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ARTE ROMANA - L'ORGANIZZAZIONE DELLE STRADE - Coggle Diagram
ARTE ROMANA - L'ORGANIZZAZIONE DELLE STRADE
LE STRADE
(III sec.)
strade lastricate
e percorso organizzato con
ponti, gallerie, stazioni di posta e pietre militari
realizzazione poteva implicare il
taglio di colline, opere di bonifica e di consolidamento
varia larghezza
le
principali vie urbane
non erano mai più strette di
3 m
nei
principali centri
giungevano a misurare oltre
4.5 m
munite di
marciapiedi = crepidini
le più importanti realizzate in
3 strati
strato superiore convesso
per far
defluire le acque piovane ai margini
o, nelle città, in una
canalizzazione sotterranea
formato da ampie
pietre irregolari = basoli
pavimentazione = basolato
le
pietre
del primo strato venivano posate sul
rudus
, un
letto di sabbia, ghiaia e conglomerato
sul
fondo
vi era un compatto
basamento di pietra o ciottoli
(statumen)
, che garantiva il
reflusso dell'acqua
nel terreno esistente
I PONTI
sfruttavano il
sistema costruttivo ad arco
le cui dimensioni erano determinate dallo
studio
del
regime delle acqua
arcate
o
luci
sono
volte a tutto sesto
o a
sesto ribassato
sostenute da
pilastri
di sostenimento poggiati su fondazioni di
pali interrati
=
le pile
nella parte inferiore di queste sporgono dei
rostri appuntiti
attenuano la spinta della corrente
sopra a cui si aprono
occhi
o
finestre di scarico
attenuano la forza della corrente in caso di piena
completano il ponte
le spalle
superfici del ponte verso le sponde
timpani
superfici tra le varie arcate
carreggiata stradale lastricata
parapetto
importanti i
2 ponti
che collegano
Roma
con
l'isola Tiberina
, l'antica isola urbana sul
fiume Tevere
GLI ACQUEDOTTI
strutture
sopraelevate
formata dalla
sovrapposizione
di vari
ordini di arcate
alleggeriscono
la costruzione e
aumentano
l'
altezza
del
condotto dell'acqua
pendenza
del
condotto costante
dalle sorgenti alla città
acquedotto sul fiume Gard
presso Nimes, in Provenza
edificato da
Agrippa
per
ordine di Augusto
unisce le
2 funzioni di ponte e acquedotto
presenta
3 ordini sovrapposte di arcate
, elevandosi fino a
49 m
cèntine
sostegni in
travi di legno sagomate
su cui venivano disposti i
mattoni
e gettati gli
impasti di malta
veniva
rimossa una volta completato il lavoro