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L'AUMENTO DELLA MANODOPERA E LE ORIGINI DELLO SVILUPPO INDUSTRIALE -…
L'AUMENTO DELLA MANODOPERA E LE ORIGINI DELLO SVILUPPO INDUSTRIALE
L'INDUSTRIA DEI TRASPORTI
L'applicazione della macchina a vapore ai battelli mercantili, impiega soprattutto nel trasporto del carbone dalle miniere ai centri di produzione determino una notevole velocizzazione delle comunicazioni. A questo aggiunse lo sviluppo di una rete di canali artificiali navigabili, che consentid migliorare il sistema dei trasporti.
Connessa all'industria siderurgica fu la nascita della locomotiva, la macchina simbolo della nuova era dei trasporti, che avrebbe avuto una più estesa diffusione in Inghilterra a partire dagli anni Venti e Trenta del XIX secolo.
Il primo esemplare di locomotiva a vapore efficiente costruito da George Stephenson nel 1814. Sempre Stephenson, nel 1825, effettuò il primo trasporto di carri di carbone trainati da una locomotiva per la lunghezza di 25 miglia , da Stockton a Darlington, nel Nord-Est dell'Inghilterra
Alla base della Rivoluzione industriale è da considerare anche la grande disponibilità di manodopera.
Le nuove tecnologie determinarono infatti la definitiva crisi del sistema di produzione artigianale: le imprese artigiane, che non reggevano la concorrenza industriale e i suoi bassi costi, fallirono.
Si esauri anche la pratica, in voga prima della Rivoluzione industriale, della produzione dei beni basata sulla lavorazione a domicilio: il mercante forniva il materiale ai lavoranti, in genere contadini che alternavano il lavoro nei campi a quello artigianale, e poi passava a ritirare il prodotto finito.
Come sappiamo, a partire dal XVI secolo i campi aperti dai quali molti contadini traevano il necessario per vivere vennero recintati fino a sparire. Le enclosures, cioè le recinzioni, da parte dei grandi proprietari terrieri portarono alla formazione di vaste aziende agricole, condotte secondo criteri moderni.
In questo modo moltissimi piccoli proprietari terrieri e contadini, incapaci di sostenere la concorrenza con le grandi aziende agricole, si trovarono in difficoltà e furono costretti a emigrare verso la città, diventando così manodo pera a basso costo, destinata a essere utilizzata dalle prime fabbriche.
Nello stesso periodo la popolazione inglese aumentò rapidamente: questo fe nomeno causò una crescita della domanda di prodotti e la conseguente necessità di aumentare la produzione per soddisfare le richieste
L'INVENZIONE DELLA MACCHINA
Il primo settore in cui fu impiegata l'energia del vapore fu quello estratti dello sfruttamento delle miniere, alla base dello sviluppo industriale inglese. .
Per rendere possibile l'estrazione del carbone e del ferro, infatti, ve vano utilizzate delle pompe che prosciugavano l'acqua che allagava i pozzia mano a mano che la profondità aumentava. Queste pompe, alimentate dalle nergia del vapore, furono perfezionate nel corso del XVIII secolo.
James Watt nel 1769 modifico la macchina a vapore, già usata per tali pompe, e l'adatto al funzionamento degli impianti tessili. L'invenzione della macchina a vapore risolse brillantemente il problema di fare funzionare le macchine per la tessitura già esistenti. Fra il 1800 e il 1815, migliaia di macchine a vapore vennero installate in tutto il Paese
INNOVAZIONI NEL SETTORE TESSILE
La richiesta di un maggior numero di prodotti tessili da un lato fece aumentare la manodopera impiegata in quel settore, dall'altro favorì lo s nuove macchine per la filatura e la tessitura delle stoffe.
Nel 1733 John Kay inventò la navetta volante, azionata a pedale, che rendeva l'operazione della tessitura più semplice e veloce perché permetteva di passare automaticamente i fili nel telaio.
Nel 1764 fu la , macchina per filare ideata da James Hargreaves; nel 1769, comparve il filatoio idraulico di Richard Arkwright; nel 1779, il filatoio mule di Samuel Crompton; nel 1787, il telaio meccanico di Edmund Cartwright.
Nel frattempo si stava introducendo un' altra importantissima novità nella produzione tessile: l'uso dell'energia del vapore applicata a questi nuovi macchinari
OLTRE IL TESSILE: LA SIDERURGIA
L'energia ottenuta dalla macchina a vapore rappresento la svolta che consenti il decollo dell'industria tessile prima e di altri settori industriali poi. La ne cessità di produrre macchine per l'industria tessile, infatti, stimolo lo sviluppo dell'industria siderurgica.
Il settore siderurgico dovette, però, affrontare un problema: il ferro prodotto negli altiforni presentava delle impurita a causa dei combustibili utilizzati per la fusione, carbon fossile o carbone vegetale. La situazione fu risolta grazie al coke, un ulteriore tipo di carbone prodotto cuocendo il carbon fossile.
Tale processo di trasfor mazione era già stato sperimentato agli inizi del Settecento, ma gli altiforni a coke si diffusero nella seconda metà del secolo, favorendo la crescita della
siderurgia industriale.
Gli stabilimenti siderurgici sorsero principalmente nelle vicinanze delle miniere di carbone: nacquero così grandi complessi estrattivi e siderurgici che compivano l'intero ciclo della produzione, dall'estrazione del carbone e del ferro fino alla realizzazione del prodotto finito.
L'incremento della produzione fu formidabile: se alla metà del Settecento l'Inghilterra importava circa il doppio del ferro che riusciva a produrre, all'inizio dell'Ottocento era in grado di esportare ferro in quantità cinque volte superiore alle importazioni. L'industria siderurgica richiedeva investimenti maggiori e aveva costi più elevati del settore tessile. Questo spiega il più lento sviluppo del settore, traino dell'economia solo a partire dal 1830, quando si verificò il boom della rete ferroviaria.