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IL MADRIGALE: un genere poetico e musicale, Tipologia di madrigali…
IL MADRIGALE
:
un genere poetico e musicale
Forma tipicamente italiana e nasce nel
1300
Madrigale Arcaico
A due voci
Strofico
(Stessa melodia, il testo cambia)
Compositore
Punto di vista musicale
Strofa
Chiamata A
Distico
Chiamato B
Punto di vista letterario
Strofe
Terzine di endecasillabi
Alla fine delle strofe abbiamo un'anomalia
Un distico conclusivo
Due versi di rima baciata che chiudono il madrigale
Lingua
Volgare
Deriva da
Matricalis
= nella lingua madre
Madrigale del 500
Genere compositivo differente rispetto al madrigale delle origini
Madrigale astrofico
Duchkomponiert
= “Composto da cima a fondo”
Non c’è alcuna parte del madrigale che musicalmente si ripete uguale a se stessa
Ogni punto del madrigale è diverso da quello precedente e da quello successivo
Sarà per tutto il Cinquecento
TERRENO DI SPERIMENTAZIONI
letterarie e musicali
Sperimentazioni letterarie con il poeta e letterato
Pietro Bembo
"La parola è prima di tutto
SUONO
"
Si affina una retorica applicata alla musica
E' una forma metrica libera
Come la frottola
può avere
un’ode
una canzone
un sonetto
Musica riservata
Non richiede un pubblico
I 4-5 cantori si sedevano attorno al tavolo
Una tipologia di esecuzione a parti reali
Compositore
Philippe Verdelot
Nei suoi madrigali abbiamo omogeneità tra le voci
Non esiste più il cantus firmus
Tutte le voci hanno pari dignità
Si diffonde a Roma con:
Battuta d’arresto nel
1527
Sacco di Roma
= la calata dei Lanzichenecchi nella città
Successivamente il madrigale si diffonde a
Venezia
con
Willaert
Cipriano de Rore
Si parla di madrigali cromatici, cioè “madrigali che utilizzano le crome”
Per dare un'immagine di velocità alla composizione
(elemento di novità rispetto alla musica del passato)
Successivamente indicherà l'utilizzo semitoni e dissonanze
Costanzo e Sebastiano Festa
Abbiamo l’utilizzo dei cosiddetti
madrigalismi
Artifici per illustrare con la musica le immagini verbali.
Vengono utilizzati i testi di:
Ariosto
Bembo
Petrarca
Madrigale del tardo 500
I poeti prediletti per i madrigali sono:
Guarini
Marino
Tasso
Uso marcato di:
Durezze armoniche
Dissonanze
Strumenti retorici
Cromatismi
Ricerca costante del significato nascosto delle parole
I compositori più importanti:
Jacques de Wert
Lavora nell'ambiente mantovano
Carlo Gesualdo
Lavora un po’ a Ferrara e un po' al suo castello a Gesualdo
Scrive 6 libri di madrigali
Esempio:
Madrigale contenuto nel IV libro dei madrigali
Gesualdo divide il madrigale in due parti
(Prassi molto diffusa in questo periodo)
Il madrigale ha 5 voci
Contralto
Tenore
Soprano II
Soprano I
Basso
Le pause dividono il madrigale in episodi
La sua musica raggiunge livelli di espressionismo molto marcati
Libertà dei cromatismi, dissonanze improvvise, non preparate
Lacerazione testuale molto più marcate rispetto agli altri madrigalisti del tempo
Distorce la modalità tradizionale e i modi gregoriani
Uno degli sperimentatori
Insieme a:
Claudio Monteverd
i
Critica di
Giovanni Maria Artusi
Dovuta alle trasgressioni armoniche e compositive presenti nella composizione:
"Cruda Amarilli"
scrive un trattato nel
1600
“Delle imperfezioni della moderna musica”
Monteverdi gli risponde nella prefazione "
Agli studiosi lettori
" del V libro dei madrigali
Scrive un trattato che intitolerà:
"La seconda pratica"
Un lavoro teorico che spiegasse la rottura della forma tradizionale
La musica deve essere serva della parola
Luzzasco Luzzaschi
Organista della corte di Ferrara
Compone nel
1601
una raccolta di madrigali che si chiama:
“Madrigali a una, due, tre voci di soprano”
Possono essere eseguiti anche da una sola voce con l’accompagnamento strumentale del basso continuo
Luca Marenzio
Lavora a Roma e compone 18 libri di madrigali
Madrigale dialogico o rappresentativo o drammatico
(fine
500
e inizi del
600
)
Dialogo di natura comica
E' un madrigale con carattere scherzoso
Si cercano gli effetti timbrici
compositore
Adriano Banchieri
Si rifà all’
Anfiparnaso
di Orazio Vecchi
Il lavoro più interessante
La raccolta di madrigali “
Festino nella sera del giovedì grasso avanti cena
” (
1608
)
Troviamo un madrigale dialogico
“
Contrappunto bestiale alla mente
”
Contrappunto alla mente = contrappunto improvvisato a momento
Contrappunto bestiale perché si imitano i versi degli animali
Abbiamo:
Un’introduzione dove il testo è rappresentato da sillabe in forma scansonata
Polifonia omoritmica
Modo ionico (quindi il modo di Do)
Dopo l'introduzione ha inizio il contrappunto bestiale
Testo in latino tutto sgrammatizzato
Tipologia di madrigali monodici
Utilizzata anche da
Giulio Caccini
Per i suoi madrigali di una raccolta che si chiama
“Le nuove musiche”.
1300
Poli di riferimento
Padova
Marchetto
(da Padova)
Due trattati:
"
Lucidarium
"
"
Pomerium
"
Basi per
Ars nova italiana
Prevedeva all'interno di una stessa composizione
suddivisione binaria (tipica italiana)
suddivisione ternaria (tipica francese)
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Forme profane:
Ballata
Caccia
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Bologna
Jacopo
(da Bologna)
Si dedica alla composizione di madrigali
Fabiana Esposito (n°9878)