Giovanni Pascoli nacque nel 1855 a San Mauro di Romagna (Forlì), quarto di dieci figli. Il padre amministrava una tenuta agricola e Giovanni crebbe in campagna, in una famiglia patriarcale e agiata. Nel 1867, il padre venne assassinato, delitto che sconvolse il sereno nido familiare: la madre morì l’anno seguente e il fratello maggiore Giacomo si trasferì con il resto della famiglia a Rimini. Grazie a una borsa di studio va a Bologna alla facoltà di lettere: viene a contatto con i circoli socialisti, sposando la causa della giustizia sociale, si impegnò nella propaganda in favore della Prima internazionale e conobbe la prigione. Scarcerato, abbandonò la politica attiva e si dedicò alla carriera accademica. L’ossessione di ricostituire il nucleo familiare lo spinse a riunire attorno a sé le sorelle Ida e Maria (detta Mariù) rinunciando a sposarsi; visse pertanto il matrimonio di Ida come un tradimento. Nel 1895 a Castelvecchio di Barga (Lucca) prese in affitto una casa che in seguito acquistò, facendone il suo nido definitivo assieme alla sorella Mariù. Morì di cancro nel 1912.