trasformazioni continue dell’attività altrui pertinenti rispetto alle pratiche sociali e utili come riferimento per le pratiche di studio.
l'attività del formatore è sostenuta dalla preoccupazione principale di favorire l’appropriazione di una pratica da parte dei soggetti in formazione e di orientare e accompagnare il loro divenire di praticanti. Allora il formatore si trova davanti ad un dilemma e può utilizzare 2 tipi di modello.
a modello la pratica esperta e specializzata, cosa che è garanzia di non commettere errori nel quadro di attività di principianti, ma con il rischio di proporre attività prive di pertinenza e di significato
Assumere a modello la pratica dei principianti, che è garanzia di proporre un’attività che abbia senso per loro, ma con il rischio di una mancanza di inquadramento e di accompagnamento di una deriva non finalizzata
un modo per affrontare questo dilemma riposa sull'ipotesi che fare progressi in una professione non dipenda dalla riduzione dello scarto con le pratiche esperte ma dallo sviluppo delle pratiche inesperte superando i nodi pratici originali
L’analisi dell’attività in una professione mostra che certe configurazioni d’attività sono tipiche e critiche: tipiche perché concentrano dei tratti condivisi dalla maggior parte dei principianti; critiche perché si trovano al cuore della professione e la loro padronanza è essenziale per lo sviluppo professionale
L' iNSEGNAMENTO non può essere prescrittivo dal momento che l’accoppiamento degli studenti con l’ambiente, pure quello pensato dall’insegnante, è asimmetrica o autoreferenziale quindi il docente non è mai sicuro d’ottenere da loro quello che vorrebbe
Insegnare è allora un intervento indiretto, consistente in una modificazione dell’ambiente degli studenti , tenuto da un pari e in relazione a quello che ne sarà della loro attività
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Dunque un ambiente d’insegnamento è perturbatore, normativo e proscrittore
perciò, l’efficacia dell’insegnante dipende dalla sua capacità di fare in modo che vi sia corrispondenza tra perturbazioni ambientali e loro ricettività- avendo carattere autoreferenziale, l’insegnante non può che specificare ciò che gli studenti non devono o non possono fare da momento che la prescrizione di quanto dovrebbero fare è impossibile: questo fa sì che “tutto ciò che non è proibito è autorizzato”
Il postulato dell’enazione si definisce come quel che fanno e vivono gli attori in un particolare ambiente, quando sono coinvolti in una pratica sociale. L’ipotesi principale in questo approccio è che l’attività si trasformi continuamente sotto l’effetto della sua dinamica e in relazione con le perturbazioni che provengono dall’ambiente.
L'attività si può definire come un accoppiamento nella misura in cui l’attore e l’ambiente stanno in un costante rapporto di co- definizione reciproca: l’autore definisce il suo ambiente, che definisce l’attore, che definisce il suo ambiente, e così via. Questa co- definizione è asimmetrica,nel senso che è l' autore a specificare in via prioritaria cosa dell’ambiente lo perturba e cioè ne tiene conto nella sua attività sulla base della serie dei suoi stati di accoppiamento successivi vissuti nel passato.
L’attività umana è sempre accompagnata da un sentimento di vissuto. Si tratta di una presenza continua a se stesso che definivamo coscienza pre- riflessiva o esperienza, essa è contemporanea all’attività, esprimibile, spiegabile di continuo e parziale
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L‘apprendimento è dunque una trasformazione d’attività che si produce in conseguenza di una pratica. Se si apprende qualcosa ogni volta che si agisce, si fa sempre qualcosa ogni volta che si apprende
L’attività cambia continuamente in relazione con lo stato evolutivo dell’attore e del suo ambiente. Per questo motivo, essa presenta una singolarità in ogni instante e un carattere labile => non si riproduce mai allo stesso modo. L’attività è dunque “relativamente stabile”o “relativamente instabile”
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