LUCIO CORNELIO SILLA
Era nato in una famiglia patrizia e molto ricca, ma, in età adulta si era trovato privo di mezzi economici, ma nonostante questo riuscì ad entrare in senato.
Diventa questore di Gaio Mario, suo cognato.
107 a.C.
106 a.C.
Ha un ruolo fondamentale nella cattura di Giugurta, re della Numidia, ma non viene ricompensato come avrebbe meritato.
104 a.C.
103 a.C.
Ha ancora una volta un ruolo decisivo nella vittoria contro le tribù germaniche dei Teutoni e Cimbri, che vengono sconfitti rispettivamente nel 102 a.C. ad Acquae Sextiae e nel 101 a.C. nei Campi Raudii.
94 a.C.
Diventa pretore urbano e viene accusato di aver corrotto gli elettori.
93 a.C.
Diventa governatore della Cilicia.
92 a.C.
Torna a Roma e si unisce ad una coalizione contro Gaio Mario formata da aristocratici che temevano che Mario avesse troppe ambizioni per i populares.
91 a.C.
Si dimostra uno stratega eccellente, soprattutto nella presa della capitale degli Irpini, Aeclanum.
88 a.C.
Silla e Rufo diventano consoli. Gli viene assegnata la provincia d'Asia, per questo gli viene anche affidata la spedizione contro Mitridate, re del Ponto, che minacciava proprio quel territorio. Spedizione che gli viene tolta, insieme alla provincia, a causa dei populares e cavalieri che passano il timone a Mario. Silla marcia su Roma con ben 6 esericiti, diventando automaticamente un hostis. Mario scappa e Silla parte per l'Oriente. Fino all'83 a.C. sconfigge varie volte Mitridate.
87 a.C.
Mario, assieme a Cinna, a Roma, riesce a far nominare Silla nemico pubblico.
83 a.C.
Silla conclude con una pace la guerra contro il Ponto. Torna a Roma, dove, grazie all'esercito di Pompeo, scatena una nuova guerra civile. Nell'82 a.C. i nemici italici vengono tutti quanti sterminati e i mariani scappano in Spagna.
82 a.C.
Assume la carica di dittatore.
81 a.C.
Emana le liste di proscrizione, con i nomi di tutti quanti i nemici che voleva morti, e chi li avesse uccisi avrebbe avuto un compenso. Emana delle riforme costituzionali per incentrare sempre di più il potere solo nelle sue mani. Aumenta da 300 a 600 il numero dei senatori, e anche i questori possono entrare in senato. Riforma i tribunali, che diventano di 6 differenti tipologie: concussione, omicidio, tradimento, banda armata, peculato e falso. Aumenta da 6 a 8 il numero di pretori. Toglie ai tribuni della plebe tutti i loro diritti e i loro poteri. Separa potere politico e potere militare. Aggiunge anche altre varie leggi e tante altre riforme, soprattutto sulle varie cariche pubbliche.
78 a.C.
Dopo aver abbandonato, nel 79 a.C., la vita politica, e dopo essersi ritirato nella sua villa di Cuma, muore lì.