Il poeta compie l'intero percorso accompagnato da Virgilio. Prima di attraversare la porta del Purgatorio, l'angelo guardiano incide con una spada sulla fronte di Dante sette «P», che rappresentano i sette peccati capitali. L'ascesa di Dante lungo il monte si presenta come un percorso di purificazione. La salita è faticosa e dura assai più della discesa all'Inferno, dal momento che la legge del secondo regno vieta di salire di notte e Dante deve compiere tre soste in altrettante notti durante l'ascesa.
Quasi alla fine del viaggio ai due poeti si unisce l'anima di Stazio che fornisce a Dante alcune indicazioni circa la struttura morale del regno, quindi accompagna lui e Virgilio nell'Eden. Una volta arrivato qui, il poeta incontra Beatrice e all'apparire della donna scompare Virgilio, cosa che provoca la disperazione e il pianto di Dante. Beatrice rimprovera aspramente Dante per i peccati che l'hanno fatto smarrire nella selva, quindi lei e Matelda immergono Dante nelle acque dei due fiumi, operazione che permette la successiva ascesa al Paradiso Celeste.