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IL RISORGIMENTO
MAZZINI E IL PROGETTO DEMOCRATICO E REPUBBLICANO; IL PROGETTO DEI LIBERALI MODERATI: BALBO E D'AZEGLIO; IL NEOGUELFISMO DI GIOBERTI; IL FEDERALISMO DEMOCRATICO: CATTANEO, PISACANE E FERRARI
Giuseppe Mazzini fu uno dei maggiori protagonisti del Rinascimento italiano, nasce a Genova nel 1805. Nel 1831 fonda la Giovine Italia che proclamava i suoi obiettivi politici: l'indipendenza nazionale, l'unità politica italiana e la repubblica. Nel 1834 fonda la Giovine Europa anticipando l'idea di comune identità europea. Muore il 10 marzo 1872.
Dopo la sconfitta dei moti carbonari e il fallimento dei tentativi mazziniani, prese forza il dibattito teorico e politico espresso dai liberali moderati piemontesi,, Cesare Balbo e Massimo d'Azeglio. Pareva loro un'idea di una federazione di Stati e la guida della monarchia sabauda. Il modello tipico proposto era quello della monarchia costituzionale e parlamentare.
Anche il mondo cattolico cominciava ad aprirsi alle idee liberali. Molti guardavano il papa, infatti in Italia si aprì un dibattito interno al mondo cattolico, grazie al pensiero di Vincenzo Gioberti. Egli proponeva di costruire una confederazione di Stati presieduta dal papa, "neoguelfa".
L'ipotesi federalista era sostenuta da una corrente di orientamento democratico e repubblicano, nota come "federalismo democratico". Essa proponeva la costruzione, in Italia, di uno Stato federale: l'indipendenza apparteneva al popolo e l'autonomia dei singoli Stati. Ricordiamo Carlo Cattaneo, Carlo Pisacane, Giuseppe Ferrari.
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I MOTIVI DELL'INSUCCESSO
Nel 1820-21 in Italia si stava sviluppando un movimento nazionale. Ne evidenziarono le carenze e i limiti di strategia e di organizzazione. I patrioti italiani si resero conto che senza la forza armata di uno Stato non sarebbe stato possibile fronteggiare l'esercito austriaco.
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