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Il Regno d'Italia par. 3-4 - Coggle Diagram
Il Regno d'Italia par. 3-4
Il governo della Sinistra
Il graduale passaggio a un moderno sistema politico
Agostino Depretis, il nuovo
presidente del consiglio
, piemontese con un passato politico di moderato mazziniano
il governo Depretis abolì la tassa sul macinato, nel
1882
varò una riforma elettorale che allargò sensibilmente il diritto di voto estendendolo a più di 2 milioni di persone
poiché gli elettori si erano moltiplicati per 5 si rese necessaria un'organizzazione per la ricerca del consenso elettorale
cominciarono a prendere forma i primi moderni partiti e i deputati dovevano spendere per la politica ed essere capaci di incanalare durevolmente il consenso
fra corruzione e compromessi, anche con una nuova capacità di coinvolgere la popolazione
si affermava in Italia un sistema politico più moderno, in parallelo con i primi segnali di sviluppo produttivo
I vantaggi e gli svantaggi del "trasformismo" parlamentare
Nel decennio in cui resse il governo, Depretis manovrò abilmente per superare la distinzione parlamentare tra destra e sinistra
La politica del "trasformismo" vide molti parlamentari di destra nella nuova maggioranza
questa politica rese più moderno e più duttile il
sistema politico italiano
, rendendolo più capace di dare voce alle diverse esigenze di un paese
Depretis affrontò più efficacemente singole questioni urgenti e di vasto interesse per esempio la tassa sul macinato o la lotta all'analfabetismo
portando avanti anche la
Legge Coppino
del
1877
, che istituiva due anni d'istruzione obbligatoria per i bambini
il trasformismo nella storia è stato identificato come l'
origine della corruzione politica
e con un vero e proprio mercato elettorale
La sinistra storica, dall'opposizione al governo
Nel
1876
avvenne un cambio di maggioranza, che fu avvertito come una rivoluzione parlamentare
La destra scontava l'impopolarità derivante dai costi sociali, imposti per raggiungere il pareggio del bilancio e finanziare la modernizzazione del Paese
una situazione aggravata dalla recessione che in qual momento stava colpendo l'Europa, si andavano sviluppando, nuovi interessi economici i quali chiedevano di essere rappresentati e difesi dal potere politico
sorgeva quindi la richiesta di poter partecipare attivamente alla vita dello Stato
si trattava di una diversa tradizione culturale e di diverse scelte politiche
La
Destra
esprimeva un forte senso dello stato, una politica austera e una maggiore fiducia nell'intervento pubblico
La
Sinistra
rappresentava la pluralità degli interessi privati di fronte allo stato, facendosi portatrice di un progetto di allargamento della base del sistema politico
mostrandosi come forza politica volta a contrapporsi ad un interesse pubblico che per il mezzogiorno rappresentava ben poco di positivo
la
Sinistra era molto forte al Sud
La politica protezionista e la Triplice Alleanza
La nuova collocazione internazionale dell'Italia
Il nuovo schieramento internazionale dell'Italia finì nella firma della
Triplice Alleanza
, nel
1882
, fra,
Germania
,
Austria
e
Italia
, un'alleanza difensiva che rompeva i legami con il passato
soprattutto l'
Austria
, il tradizionale nemico diventava un
paese alleato
l'Italia in ogni caso,
rompeva la sua posizione
d'isolamento nazionale
acquisendo due forti partner politici e commerciali
, ratte da
monarchie autoritarie
, con le quali stabilì una
forte connessione
La francia che pur avendo aiutato più di tutte nella seconda guerra d'indipendenza per l'unità d'Italia, diventava ora un paese ostile
a causa del
veto di Parigi
e per l'
occupazione di Roma
l'Italia aveva guardato alla Francia e alla Gran Bretagna, percorso da forti
correnti democratiche
L'appoggio politico tedesco aveva già aiutato l'Italia, con la conquista del veneto, indirettamente con Roma
così le
potenti banche tedesche intervennero
per risollevare le sorti dello
sviluppo economico italiano
Le misure contro la depressione economica degli anni Settanta
tranne la Gran Bretagna, tutti i paesi dell'Europa si chiusero in una politica protezionista
gli interessi del Mezzogiorno furono più strettamente indirizzati, a livello di
indirizzo politico nazionale
l'Italia adottò una prima tariffa protettiva nel
1878
, confermata e innalzata da nuove tariffe nel
1883
ulteriormente inasprita nel
1887
negli anni della congiuntura una grossa fetta della popolazione era entrata nell'economia di mercato mettendo le
basi
per uno
sviluppo industriale
ora si trattava di sostenere un'industrializzazione ancora molto fragile che in una situazione di recessione, e quindi concorrenza "spietata" rischiava di poter essere spazzata via
la nuova politica doganale favorì gli interessi degli industriali legati agli investimenti pubblici, provocando gravi danni ad alcuni settori della produzione agricola
lo stato abbandonò la neutralità liberista scegliendo quali settori proteggere e in quali investire
Nacque un blocco d'interessi statalista e industriale saldato dal
protezionismo
Le tariffe erano state istituite per proteggere il grano italiano dalle importazioni di altri cerali consentite dalle importazioni a basso costo rese possibili grazie all'introduzione delle navi a vapore
il decennio di progressivo innalzamento delle barriere doganali fu disastroso, soprattutto perché ciò avvenne in coincidenza con la crisi generale dell'agricoltura europea di quegli anni