Il primo apparecchio adibito alla riproduzione e alla registrazione musicale fu il fonografo. Costruito da T.A. Edison nel 1876 e brevettato l’anno successivo, questo strumento segnò una profonda rivoluzione in termini sociali e lavorativi. Inizialmente Edison non vedeva il futuro del fonografo legato al mondo musicale bensì a un indirizzamento prettamente professionale: si immaginava l’utilizzo dello strumento per la dettatura di lettere negli uffici, la creazione di libri per non vedenti e l’insegnamento della dizione. Il fonografo consisteva essenzialmente in un imbuto, al fondo del quale era disposta una membrana che azionava direttamente una punta di registrazione la quale, strisciando sopra un cilindro ricoperto da carta stagnola, registrava le vibrazioni sonore incidendo, in senso normale all’asse del cilindro, un solco più o meno profondo sulla stagnola. Finita la registrazione, il cilindro veniva riportato alla posizione primitiva e la punta, ripercorrendo il solco, riproduceva il suono originale.